Romanzo distopico: un monito su chi potremmo diventare + i romanzi distopici da leggere assolutamente

da | 25 Feb 2019

Il romanzo distopico in Italia probabilmente non ha riscosso tutto il successo che meritava in confronto ad altri generi letterari, e non lo dico perché creda che i libri distopici al lettore italiano piacciano poco ma - e la mia esperienza personale lo conferma - perché c'è una gran confusione sulle caratteristiche di questo genere.

Specifico meglio: di questo sottogenere della fantascienza (se con quest'affermazione ho fatto il botto… beh, i miei timori erano più che fondati).

Romanzo distopico: il genere letterario

Assenza distopica di libertà di parola
Romanzo distopico governato da totalitarismi, censure e paura
Romanzo distopico che impedisce ai suoi membri di raggiungere la felicità

Partiamo dalle basi. Un libro distopico è un libro di fantascienza (come - allo stesso modo - un film distopico, un racconto distopico, un fumetto distopico e così via sono un film/racconto/fumetto/così via di fantascienza).

Capisco che possa sembrare assurdo che allo stesso genere appartengano due opere distanti anni luce come Incontro con Rama di Arthur C. Clarke e Il tallone di ferro di Jack London, autore famoso per la verosimiglianza scientifica delle sue opere il primo, e per l'avventura, la virilità, la lotta uomo/natura il secondo.

Ma non è così, perché abbiamo diviso la fantascienza in due sottogeneri, e le distopie appartengono alla fantascienza soft ovvero il sottoinsieme basato sulle scienze sociali (antropologia, sociologia, psicologia ecc.), in contrapposizione alla fantascienza hard (basata su ingegneria, fisica, astronomia, chimica eccetera) e tutte includono tanti bellissimi libri da leggere.

Ora se ti dico che la letteratura distopica appartiene al genere fantascientifico soft suona un po' meglio, vero?

Che cos’è il romanzo distopico

Romanzo Distopico: la definizione
Un romanzo distopico o - più in generale - una distopia è la narrazione di una società immaginaria organizzata in modo tale da impedire ai suoi membri di raggiungere la felicità.

Molti romanzi distopici nascono come utopici, ovvero in una condizione in cui tutto è come dovrebbe essere, ma una o più tendenze avvertite nel presente viene approfondita, estremizzata e nel tempo quella realtà si trasforma. Diventa un incubo, il contrario di utopia, un'utopia negativa ovvero un'antiutopia, detta anche cacotopia, contro-utopia o - per l'appunto - distopia).

Un libro distopico - nei casi dei migliori libri distopici per lo meno - è usato dal suo autore come stratagemma per evidenziare le conseguenze dannose di un'ideologia o di una pratica del suo presente, in questo caso la distopia è un monito su ciò che la società attuale potrebbe diventare.

Le storie distopiche sono sicuramente scomode, ci spingono a uscire dalla nostra comfort zone… che sia anche questo un motivo per cui è così difficile trovare romanzi distopici ai primi posti delle classifiche?

Gli albori del genere distopico

Gli albori del genere distopico
Le prime distopie
I romanzi protodistopici

Sebbene la storia della letteratura ci indichi che i primissimi romanzi distopici siano stati scritti in epoca lontana, spesso presentano tematiche e problemi ancora rilevanti e attuali anche nei romanzi distopici contemporanei. La critica sociale, la lotta per la libertà e il controllo sociale sono temi trattati da moltissime di queste opere distopiche

Inoltre molte delle idee e delle concezioni che hanno introdotto hanno avuto un impatto significativo sull'affermazione del genere distopico, e sono state riprese e sviluppate nelle opere successive.

Possiamo tracciare una linea di confine in corrispondenza di Noi di Evgenij Zamjatin, pubblicato nel 1924, che generalmente è considerato il primo romanzo distopico moderno. Quest'opera ha introdotto molte tematiche e caratteristiche che sarebbero diventate centrali per i grandi classici del genere distopico nel XX secolo, tra cui il controllo governativo, la privazione della libertà individuale e la critica alla società di massa.

Oltre ad avere avuto un impatto significativo sulla letteratura del tempo, ha influenzato gli autori di romanzi distopici da leggere assolutamente, tra cui George Orwell, Aldous Huxley e Ray Bradbury.

Le 7 caratteristiche fondamentali della narrativa distopica

Come spesso accade, le definizioni d'impatto danno un'idea piuttosto vaga di come sia la realtà delle cose, e quella del termine distopia non fa eccezione. Non è semplice classificare un romanzo come distopico; non che ciò sia necessario per godersi una buona lettura ma, a favore di chi lo desiderasse, ho identificato alcune caratteristiche fondamentali comuni a questo genere.

  • Società tecnologica (TEC): storia è ambientata in un futuro più o meno lontano in cui la società è diventata un luogo irreparabilmente corrotto, oppressivo e in cui la tecnologia gioca solitamente un ruolo importante, poiché viene utilizzata dall'autorità per controllare e sorvegliare i cittadini.
  • Distacco dalla natura (NAT): in questa società tecnologica il genere umano ha subito un forte allontanamento dalla visione naturalistica del mondo. La natura è guardata con ostilità, come qualcosa da cui difendersi o una stravaganza da ricchi eccentrici. Gli animali sono rari, se non negli zoo e il banale collegamento fra cibo e natura è completamente assente.
  • Controllo autoritario (AUT): la società distopica è governata da un'autorità totalitaria e oppressiva, che controlla ogni aspetto della vita dei suoi cittadini.
  • Sovrappopolazione e carenza di risorse (SOV): nei mondi distopici la società spesso è un ambiente pericoloso e ostile, la popolazione degli esseri umani ha raggiunto cifre da capogiro e di conseguenza le risorse sono scarse e la sopravvivenza difficile.
  • Perdita di individualismo (IND): la distopia tratta della messa al bando di individualismo e libero arbitrio a favore della collettività, la rigida suddivisione della popolazione in classi sociali - ognuna con i propri privilegi - e l'omologazione della cultura (verso il basso, solitamente).
  • Critica sociale (SOC): un romanzo distopico molte volte riflette le preoccupazioni e le paure della società in cui è stato scritto, criticando aspetti della società contemporanea. Probabilmente questa è la caratteristica più rilevante!
  • Ricerca del cambiamento (RIC): i protagonisti dei romanzi distopici sovente cercano di sfidare l'autorità e di creare un cambiamento positivo nella società.

Con questa lista non intendo suggerire un indice di distopia, ovvero: una produzione che include un numero maggiore di questi punti rispetto a un'altra non è per forza migliore o più distopica (qualsiasi cosa possa significare); si tratta solo di uno strumento per aiutare chi fosse interessato a identificare come distopica un'opera.

I romanzi distopici da leggere assolutamente sono i migliori romanzi distopici… per te!

Leggere un romanzo distopico

Lungi da me l'ambizione di stilare la lista dei libri distopici da leggere assolutamente, o la rivelazione su quale sia il miglior romanzo distopico di sempre; ecco solo la lista dei titoli che conosco personalmente e che posso proporre come consigli di lettura: ce ne sono di romanzi distopici da leggere, tanto vale lasciarsi guidare da qualcuno che li ha già provati, no? Comunque molti sono bei libri!

I romanzi distopici incontrati su Anonima Andrea Cabassi

Abrakadabra: copertina
Abrakadabra. Storia dell’avvenire
  • Antonio Ghislanzoni
  • Italia
  • 1884
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Abrakadabra (1884) è un romanzo di fantascienza surreale: le vicende sono ambientate nella Milano del 1982, tra gondole volanti e altre invenzioni surreali. Il volume fu pubblicato per la prima volta nel 1884, rappresentando, di fatto, uno dei primi esempi di proto-fantascienza italiana. Antonio Ghislanzoni (Lecco 1824 - Caprino Bergamasco, Bergamo, 1893) fu librettista e letterato.

Il primo romanzo distopico italiano: Le meraviglie del Duemila di Emilio Salgari
Le meraviglie del Duemila
  • Emilio Salgari
  • Italia
  • 1907
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Siamo nel 1893. Lo scienziato Toby Holker e il suo amico James Brandok decidono di viaggiare nel tempo, grazie agli estratti di una pianta esotica capace di bloccare le funzioni vitali.
I due si risveglieranno nel 2003, accolti da un discendente dello scienziato. Questi li porterà in giro per il mondo a scoprire le meraviglie tecnologiche - dal loro punto di vista - del ventunesimo secolo: macchine volanti, treni sotterranei, città sottomarine, stupefacenti invenzioni scientifiche.
Tutto sembra andare per il meglio, quando il massiccio utilizzo di onde elettromagnetiche e il ritmo di vita frenetico delle città porteranno i protagonisti verso un finale profetico e sconvolgente.

Jack London e il genere distopico - il tallone di ferro
Il tallone di ferro
  • Jack London
  • USA
  • 1908
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Pubblicato nel 1907, questo romanzo di Jack London rappresenta un esempio insuperato di fantascienza verista: impeccabile e profetico nella sua analisi sociale e politica ma, al contempo, senza freni nell'invenzione di una realtà distopica eppure sinistramente familiare.
Testo di autentica chiaroveggenza sui destini della società capitalistica, è uno dei più allucinati e veridici affreschi della società dominata dal profitto, dipinta nella sua durezza senza scampo, nella sua oppressione generalizzata, nei suoi impliciti e inevitabili sbocchi di violenza e massacro.
Il profeta lucido e impavido dello scarto tra le speranze dell'umanità e le condizioni in cui gli uomini si trovano a vivere è Ernest Everhard, l'eroe, il combattente per la libertà (un personaggio memorabile cui Ernesto Che Guevara deve il nome di battesimo).
Il racconto della sua vita e del suo pensiero è affidato al diario dell'amata Avis, figlia viziata di una ricca famiglia borghese che apre gli occhi, attraverso l'amore per Ernest, sull'intollerabile oppressione attuata dalla classe sociale cui appartiene, fino alle estreme conseguenze. Un feroce, visionario capolavoro.

Noi, romanzo distopico di Evgenij Ivanovič Zamjatin
Noi
  • Evgenij Ivanovič Zamjatin
  • Russia
  • 1924
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Ogni mattina alla stessa ora e allo stesso minuto, noi, milioni, ci alziamo come un essere solo. Alla stessa unica ora, milioni in uno cominciamo il lavoro e milioni in uno lo terminiamo. E fondendoci in un unico corpo con milioni di mani nello stesso secondo indicato dalla Tavola delle Ore noi portiamo i cucchiai alla bocca, e nello stesso secondo usciamo per fare una passeggiata e andiamo all'auditorio, nella Sala degli esercizi di Taylor e andiamo a dormire...

Il mondo nuovo, il romanzo distopico di Aldous Huxley
Il mondo nuovo
  • Aldous Huxley
  • Inghilterra
  • 1932
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Il culto di Ford domina uno Stato totalitario in cui ogni aspetto della vita viene pianificato in nome del razionalismo produttivistico e tutto è sacrificato al mito del progresso. Concepiti e prodotti industrialmente in provetta, i cittadini sono liberi da fame, guerra, malattie e possono accedere liberamente a ogni piacere. In cambio, però, devono rinunciare a emozioni e sentimenti, a ogni manifestazione della propria individualità. Devono produrre e consumare e, soprattutto, non amare. Un romanzo visionario, dall’inesausta forza profetica, sul destino dell’umanità e sulla forza di cambiarlo.

Antifona, il romanzo distopico di Ayn Rand
Antifona
  • Ayn Rand
  • Russia/USA
  • 1938
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La vicenda si svolge in una società dove, in nome dell'uguaglianza, all'individuo è stato sottratto ogni spazio di libertà. Il processo di collettivizzazione ha realizzato non solo l'esproprio dei beni privati, ma anche quello della persona stessa. Il nome, il pensiero, i sentimenti di ognuno sono proprietà collettiva, appartengono ai nostri fratelli.
La presa di coscienza del valore della diversità e dell'egoismo da parte dei protagonisti consentirà di abbattere questa mostruosa società di uguali.
Nel panorama della letteratura distopica, Antifona di Ayn Rand (uscito a Londra nel 1938), al di là del chiaro significato filosofico e politico, rappresenta un piccolo capolavoro di scrittura per il suo scarno, pacato, denso lirismo.

Il Mondo Distopico fascista
L’uomo è forte
  • Corrado Alvaro
  • Italia
  • 1938
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Romanzo distopico pubblicato nel 1938, fu oggetto di censura per la sua descrizione di un regime totalitario più cupo e inquietante di quello descritto da Orwell in «1984». A seguito di una guerra civile tra bande e partigiani l'ingegner Dale assiste impotente all'instaurarsi di una dittatura brutale. Con la promessa di una società giusta e forte il regime controlla ogni aspetto della vita pubblica e privata, instillando paura e sensi di colpa. Anche l'amore è considerato pericoloso per lo slancio individualistico che allontana dal bene della società. È proprio l'amore per Barbara, figlia di una coppia di nemici del popolo, che poterà Dale a essere marchiato come sospetto, poi a diventare oggetto di persecuzione psicologica e fisica fino alla sua condanna a morte. Ma il destino ha in serbo qualcosa di diverso per quest'uomo che si ostina a resistere.

La fattoria degli animali, romanzo distopico di George Orwell
La fattoria degli animali
  • George Orwell
  • Inghilterra
  • 1945
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Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni animali sono più uguali degli altri. Stanchi dei soprusi, gli animali di una fattoria decidono di ribellarsi agli umani e, cacciato il proprietario, danno vita a un nuovo ordine fondato sull'uguaglianza. Ben presto, però, emerge tra loro una nuova classe di burocrati, i maiali, che con astuzia, cupidigia e prepotenza si impongono sugli altri animali. L'acuta satira orwelliana contro il totalitarismo è unita in questo apologo a una felicità inventiva e a un'energia stilistica che pongono La fattoria degli animali tra le opere più celebri della narrativa del Novecento.

1984, romanzo distopico di George Orwell
1984
  • George Orwell
  • Inghilterra
  • 1949
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L'azione si svolge in un futuro prossimo del mondo (l'anno 1984) in cui il potere si concentra in tre immensi superstati: Oceania, Eurasia ed Estasia. Al vertice del potere politico in Oceania c'è il Grande Fratello, onnisciente e infallibile, che nessuno ha visto di persona ma di cui ovunque sono visibili grandi manifesti. Il Ministero della Verità, nel quale lavora il personaggio principale, Winston Smith, ha il compito di censurare libri e giornali non in linea con la politica ufficiale, di alterare la storia e di ridurre le possibilità espressive della lingua. Per quanto sia tenuto sotto controllo da telecamere, Smith comincia a condurre un'esistenza sovversiva. Scritto nel 1949, il libro è considerato una delle più lucide rappresentazioni del totalitarismo.

Fahrenheit 451, romanzo distopico di Ray Bradbury
Fahrenheit 451
  • Ray Bradbury
  • USA
  • 1953
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In Fahrenheit 451 di Ray Bradbury, Guy Montag fa il pompiere in un mondo in cui ai vigili del fuoco non è richiesto di spegnere gli incendi, ma di accenderli: armati di lanciafiamme, fanno irruzione nelle case dei sovversivi che conservano libri e li bruciano. Possedere libri è considerato un reato, così vuole la legge. Montag però non è felice della sua esistenza alienata, fra giganteschi schermi televisivi, una moglie che gli è indifferente e un lavoro di routine. Finché, dall’incontro con una ragazza sconosciuta, inizia per lui la scoperta di un sentimento e di una vita diversa, un mondo di luce non ancora offuscato dalle tenebre della imperante società tecnologica.

Il mondo distopico di Abissi d'acciaio: Copertina
Abissi d’acciaio
  • Isaac Asimov
  • Russia/USA
  • 1954
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New York è irriconoscibile: niente più torri e grattacieli. Al loro posto, un'immensa metropoli coperta che non viene mai a contatto con l'aria, nella quale milioni di uomini e donne brulicano come formiche su strade mobili.
Una megalopoli in cui i robot sottraggono i posti di lavoro agli uomini a un ritmo sempre più preoccupante e alle cui porte si estende come una sfida Spacetown, la città degli Spaziali, dove tutto è lusso e ariosità, superbia e ostentazione.
C'è da meravigliarsi che uno dei tanti terrestri scontenti ammazzi uno Spaziale, e che il caso rischi di diventare un incidente interplanetario?
Per risolverlo bisogna ricorrere al miglior poliziotto della City, Lije Baley, e affidargli come compagno il più bravo poliziotto di Spacetown, R. Daneel Olivaw.
Il guaio è che quella R significa robot: sta per cominciare una sfida implacabile tra l'intelligenza umana e quella artificiale, il cui fine ultimo è quello di risolvere l'omicidio più esplosivo che la Terra ricordi.

Il signore delle mosche, di William Golding
Il signore delle mosche
  • William Golding
  • Inghilterra
  • 1954
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Nel corso di un conflitto planetario, un aereo precipita su un’isola deserta. Sopravvivono solo alcuni ragazzi, che provano a riorganizzarsi senza l’aiuto e il controllo degli adulti. I primi tentativi di dare vita a una società ordinata hanno successo, ma presto esplodono tensioni latenti ed emergono paure irrazionali e comportamenti asociali: lo scenario paradisiaco dell’isola tropicale si trasforma in un inferno. Il Signore delle Mosche (il titolo, scelto da T.S. Eliot, allude a Satana) è un romanzo a tesi in cui Golding si serve delle forme della distopia per mettere a nudo gli aspetti più selvaggi e repressi della natura umana ed esporre la sua concezione del mondo e dell’uomo.

Il nuovo corso, romanzo distopico di Mario Pomilio
Il nuovo corso
  • Mario Pomilio
  • Italia
  • 1959
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Apparso dopo il disgelo e i tragici fatti d'Ungheria, di cui è trasparente metafora, questo romanzo è un fervido discorso sulla libertà che Pomilio svolge sul filo della fantasia con trovate paradossali e sottilmente allusive.
Un libro di straordinaria attualità, quasi che la Storia si fosse fatta carico di inverare l'intuizione letteraria.
Il turbamento e lo smarrimento del giornalaio Basilio, dopo i primi attimi di euforia per il nuovo corso proclamato dal l'onnipotente Partito, è lo stesso smarrimento e turba mento dei milioni di persone, di noi tutti, che in quei pochi mesi del 1989 abbiamo assistito increduli al dissolversi di regimi comunisti che parevano eterni e al repentino frantumarsi di muri che gli uomini avevano eretto per dividere altri uomini.
Un romanzo che s'inserisce pienamente anche nelle tematiche più tipiche della narrativa di Pomilio, dove mai la passione civile è disgiunta da una più alta riflessione etica.

Arancia Meccanica di Anthony Burgess
Arancia Meccanica
  • Anthony Burgess
  • Inghilterra
  • 1962
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Alex è un eroe dei nostri tempi: un teppista sempre pronto a tirar fuori il coltello, capo di una banda di duri che ogni sera, sui marciapiedi dei sobborghi, ripete il gioco della violenza: rapine, stupri, scassi, assalti ai negozi, scontri con altre bande. Finché Alex, che si interessa solo a Beethoven, viene tradito dai suoi amici durante una delle tante sue imprese. Le terapie di rieducazione, non meno violente, lo ridurranno a un'arancia meccanica, in balia delle sue antiche vittime, in una girandola di situazioni grottesche e paradossali.

Il pianeta delle scimmie
Il pianeta delle scimmie
  • Pierre Boulle
  • Francia
  • 1963
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Una civiltà invertita, un mondo da incubo. Il padrone del pianeta Terra, in questo visionario romanzo di Pierre Boulle, non è l'uomo ma il primate a lui più prossimo... E le scimmie sapienti hanno costruito una società che rispecchia quella umana punto per punto, come in un beffardo contrappasso. Ma che cosa accadrebbe se uomini dei nostri tempi visitassero davvero il pianeta delle scimmie? E come sarebbero accolti?

Dissipatio H. G.
Dissipatio H.G.
  • Guido Morselli
  • Italia
  • 1977
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Il protagonista di Dissipatio H.G., uomo lucidissimo, ironico, ipocondriaco, e soprattutto fobantropo, attirato da un feroce solipsismo, decide di annegarsi in uno strano laghetto in fondo a una caverna, in montagna. Ma all’ultimo momento cambia idea e torna indietro. Il genere umano, proprio in quel breve intervallo, è scomparso, volatilizzato. Per il resto, tutto è rimasto intatto. Così, paradossalmente, la popolazione mondiale è ora rappresentata da un singolo che era sul punto di abbandonarla e che, comunque, non si sente adatto a rappresentare alcunché; neppure, a tratti, se stesso.

Il racconto dell'ancella
Il racconto dell'ancella
  • Margaret Atwood
  • Canada
  • 1985
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In un mondo devastato dalle radiazioni atomiche, gli Stati Uniti sono divenuti uno Stato totalitario, basato sul controllo del corpo femminile. Difred, la donna che appartiene a Fred, ha solo un compito nella neonata Repubblica di Galaad: garantire una discendenza alla élite dominante. Il regime monoteocratico di questa società del futuro, infatti, è fondato sullo sfruttamento delle cosiddette ancelle, le uniche donne che dopo la guerra nucleare sono ancora in grado di procreare. Ma anche lo Stato più repressivo non riesce a schiacciare i desideri e da questo dipenderà la possibilità e, forse, il successo di una ribellione. Mito, metafora e storia si fondono per sferrare una satira energica contro i regimi totalitari. Ma non solo: c'è anche la volontà di colpire, con tagliente ironia, il cuore di una società meschinamente puritana che, dietro il paravento di tabù istituzionali, fonda la sua legge brutale sull'intreccio tra sessualità e politica. Quello che l'ancella racconta sta in un tempo di là da venire, ma interpella fortemente il presente.

Cecità Saramago
Cecità
  • José Saramago
  • Portogallo
  • 1995
TECNATAUTRISINDSOCRIC
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In una città qualunque, di un paese qualunque, un guidatore sta fermo al semaforo in attesa del verde quando si accorge di perdere la vista. All'inizio pensa si tratti di un disturbo passeggero, ma non è cosi. Gli viene diagnosticata una cecità dovuta a una malattia sconosciuta: un mal bianco che avvolge la sua vittima in un candore luminoso, simile a un mare di latte. Non si tratta di un caso isolato: è l'inizio di un'epidemia che colpisce progressivamente tutta la città, e l'intero paese.
I ciechi, rinchiusi in un ex manicomio e costretti a vivere nel più totale abbruttimento da chi non è stato ancora contagiato, scoprono - come ha scritto Cesare Segre - su se stessi e in se stessi, la repressione sanguinosa e l'ipocrisia del potere, la sopraffazione, il ricatto e, peggio, l'indifferenza.
Tra la violenza e la lotta per la sopravvivenza si inserirà la figura di una donna che, con un gesto d'amore, ridarà speranza all'umanità.

Elianto
Elianto
  • Stefano Benni
  • Italia
  • 1996
TECNATAUTRISINDSOCRIC
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Se si fugge di notte da Villa Bacilla sulle ali di una diavolessa sexy, sorvolando Tristala assieme a tre equipaggi che si spostano contemporaneamente, può accadere di visitare gli otto mondi alterei della mappa nootica. Capita così di conoscere la terra primordiale di Ermete Trismegisto, Protoplas; i mari incantati di Capitan Guepière a Posidon; i cinquanta casinò e i locali notturni di Bludus; Mnemonia con i suoi fuochi fatui e l’insidia dell’embambolia; Medium con le sue giornate di Beneficenza Ben-evidente… C’è speranza di riuscire, assieme ai protagonisti, a districarsi tra le mille prove e di attraversare gli infiniti mondi creati dalla fantasia di Stefano Benni?

La neve se ne frega Romanzo Distopico
La neve se ne frega
  • Luciano Ligabue
  • Italia
  • 2004
TECNATAUTRISINDSOCRIC
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In un altrove temporale ma nemmeno troppo lontano, la società ha realizzato il migliore dei mondi possibili, sia pur a fronte di un controllo totale. Un luogo in cui si nasce vecchi e si ringiovanisce col passare degli anni.
Il mondo è pulito. Le risorse rispettate. Un soffice rigore governa l'esistenza. Tutto secondo il Piano Vidor che garantisce a ciascun individuo bisogni e felicità, così come il diritto ad avere diritti. E godere dei propri diritti è un dovere per tutti.
In questa società rigorosa e ovattata vivono Difo e Natura, una coppia felice secondo programma. Lavorano, fanno l'amore, frequentano amici, si divertono con le forme di intrattenimento conosciute. Come tante altre coppie.
Ma Difo e Natura sono diversi. Sono destinati a imbattersi nel mistero del venire al mondo. E ad aprire una fatale contraddizione in quel paradiso del Piano Vidor che sembra perfetto.

Il romanzo distopico Non lasciarmi
Non lasciarmi
  • Kazuo Ishiguro
  • Inghilterra
  • 2005
TECNATAUTRISINDSOCRIC
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Kathy, Tommy e Ruth vivono in un collegio, Hailsham, immerso nella campagna inglese. Non hanno genitori, ma non sono neppure orfani, e crescono insieme ai compagni, accuditi da un gruppo di tutori, che si occupano della loro educazione. Fin dalla piú tenera età nasce fra i tre bambini una grande amicizia. La loro vita, voluta e programmata da un'autorità superiore nascosta, sarà accompagnata dalla musica dei sentimenti, dall'intimità piú calda al distacco piú violento. Una delle responsabili del collegio, che i bambini chiamano semplicemente Madame, si comporta in modo strano con i piccoli. Anche gli altri tutori hanno talvolta reazioni eccessive quando i bambini pongono domande apparentemente semplici. Cosa ne sarà di loro in futuro? Che cosa significano le parole «donatore» e «assistente»? E perché i loro disegni e le loro poesie, raccolti da Madame in un luogo misterioso, sono cosí importanti?

Pelicula
Pelicula
  • Andrea Cabassi
  • Italia
  • 2014
TECNATAUTRISINDSOCRIC
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In un futuro tecnologicamente non evoluto l’umanità vive una situazione di stallo. Non più crisi, non più guerre, non più problemi: da questa utopia nasce una società dove la gente si crede libera ed è felice, una società manovrata da un’arma invincibile, operativa ventiquattr’ore su ventiquattro. Un’arma di controllo invisibile chiamata Pelicula.
Ai margini della civiltà un gruppo di terroristi opera per far emergere la verità; la domanda che pongono anche a te è la seguente: «rinunceresti alla tua felicità sapendo di non meritarla?»

Luca Doninelli - Le cose semplici
Le cose semplici
  • Luca Doninelli
  • Italia
  • 2015
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Un giovane incontra a Parigi una ragazzina enfant prodige della matematica e i due s'innamorano, si fidanzano, si sposano. Lei, poco più che ventenne, va in America. Ma il mondo s'inceppa e in un batter d'occhio tutto finisce: niente più petrolio, niente più energia elettrica, commercio né moneta, niente più regole sociali. Ovunque solo guerre e carneficine. Il mondo si imbarbarisce e la sua caduta coglie i due innamorati ai due lati dell'oceano, senza possibilità di comunicare. Per vent'anni i due vivranno lontani, lei ha una vita durissima, lui comincia a scrivere per non dimenticarla, finché, dopo tanti anni, i due si ritroveranno, accesi dal fuoco della passione e dal bisogno di verità.

Rainbow Republic Romanzo distopico gay
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Che cosa succederebbe se un giorno la Grecia, ridotta in ginocchio dal default economico, venisse progressivamente acquistata e occupata dalla comunità omosessuale globale?
La risposta ce la dà Fabio Canino in questo romanzo: quella che un tempo fu la culla della civiltà occidentale diventerebbe una terra promessa per gay, lesbiche e trans di tutto il mondo, uno Stato a loro immagine e somiglianza, con istituzioni e leggi in linea coi loro gusti e le loro manie, una repubblica gay.
Una satira pungente e divertente del mondo omosessuale, ma soprattutto un inno all'amore e ai suoi tanti e diversi colori, che, in queste pagine dense di personaggi e di situazioni spesso al limite dell'assurdo, trovano tutti - dal rosa Barbie al rosso Prada - il loro modo di risplendere. Nessuno escluso.

Vox di Christina Dalcher
Vox
  • Christina Dalcher
  • USA
  • 2018
TECNATAUTRISINDSOCRIC
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Jean McClellan è diventata una donna di poche parole. Ma non per sua scelta. Può pronunciarne solo cento al giorno, non una di più. Anche sua figlia di sei anni porta il braccialetto conta parole, e le è proibito imparare a leggere e a scrivere. Perché, con il nuovo governo al potere, in America è cambiato tutto. Jean è solo una dei milioni di donne che, oltre alla voce, hanno dovuto rinunciare al passaporto, al conto in banca, al lavoro. Ma è l'unica che ora ha la possibilità di ribellarsi. Per se stessa, per sua figlia, per tutte le donne. Limite di 100 parole raggiunto.

La sorte dei libri distopici in Italia

Romanzo distopico governato da totalitarismi, paura e censure
Distopia organizzata in modo da impedire il raggiungimento della felicità
Romanzo distopico e negazione delle libertà

Credo sia abbastanza semplice affermare che il romanzo distopico non appartenga alla tradizione letteraria italiana, sebbene certe opere abbiano contribuito a definire - pure se in forma grezza e primordiale - alcune caratteristiche del genere, ancor prima che si potesse parlare di genere distopico, anzi: addirittura prima che si parlasse di fantascienza!

Parliamo di un genere che, prima di contaminarsi a livello globale, si è sviluppato indpendentemente in diverse parti del mondo, attingendo così a ricchezze e diversità di ciascuna tradizione che ha contribuito alla sua formazione. Basandomi sulla mia esperienza personale e i libri distopici letti, posso dedurre che i tre poli principali siano il mondo anglosassone (USA/UK), la Russia/Unione Sovietica e l'Italia.

Già, l'Italia! Nonostante oggi qui non sia un genere di moda, è sotto gli occhi di tutti il servizio fornito dagli autori italiani! Ma lo sappiamo benissimo che in Italia nessuno è profeta in patria, figuriamoci un genere letterario! Infatti in Italia oggi il genere distopico è seguito da una nicchia di appassionati che apprezzano le sue tematiche speculative, la critica sociale e le rappresentazioni di futuri distopici... magari con una punta di esterofilia!

Io per rendere onore ai nostri autori sto raccogliendo ogni libro distopico italiano degno di nota, inserendolo nella mia lista e fornendo un articolo di approfondimento.

Forse è vero che la letteratura distopica non appartiene alla tradizione italiana, le cui radici hanno scavato per molti secoli, tuttavia l'apporto dato al genere è innegabile, e negli ultimi anni diversi autori sembrano aver dato nuova energia al mondo della distopia, con opere interessanti e nuovi modi di guardare le possibilità di questa o altre realtà, fra cui mi ci metto anch'io con Pelicula.

La distopia in Pelicula

La distopia nel mio romanzo Pelicula

Permettimi di parlarne solo un poco, in fondo sono anch'io un vero appassionato, uno di quelli che ha dato il proprio contributo alla causa!

Essendo infatti Pelicula un romanzo distopico italiano, ha elementi sia tipici del genere distopico, sia della tradizione letteraria italiana.

La narrazione è ambientata in un futuro tecnologicamente non evoluto, in cui l'umanità ha dimenticato il significato di crisi, guerra, problemi ecc. In questa società la gente si crede libera ed è felice, ma in realtà è manovrata da un'arma invincibile operativa 24 ore su 24, un'arma di controllo invisibile chiamata Pelicula.

Questa distopia presenta una critica acuta della società contemporanea, affrontando temi come la libertà, la resistenza e la speranza, mostrando come anche in un mondo tanto controllato e oppressivo, le persone possano ancora lottare per un futuro migliore.

La potenza espressiva di quest'ambientazione è tutta nel contrasto che si crea confrontando quella realtà con il presente: il lettore è stimolato a vedere sotto nuova luce ciò che oggi appare normale, innocuo, o il problema di qualcun altro.

Consigli sui migliori libri fantascientifico-distopici varie & eventuali da prendere in considerazione e approfondire

Chiudo il post con una raccolta di approfondimenti sul genere distopico e la fantascienza:

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Marina
5 anni fa

Io sono una di quelle che non saprebbe parlare di distopia, pur avendo letto libri (a quanto pare) distopici: Bradbury, Orwell, Cabassi. 🙂
Però, nel mio piccolissimo (visto che afferro cosa sia, ma non saprei davvero spiegare bene il genere), posso consigliarti un distopico divertente nel suo essere paradossale, ma non sicuramente banale o ingenuo (anzi), scritto da un giovanissimo esordiente italiano? Si chiama “Dopo il diluvio”, lo scrittore Leonardo Malaguti. Merita.
Ma dimmi, tu stai replicando l’esperienza con il genere? Stai scrivendo qualcosa?

Dany
Dany
1 anno fa

Apprezzo molto i romanzi distopici… trovo questi scenari in cui la società è diventata disfunzionale e opprimente molto stimolanti… ho adorato “1984” di George Orwell, “Il mondo nuovo” di Aldous Huxley e “Fahrenheit 451” di Ray Bradbury per il modo in cui criticano la società odiena esplorando i problemi politici e sociali del mondo reale attraverso un’ambientazione futuristica!

Mark
Mark
1 anno fa

I miei complimenti per l’interessante analisi dei romanzi distopici come strumenti di critica sociale e monito per il futuro. Come sostieni, questi romanzi spesso rappresentano un avvertimento su cosa potrebbe accadere se non si prestasse attenzione ai problemi presenti nella società o se non si agisse per prevenire eventi negativi. Inoltre, la distopia può essere vista come una sorta di “laboratorio sociale” in cui le conseguenze delle decisioni e delle azioni sono esplorate in modo estremo e amplificato, offrendo una prospettiva utile per il dibattito pubblico e la presa di decisioni informate.

In un’epoca in cui la società è affrontata da molte sfide, i romanzi distopici possono essere un modo per stimolare la riflessione sulle conseguenze delle scelte che facciamo e sulle direzioni che prendiamo come società. In questo senso, questi romanzi possono essere considerati strumenti importanti per la critica e l’analisi della società e della condizione umana, e ci invitano a riflettere su come possiamo lavorare insieme per costruire un futuro migliore.

Sarasan
Sarasan
1 anno fa

Il romanzo distopico è lo stratagemma perfetto per evidenziare le conseguenze dannose di un’ideologia o di una pratica del presente.

Bar Mario
11 mesi fa

Complimenti per aver individuato ‘La neve se ne frega’, un romanzo distopico che si distingue per la sua capacità di trasmettere un senso di disillusione e smarrimento grazie alla descrizione di una società in cui la libertà individuale viene soffocata. Ligabue, noto per la sua maestria nel raccontare storie attraverso la musica, dimostra anche di possedere una penna potente e suggestiva.

Bar Mario
10 mesi fa
Rispondi  Andrea Cabassi

Veramente, come fan di Ligabue, ho letto solo il suo libro fra quelli, ma sono sempre aperto a nuove letture, magari visto che quello mi è piaciuto potrei cercare qualcosa che si avvicini, posso basarmi sulle faccine colorate? Direi che qualcosa di italiano potrebbe andare,a presto!