La neve se ne frega, il romanzo distopico di Luciano Ligabue

da | 9 Ago 2022

La neve se ne frega è un romanzo distopico italiano, scritto da Luciano Ligabue, proprio lui: il cantante di Correggio dalla voce roca e le canzoni tutte uguali (sorvolerò sul fatto che sia pure interista... ma vabbè, in realtà non lo sto facendo). Non nascondo di non apprezzarlo musicalmente, ma ascoltando alcune interviste mi è sembrato un personaggio non banale, anzi quasi interessante.
Forse è per questo che mi aspettavo molto da questo suo lavoro - nientemeno che un romanzo distopico!

La neve se ne frega, e anche Ligabue

È dunque con il massimo della positività che mi approcciavo a La neve se ne frega, ed è con il massimo della negatività che l'ho concluso.

La neve se ne frega: la quarta di copertina

In un altrove temporale ma nemmeno troppo lontano, la società ha realizzato il migliore dei mondi possibili, sia pur a fronte di un controllo totale. Un luogo in cui si nasce vecchi e si ringiovanisce col passare degli anni.

Il mondo è pulito. Le risorse rispettate. Un soffice rigore governa l'esistenza. Tutto secondo il Piano Vidor che garantisce a ciascun individuo bisogni e felicità, così come il diritto ad avere diritti. E godere dei propri diritti è un dovere per tutti.

In questa società rigorosa e ovattata vivono Difo e Natura, una coppia felice secondo programma. Lavorano, fanno l'amore, frequentano amici, si divertono con le forme di intrattenimento conosciute. Come tante altre coppie.

Ma Difo e Natura sono diversi. Sono destinati a imbattersi nel mistero del venire al mondo. E ad aprire una fatale contraddizione in quel paradiso del Piano Vidor che sembra perfetto.

Perché La neve se ne frega è un romanzo distopico

La neve se ne frega Romanzo Distopico

In La neve se ne frega le persone nascono anziane e progressivamente ringiovaniscono; già questo potrebbe essere motivo di stupore, ma aumenta l'effetto il fatto che quando nascono hanno già una certa età assegnata. DiFo - il protagonista - è nato a 79 anni, il che significa che la sua vita sarà un lungoconto alla rovescia fino allo zero, l'istante in cui morirà.

Se ciò ti ha incuriosito e ti piacerebbe leggere il romanzo per scoprire come viene immaginato questo processo di vita al rovescio ti faccio risparmiare un sacco di tempo: non è affatto spiegato. Viene detto che succede così e basta.

Gli umani sono una banda di Benjamin Button a orologeria, io ho immaginato una sorta di Eugenetica Vattelapesca con Scappellamento a Sinistra (anziché a destra), ma più probabilmente nessuno si è mai preoccupato di pensare a una risposta, tantomeno l'autore.

Questo probabilmente basterebbe già per definirlo come romanzo distopico, ma c'è altro: DiFo e compagna (e tutti gli altri in realtà) appartengono a una mai nominata società di stampo repressivo, regolata da una carta dei diritti e doveri chiamata Piano Vidor. L'applicazione di questo piano consiste nel controllo completo dei cittadini: dalla loro nascita, al loro nome, alla loro futura professione, al compagno di vita, ai rapporti sessuali, e loro sono costantemente sorvegliati da telecamere che in realtà potrebbero essere o non essere accese, ma nessuno lo sa con certezza.

Il Piano Vidor: l’applicazione di diritti e doveri

Diritti individuali

  • Hai diritto a un partner con cui condividere la vita. Hai diritto al numero e al tipo di adulteri previsti dalla programmazione del Piano caso per caso.
  • Tu e il tuo partner avete diritto a un'abitazione sìngola con giardino. La manutenzione rientra fra gli impegni richiesti onde assicurare alla coppia successiva identici benefici.
  • Hai diritto al sostentamento materiale, alla fornitura di vestiario e alla dotazione mensile di beni supplementari. Il rifornimento alimentare sarà sempre legato alla produzione naturale e stagionale e alla completa soddisfazione del fabbisogno vitaminico, proteico e calorico di ogni tipologia fisica. La composizione dei capi d'abbigliamento è studiata in termini di praticità, vestibilità e preservazione della salute.
  • Tu e il tuo partner avete diritto a un mezzo di locomozione stradale (gf 48) e a uno di trasporto aereo (bs 107).
  • Il tuo diritto all'informazione e allo svago è garantito dall'olovisore installato nella tua abitazione. Grazie al suo collegamento con il Centro Byblos Omnia potrai usufruire di qualsiasi tipo di programma (culturale e di intrattenimento), album musicale, testo, raccolta di immagini e notiziario prodotto durante il Piano Vidor. Il tuo diritto alla socialità ti consente l'accesso a qualsiasi locale per ristorazione, proiezioni, concerti e altre attività pubbliche. La regolazione avviene in base alla tua dotazione mensile e alla tua tempestività di prenotazione.
  • Il tuo diritto alla cultura e all'arte è garantito dalla contemplazione, tramite olovisore o nei centri appositi, di qualsiasi creazione artistica prodotta durante il Piano Vidor ma anche antecedente purché conforme al benestare del Centro Controllo. A difesa dell'integrità psicofìsica di ogni individuo, il Piano si incarica di progettare qualsiasi forma di espressione artistica, sia essa musicale o letteraria o poetica o visiva o figurativa, la cui esecuzione avverrà solo ed esclusivamente attraverso operatori Vidor di nascita relativa. Va ricordato che l'attuale progetto di raggiungimento delia felicità individuale è radicalmente cambiato rispetto a prima del vigente Piano. Per questo motivo il Modello si impegna a garantire il filtro adeguato alle opere d'arte del passato che, strettamente legate a una superata impostazione esistenziale, potrebbero oggi creare inutili turbamenti e minacciare la stabilità e il benessere psicologico raggiunti dall'individuo. In alcuni rari casi, di riconosciuto spessore e utilità, sarà comunque possibile accedere a stralci di dette opere d'arte.
  • Il tuo diritto alla dignità è garantito dalla posizione sociale paritaria che ogni individuo ricopre.
  • Hai diritto al tempo. Vale a dire tutto quello a disposizione ogni volta terminata la pratica di lavoro quotidiana prevista dall'ordine del giorno. Sono liberi il sabato, la domenica e il lunedì.
  • Il tuo diritto alla salute è garantito dalla vaccinazione summus la quale, oltre a prevenire qualsiasi degenerazione cellulare e disfunzione scientificamente provata a oggi, inocula agenti permanenti capaci di riorganizzarsi di fronte a qualsiasi nuova forma di virus. Il diritto alla salute, inoltre, deriva dalle condizioni ambientali, di sostentamento e di gratificazione che il Modello si incarica di offrire. Infine, nella tua abitazione è installato un diagnos che, oltre a fornire qualsiasi tipo di controllo, trasmette al Centro Salute i dati per il tuo fabbisogno alimentare settimanale.
  • Il tuo diritto ai beni supplementari viene regolato dal fabbisogno stabilito mensilmente, o per certi generi annualmente, dal Centro Beni.
  • Hai diritto ai diritti. Grazie a questo diritto non potrai mai, sotto la legislazione del Modello, venire privato di alcuno dei tuoi diritti, per alcun motivo, in alcun modo. Tranne in caso di detenzione.

Doveri individuali

  • È tuo dovere svolgere la funzione affidatati nel nome di nascita.
  • È tuo dovere rispettare qualsiasi altro individuo appartenente al Piano Vidor.
  • Ti è vietato ledere oggetti o persone in alcun modo.
  • È tuo dovere compiere gli adulteri prescritti per il mantenimento della stabilità della coppia.
  • È tuo dovere mantenerti in perfetto equilibrio psicofisico.
  • È tuo dovere comunicare alle autorità di controllo ogni anomalia rilevata nel sistema o nel comportamento di qualche individuo.
  • Ti è vietato organizzare gruppi di contestazione del Piano di qualsiasi tipo. Ti è vietato farne parte.
  • Ti è vietata la creazione, e la relativa messa in circolazione, di qualsiasi forma d'arte ove non richiesto dalla tua mansione d'origine.
  • Ti è vietata la creazione, e la relativa messa in circolazione, di qualsiasi forma d'informazione ove non richiesto dalla tua mansione d'origine.
  • È tuo dovere conoscere perfettamente la presente Carta degli undici diritti e doveri individuali. Nessuno sconto detentivo ti verrà applicato in caso di ignoranza di uno solo dei punti qui contemplati. L'ignoranza stessa verrà punita.
  • È tuo dovere godere dei tuoi diritti.

Perché la neve se ne frega?

La neve se ne frega nel senso che quando nevica le telecamere di controllo outdoor funzionano male, e quindi in quel momento si è ragionevolmente certi di non essere controllati.

La natura che fa breccia nel mondo dominato da una tecnologia spietata, la speranza per una rinascita, l'iportanza delle piccole cose.

Perché la neve se ne frega è un romanzo distopico?

Citazioni da La neve se ne frega

Posizione 168-169
“Solo dei coglioni possono appassionarsi a campionati che, diciamo… tengono conto… delle percentuali di tifosi…”
Posizione 246-249
Come si fa a essere vaghi con il nome? Il nome deve essere preciso. Il mio, per esempio, non solo mi ricorda sempre chi sono, ma fa presente a chi mi incontra che lavoro nell’arte – come ogni altro col cognome SOGNO – che sono un direttore della fotografia – DIFO -, che sono un nascita settantanove – e, quindi, progetto “orizzonte curvo” -, che la composizione del mio sangue è per il trentanove per cento sudeuropea e che condividerò la mia vita con una NATURA. Questo sono io. Quello sono io.
Posizione 438-438
Loro decidono cosa ci risolve i problemi. Noi dobbiamo essere bravi a non crearli.”
Posizione 532-534
“Il Modello necessita di poter esercitare a propria discrezione il controllo sull’operato e sul mantenimento degli impegni di ogni individuo. E prevista la presenza di microcamere in ogni singolo ambiente di qualsiasi edificio. Il Modello si riserva di accenderle per le verifiche opportune in qualsiasi momento lo ritenga necessario.
Posizione 690-690
più scrivo più rischio di venire scoperta ma questa sensazione di libertà ubriaca.
Posizione 739-739
Io e te proprio non c’entriamo con le leggende. Specie quelle con dentro noi.
Posizione 934-939
“È piuttosto strano, vero?” mi ha chiesto. “Che cosa?” “Il fatto di sapere che di sicuro le microcamere non ci stanno riprendendo.” Con tutta quell’agitazione non ci avevo pensato. Era la prima volta in vita mia che mi succedeva una cosa del genere. Ogni altro minuto dei miei quarant’anni passati ero sicuro che fossero accese o che avrebbero potuto esserlo. E quel condizionale, quell'”avrebbero potuto”, faceva una signora differenza. “Ora che ci penso sì, è molto strano.”
Posizione 1019-1021
Di fronte all’ingresso principale passo il pollice sul rilevatore appuntamenti. La porta si apre. Il messaggio è: PERCENTUALE ATTUALE DI CRIMINI IMPUNITI: 0,00061 PER MILLE Sono convinto che quella minima differenza con lo zero totale provoca loro fastidi impensabili.
Posizione 1234-1235
Mi hai infilato i boxer sulla testa. Forse hai pensato che in questo momento le mie parti più intime sono gli occhi.
Posizione 1378-1379
Sono stanca e ho bisogno, veramente bisogno, di sapere che tu puoi ancora risolvere i nostri problemi.

Comunque alla fine non m’è piaciuto

La neve se ne frega anche in cristalli

Non si può dire che non ci abbia provato, ma non ce l'ho fatta. La neve se ne frega proprio non m'è piaciuto: a tratti troppo scialbo, con dialoghi vuoti infiniti, a tratti inutilmente macchinoso, e con vuoti di trama difficili da riempire anche al più volenteroso dei volenterosi.

Probabilmente di questi giudizi la neve se ne frega, e anche io.

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