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Ho iniziato Le cose semplici di Luca Doninelli con l'intenzione di provare un romanzo distopico italiano. Carico delle migliori aspettative - anche se non avevo voluto alcun tipo di anticipazione - ho iniziato la lettura dei primi capitoli, ambientati in una Milano post apocalittica.
Ho trovato un'ottima prosa, personaggi curiosi e un intreccio interessante gestito con maestria; ho letteralmente divorato il romanzo, 840 pagine in circa tre settimane (secondo i mei ritmi sono stato una saetta).
Ho odiato questo romanzo distopico
In questo romanzo distopico il mondo è collassato, non ci sono risorse, l'omicidio fra pari è all'ordine del giorno, i predoni alla Ken il guerriero detengono il potere in città, il rischio di un ritorno all'età della pietra è alle porte, ma per fortuna... per fortuna un gruppo di brave personcine riesce a ricostruire le chiese! Ma v@§§@ZKY10 le cose semplici, va'!
Lo ripeto più lentamente per chi non avesse capito
L'idea di fondo è quella di preservare la conoscenza - parlando di romanzi distopici, è proprio come accadeva in Fahrenheit 451. Ecco che i protagonisti fondano un'università dove ci si scambia il sapere, ogni genere di sapere, nel tentativo di salvare la civiltà e l'umanità.
Peccato che il tutto sia condito in salsa catto-religiosa, con contorno di etno-buonismo e dileggio dell'omosessualità.
Mi sono anche detto magari questa assurda omnipresenza divina la vedo solo io, ma poi ho fatto due calcoli: ho aperto l'ebook di Le cose semplici in un programma di videoscrittura e ho fatto una serie di ricerche:
Dodò e Cha (diminutivo di Chantal) sono i protagonisti di Le cose semplici, gli altri sono personaggi inventati (a proposito, c'è un intero capitolo dove il protagonista è il papa e - lo so - la chiesa non è un personaggio).
Le somme le sai fare anche tu, quindi non serve che dia risalto a totaloni o totalini, è un vero peccato che un romanzo davvero interessante sia intaccato da questa grave forma di baciapilaggine.
Citazioni da Le cose semplici
Tra non molto nessuno ricorderà più nessun nome, e così un altro pezzo di fine sarà stato raggiunto.
Posizione 82-85
Il fatto è che siamo tutti troppo stanchi per darci delle regole. L’opinione generale è che siamo nei minuti finali di una partita di calcio dal risultato ormai definito, quattro o cinque a zero. Solo io non riesco a pensarla del tutto così, per questo mi ostino a contare i giorni, e se potessi anche le ore, e i minuti.
Posizione 110-113
Dunque, dicevo delle bande che tenevano in scacco Milano. Da principio si moltiplicarono (parlo del periodo in cui le automobili avevano ancora benzina per andare e qualche ascensore funzionava e le vie cittadine erano in gran parte sgombre), ce ne saranno state mille se non di più. Finché ci fu una sola pallottola da sparare si sparò, poi si passò al coltello, alla forchetta. C’era un tizio – così dicono, ma io non ci credo – che sgozzava la gente infilandole in gola un grosso cucchiaio.
Posizione 126-127
Col tempo, i giovani si sono resi conto dell’utilità dei vecchi e della loro lunga memoria, e hanno smesso di ammazzarli.
Posizione 150-152
Il sistema di pagamento usato è il baratto. Le monete sono accettate, ma come oggetti qualsiasi e non in quanto monete. Chi esercitava la professione dell’economista e non è ancora morto secondo me ha molto da divertirsi nell’assistere alle variazioni del valore delle cose.
Posizione 156-159
Con la fine della moneta la situazione è precipitata. Ad esempio un’ora fa ho visto una vecchietta pagare un po’ d’insalata e due pomodori con un piccolo oggetto, mi sembra una tartarughina di giada. La meraviglia destata fra tutti da quell’oggetto che fino a un istante prima valeva – appunto – un po’ d’insalata e due pomodori è stata tale che nel giro di pochi minuti il valore di quella tartarughina era decuplicato, centuplicato.
Posizione 204-205
A destra mezza facciata del palazzo resisteva in piedi, con le mezze finestre del primo piano simili a gengive svuotate.
Posizione 250-251
Quando c’era il lavoro ci si lamentava perché non ci lasciava tempo a disposizione, adesso che il lavoro non c’è il tempo è una specie di stagno nel quale è facile impantanarsi.
Posizione 253-254
si può dire che quando due persone s’incontrano, da noi, l’esito sarà un peggioramento, sia pure impercettibile, della vita di tutti.
Posizione 306-307
forse odia il mondo intero, come tutti coloro che cadono nella peggiore delle trappole, che è quella di ritenersi in credito di qualcosa.
Posizione 358-359
Il vero male del mondo, più che la caducità umana, erano i cretini.
Posizione 451-452
La disapprovazione per le proprie azioni non gli impedisce di raccontare con un certo godimento il modo in cui fece fuori il giornalista.
Posizione 529-532
I suoi argomenti apparvero da subito degni al massimo di quattro risate. Perché si nutriva di mele? Per cercare, disse, di scoprire il segreto di Adamo ed Eva. Cosa avevano, si chiedeva, le mele di così particolare da indurre l’uomo al peccato? Si era proposto di mangiare mele per tutta la vita mantenendosi al tempo stesso puro da ogni peccato, così da riscattare l’uomo.
Posizione 591-593
Da tutto questo mi sembra di poter concludere che la differenza tra la preghiera e la bestemmia consisteva, secondo il rabbino Lattes, in questo: che la bestemmia racconta cose risapute, mentre la preghiera riflette (spesso senza molto costrutto) su cose che non sappiamo.
Posizione 800-804
Zazza spiega anche a lui che la serie di dolori, di per sé non molto forti, che sta accusando da qualche giorno, oltre a certe per lui inusuali variazioni nei ritmi per così dire fisiologici, gli fanno pensare, visto che gli stessi disturbi, uguali uguali, furono accusati dalla madre, dal fratello e dalla sorella prima di morire, che anche per lui sia giunto il momento di consegnarsi nelle mani del destino, o al peggio di un bravo medico.
Posizione 825-825
I libri possono aiutarci, ma la conoscenza vera sta in quello che possiamo registrare. E il male odia essere conosciuto.
Posizione 838-839
Mio padre non credeva nella salvezza individuale: morta la fiducia, per lui eravamo tutti morti.
Posizione 871-872
La lettura di questo programma genera in me un po’ di spaesamento, sento il bisogno di alzarmi, anche se poi rimango seduto.
Posizione 904-904
È da tanto che ho voglia di piangere, penso, prima o poi dovrò farlo.
Posizione 954-955
Milano è stata una grande città, e sa perché? Perché una grande città cerca sempre di rispondere a una grande domanda.
Posizione 1171-1172
Un padre non può desiderare altro che risparmiare al figlio il proprio inferno, ma poi ce lo butta dentro.
Posizione 1215-1215
una costante indifferenza, o peggio un tiepido apprezzamento
Posizione 1400-1400
Mia madre non aveva paura solo dei ragni: esseri umani a parte, aveva paura di tutto.
Posizione 1983-1984
“La domanda quanto fa due più due è facile per gli sciocchi e difficile per gli intelligenti, non è così?”
Posizione 1998-2000
Ho pensato migliaia di volte a quel gesto. La sola idea che mi rimane in testa è che lo abbia sopraffatto la fatica della morte. “Si fa fatica anche a morire,” mi diceva tutte le mattine, quando entravo nella sua camera: me l’avrà detto dieci, venti volte.
Posizione 2002-2004
Venivano chiamate “orecchie” i segni delle piegature degli angoli superiori o inferiori delle pagine, in sostituzione dei segnalibri, che considero un’eccellente creazione della civiltà umana.
Posizione 2029-2030
“Non cercare di ingannare il tuo amico,” rispose, facendosi triste. “Se quello che dici fosse vero, avresti già raggiunto l’oceano, ti ci saresti buttato e l’avresti attraversato a nuoto, nutrendoti dei pescecani che cercavano di mangiarti.”
Posizione 2143-2144
non era gentile starsene sempre al buio e nella polvere quando c’erano tante persone sole.
Posizione 2221-2222
Le domandai scusa, ma quello che mi stava dicendo a proposito di sé stessa costituiva un nutrimento più che sufficiente per un curioso come me.
Posizione 2300-2302
C’era qualcosa in quell’uomo, precisamente la sua povertà, che mi metteva una voglia inspiegabile di piangere, ma dovevo piangere da solo perché non avevo nessuno con cui piangere.
Posizione 2425-2426
“Lei si fa trovare addormentato sotto casa mia, e adesso pretende che io creda alla sua pazienza?
Posizione 2476-2477
Un secolo di letteratura mi aveva insegnato di cosa è capace un uomo.
Posizione 2693-2694
sua casa era grande ma non spaziosa
Posizione 3150-3150
Mio padre amava le teorie al punto da non doverle discutere mai.
Posizione 3370-3371
mezzo del rito matrimoniale, una luce si accendeva in me. Cammino, pensai, vuol dire logoramento. Noi viviamo per raggiungere la meta, ma alla meta ci arriveremo un po’ peggiori di quando siamo partiti.
Posizione 3397-3402
bada bene, dicevano quei capelli che si agitavano elettrici nel niente di vento di quel cielo di porcellana, che io non sono qui per festeggiare il tuo sposalizio con questo giovane genio francese (che sarà mai, poi!), ma soltanto per consegnarti un piccolo promemoria, scritto in parte nel colore del mio abito, in parte nella tinta dei miei capelli, in parte nella mia postura, così eretta, nei miei occhi per nulla sorridenti, nella mia bocca atteggiata viceversa a un sorriso senza allegria, un po’ amaro e un po’ beffardo, e da ultimo nel biglietto che tra poco ti consegnerò allungando un braccio rigido, così che tu possa comprendere bene quanto poco io sia intenzionata a stringerti la mano o a lasciarti baciare la mia.
Posizione 3660-3663
Parlò dell’amicizia che lega i matematici tra loro, del modo particolare che i matematici hanno di discutere tra loro – dove nessuna opinione viene lasciata in pace nella formalina prodotta dalla stupida persuasione che tutte le opinioni vadano rispettate. Al contrario, tutte le opinioni vengono messe alla prova della ragione, e questo – aggiunse tra il rumoreggiare dell’uditorio – non vale soltanto per la matematica.
Posizione 3886-3887
Posso indovinare con facilità i pensieri che si agitano in lui, ora che non ha più la forza di tenerli a distanza.
Posizione 4180-4181
chiunque muoia, in qualunque punto della Terra, ci ricorda che noi non abbiamo fatto abbastanza per lui.
Posizione 4306-4307
Il cattivo umore, piuttosto inusuale in lei (come anche il buonumore)
Posizione 4359-4363
Ma la fine può essere definitiva? Se la fine degli orologi avesse prodotto la fine della domanda che ora è? tutto sommato si potrebbe ancora immaginare una scena piena di senso, con cause ed effetti al loro posto. Invece la domanda che ora è? perse ogni senso quando ancora gli orologi funzionavano perfettamente: fu sufficiente non credere più alla risposta, non fidarsi più dell’interlocutore o del suo satellite o della capacità dell’uno e dell’altro di regolare a dovere l’orologio.
Posizione 4373-4375
Uno scrittore americano famoso quando avevo vent’anni dedicò al tema un romanzo. Una volta abbattute tutte le barriere, si chiedeva, cosa ce ne facciamo della libertà? Il romanzo fu un insuccesso clamoroso.
Posizione 4458-4459
(nulla somigliava all’investitura divina come il successo finanziario)
Posizione 4618-4620
Le teorie ci sono utili perché ci aiutano… ci possono aiutare… a imparare qualcosa che sta del tutto al di fuori di esse. La loro messa in crisi è il senso stesso della teoria. Sono come strumenti ottici: utili per vedere qualcosa ma ancora più utili se ci servono per capire che non stiamo vedendo qualcosa.”
Posizione 4646-4648
“Signorina, mi sono innamorato (lett: sono caduto innamorato).” “Caduto? Eccome, lo vedo bene.” “Innamorato, signorina. Di lei.” “Sì capisco bene, certo, anch’io, va da sé.” E infne: “Anch’io, nel senso che anche – io – la – amo.”
Posizione 4967-4967
Adesso è tutto un rave party, ma con poca droga, quasi niente alcol e niente musica
Posizione 5053-5055
Restava, disse Joseph, da questa parte un sentiero praticabile a patto di camminare in fila indiana, stare attenti a dove mettevamo i piedi e avere Dio dalla nostra parte. Joseph ama parlare così, come se recitasse in qualcuno di quei vecchi film pieni di sparatorie. Sentirsi il responsabile della situazione, anche quando non è vero, è il sale della sua vita.
Posizione 5244-5244
il vuoto è la sola proprietà… di uno scrittore…
Posizione 5972-5973
Uno scrittore provò a raccontare la storia di una pallina da baseball e venne fuori un libro di ottocento pagine.
Posizione 6815-6816
Bisognava emigrare in Europa per imparare le cattive abitudini
Posizione 7057-7057
“Il bene è terribile,” spiega Feedy. “Il male sai sempre dove ti porta, il bene no.”
Posizione 7131-7132
Fegato, pancreas, milza, cistifellea, budella, reni, utero, ovaie: nelle viscere c’è posto per tutto, miracoli e spazzatura.
Posizione 7167-7168
Tutti, del resto, sono capaci di dire “un giorno io morirò”, ma chi crede che prima o poi questo accadrà davvero? La morte, anche quando la invochiamo, ci è estranea.
Posizione 7201-7205
Negli anni della mia formazione me ne andavo a zonzo per Parigi, e mi affacciavo dalla mia finestra di Rue Chevreau per salutare una ragazza alla finestra dirimpetto e ascoltarla, una volta, mentre faceva gli esercizi al violino, dividendo le mie giornate tra lo studio in biblioteca, le amicizie occasionali, le chiacchiere sulla letteratura e le serate con amiche e amici dell’ultima ora tra Saint-Germain e Rue Oberkampf, e i miei pensieri contorti non venivano sfiorati dalla necessità di fare scelte di nessun tipo. Si poteva pensare tutto, leggere tutto, studiare tutto senza scegliere mai niente, e questo era forse il solo paradiso che il nostro mondo aveva saputo inventare per i tipi come me.
Posizione 7849-7850
Una civiltà coincide con i campi che apre al desiderio umano, e nessun delitto è altrettanto subdolo dello sterminio del desiderio.
Posizione 9379-9380
a un uomo non vengono sottratti solo i piaceri: a me infatti fu tolto un dolore, e posso garantire che è la stessa cosa.
Posizione 9631-9632
Mi ha raccontato che, da ragazzo, aveva studiato a lungo il violino, e che quando si studia uno strumento musicale il tempo diventa duro come l’acciaio.
Posizione 9832-9833
Noi continuiamo a edificare, ma la destinazione di tutto questo non ci appartiene.
Posizione 9862-9863
Olinda è piccola ma disegnata perfettamente, ha due occhi enormi, neri, e le sue parole sembrano nascere dal suo modo di guardare, sembrano il prolungamento del suo sguardo.
Posizione 10580-10581
i personaggi che preferisco nei romanzi sono i cattivi.
Posizione 10670-10670
Lui era un intellettuale, quindi una persona portata per natura alle catastrofi
Posizione 11311-11312
A Milano, dopo il crollo del mondo, la prima forma di moneta fu il furto
Posizione 11488-11489
Tra i corsi più interessanti e seguiti della BKU ci sono quelli tenuti dalle due sorelle Salido-Soupireux. Feedy tiene un corso di seduzione, Amy uno di immaginazione.
Posizione 11850-11850
Nessuno sa tutto quello che c’è nel futuro, ma una cosa c’è di sicuro: il passato.
Le cose semplici a volte si rivelano le più difficili
Le cose semplici a volte si rivelano le più difficili perché all'inizio del romanzo non si percepiva questa deriva cattocentrica, ed essendo Le cose semplici un volume di oltre 800 pagine, con l'inizio intendo un bel po'!
Era bello leggere di personaggi così stravaganti, oppure totalmente ordinari in un contesto così particolare: prima solo in modo accennato, poi riletti in maniera estesa. Sembrava di approfondire un'amicizia.
Le cose semplici è di sicuro un romanzo ambizioso, non solo per le sue dimensioni, ma anche per i temi trattati e le soluzioni proposte. Pensavo mi sarebbe piaciuto molto... e infatti mi è piaciuto, ma più avanzavo e più sentivo di odiarlo, fino a non vedere l'ora che finisse.
Quindi non mi sento di consigliarti Le cose semplici a cuor leggero, ma se per caso dovessi leggerlo, fammi sapere che te n'è sembrato!