Il nuovo corso: il romanzo distopico di Mario Pomilio

da | 16 Nov 2022

Avevo in lista di lettura Il nuovo corso di Mario Pomilio da diverso tempo, con altri romanzi distopici italiani. Ho dato però precedenza a libri che avevo recuperato in formato elettronico, impelagandomi anche in letture catastrofiche, e non per il tema ma proprio per il contenuto. Con Il nuovo corso per fortuna non è stato così, da nessun punto di vista: una lettura rapida, piacevole e di indubbio valore.

Ho recuperato una copia del romanzo (Rusconi, 1979) nel circuito bibliotecario e quindi non ho potuto - come mio solito - sottolineare le pagine, ma l'ho riempito di foglietti e bigliettini con le indicazioni dei passi più interessanti; alla fine la mia copia de Il nuovo corso assomigliava a una scultura postmoderna investita da una cartiera!

Copyright de Il nuovo corso
La copertina de "Il nuovo corso"

Il nuovo corso: quarta di copertina

Apparso dopo il disgelo e i tragici fatti d'Ungheria, di cui è trasparente metafora, questo romanzo è un fervido discorso sulla libertà che Pomilio svolge sul filo della fantasia con trovate paradossali e sottilmente allusive.

Un libro di straordinaria attualità, quasi che la Storia si fosse fatta carico di inverare l'intuizione letteraria.

Il turbamento e lo smarrimento del giornalaio Basilio, dopo i primi attimi di euforia per il nuovo corso proclamato dal l'onnipotente Partito, è lo stesso smarrimento e turba mento dei milioni di persone, di noi tutti, che in quei pochi mesi del 1989 abbiamo assistito increduli al dissolversi di regimi comunisti che parevano eterni e al repentino frantumarsi di muri che gli uomini avevano eretto per dividere altri uomini.

Un romanzo che s'inserisce pienamente anche nelle tematiche più tipiche della narrativa di Pomilio, dove mai la passione civile è disgiunta da una più alta riflessione etica.

Riassunti de Il nuovo corso

Non so bene da dove mi sia venuta quest'idea di produrre mini riassunti dei capitoli del romanzo, forse temendo di affrontare una lettura lunga e frastagliata ho pensato che mi sarebbero serviti per tenere le fila... in ogni caso riporto a seguire i mini riassunti di ogni capitolo con la raccolta delle frasi che più mi hanno colpito.

Capitolo 1

In un Paese governato da un regime totalitario, un'unica città è rifornita delle copie de La Verità, il notiziario del Partito - l'unico esistente, in cui è annunciata la fine del regime: il nuovo corso ha inizio. Basilio l'edicolante accoglie la notizia con entusiasmo ma si stupisce notando negli altri scarsa condivisione del suo sentimento. Sorge il dubbio che la notizia non sia vera.

Capitolo 2

Basilno nota che i F.P. (funzionari di partito) non sembrano turbati dal nuovo corso. Il dialogo con il professore di storia lo demoralizza: l'inizio del nuovo corso è anche la fine della storia? Il lattaio gli ridona speranza quando gli dice che il Partito ha deciso di prendfere in mano il nuovo corso.

Capitolo 3

Una manifestazione per il nuovo corso ha agli occhi di Basilio l'aspetto di una manifestazione per il Partito. Basilio recupera un cartello con la scritta W il partito e lo cambia in Abbbasso il partito, W la libertà. La folla cerca di evitarlo.

Capitolo 4

Una delegazione composta da quattro cittadini cinesi visita la città. Di loro non si conosce nulla, e la comunicazione non è possibile perché essi parlano solo la loro lingua. Le autorità locali fanno visitare le bellezze della città e del nuovo corso. Al momento della partenza il loro aereo viene munito di volantini inneggianti la libertà, che il pilota lascia cadere al suolo, generando panico e meraviglia; una squadriglia di caccia decolla e li abbatte.

Capitolo 5

Gli operai della fabbrica di via del Progresso si domandano che cosa sia la misteriosa cosa che producono. L'operaio del posto 35 è ossessionato dal perché non doveva sapere. Letta la notizia del nuovo corso, si fa avanti con il Direttore, ma nemmeno lui ne sa nulla. Il 35 conlude che sarebbe stato meglio non saperlo.

Capitolo 6

Il primario dell'ospedale stava effettuando esperimenti su un siero per annullare la volontà, in modo da gettare le basi per la sua idea di società perfetta. Con l'arrivo del nuovo corso pensa che non gli sarà concessa la sperimentazione umana, si inietta dunque il siero. Gli effetti si rivelano mostruosi, il desiderio di farsi servo del proprio cane lo sconvolge.

Capitolo 7

Alessio e due amici, originari di un'altra città, decidono di farsi ambasciatori per il nuovo corso e visitare la città di origine. Là non scorgono alcun cartello, nessun festone. Una folla li segue incuriositi e alla fine i tre sono arrestati. Cercando di giustificarsi con la loro copia de La Verità diversa da quella locale, fanno nascere il dubbio che sia la loro quella vera.

Capitolo 8

Lazzaro il vagabondo viene visto abbandonarsi volontariamente alle acque del fiume e morire. Lui si sentiva utile, come termine di paragone negativo da evitare, in contrapposizione come simbolo del progresso. Quando viene a sapere del nuovo corso, immediatamente capisce che sarebbe diventato un peso, e si decide per l'estremo gesto.

Capitolo 9

Basilio discute con gli amici sul significato della libertà, di come dovrebbe essere intesa la sua vera essenza. Rimuginando questi concetti arriva fino a sera provando un senso di disagio. Di notte ha un sogno: le copie de La Verità del giorno successivo escono in bianco, censurate. Lui ne vuole una prima dell'intervento della censura, riesce a ottenerla ma gli viene sottratta. In lacrime la reclama come figlio suo, dopodiché si sveglia.

Capitolo 10

Basilio si desta intontito, ma lo conforta l'idea di leggere la nuova edizione de La Verità. Recatosi in edicola, sfoglia in anteprima un numero, ma notando la completa assenza di riferimenti verso il nuovo corso, si sente tradito e decide di mettere in vendita i numeri avanzati dal giorno prima e di bruciare i nuovi.

Si sente tradito perché con questo precedente, anche se un giorno dovesse presentarsi davvero il novo corso e una reale libertà, la gente sarebbe sospettosa, e ne avrebbe paura. Attirata dall'incendio, si presenta la polizia e Basilio scappa, scomparendo tra le fiamme.

Capitolo 11

È il giorno prima degli ultimi avvenimenti e il direttore del carcere legge del nuovo corso sul giornale. Decide dunque di sospendere un'esecuzione in programma quel giorno in attesa di ulteriori chiarimenti. Incontra il condannato per comunicarglielo personalmente e vederlo gli fa comprendere che non è solo un prigioniero, ma un uomo con egami e desideri.

Il giorno dopo si rende conto che non c'è stato alcun nuovo corso, che si è lasciato andare, e per paura di ripercussioni fa eseguire la condanna sospesa, intimando tutti di testimoniare che fosse avvenuta il giorno prima. La paura lo avvolge mentre cerca di riprendele la sua solita vita.

Il nuovo corso romanzo distopico

Il nuovo corso è un romanzo distopico

Il nuovo corso è un romanzo distopico che va oltre la premonizione di un futuro indesiderabile, fa di peggio: pesca nella storia reale. Si tratta - come dice la quarta di copertia - di una metafora, della narrazione della rivoluzione ungherese del 1956 attraverso la voce del romanzo distopico.

Forse troppo poco conosciuta, si tratta della rivolta armata avvenuta a Budapest contro il regime filosovietico che durò dal 23 ottobre all'11 novembre 1956. La rivoluzione finì con la repressione armata dell'esercito sovietico e un altissimo numero fra morti e feriti.

I punti di contatto con il romanzo sono certamente molti più di quelli che potrei individuare io, ma consiglio di leggerlo anche se non si è storici: il fascino del romanzo distopico è anche quello di farsi suggestionare da avvenimenti lontani che non sono in realtà così lontani.

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