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Cecità: quarta di copertina
In una città qualunque, di un paese qualunque, un guidatore sta fermo al semaforo in attesa del verde quando si accorge di perdere la vista. All'inizio pensa si tratti di un disturbo passeggero, ma non è cosi. Gli viene diagnosticata una cecità dovuta a una malattia sconosciuta: un mal bianco che avvolge la sua vittima in un candore luminoso, simile a un mare di latte. Non si tratta di un caso isolato: è l'inizio di un'epidemia che colpisce progressivamente tutta la città, e l'intero paese.
I ciechi, rinchiusi in un ex manicomio e costretti a vivere nel più totale abbruttimento da chi non è stato ancora contagiato, scoprono - come ha scritto Cesare Segre - su se stessi e in se stessi, la repressione sanguinosa e l'ipocrisia del potere, la sopraffazione, il ricatto e, peggio, l'indifferenza.Tra la violenza e la lotta per la sopravvivenza si inserirà la figura di una donna che, con un gesto d'amore, ridarà speranza all'umanità.
Con Cecità Saramago vuole dirci che
Con Cecità Saramago tratta il tema dell'irresistibile tendenza dell'essere umano al male. Un male che è sia l'espressione dell'incapacità del potente di amministrare - quindi un male indiretto - sia la brutalità fra pari del forte verso il debole - in questo caso il male è diretto.
Nel primo caso vediamo come il governo gestisce l'emergenza cecità, o del mal bianco come viene chiamata dai media nel romanzo: i malati vengono rinchiusi e abbandonati in una struttura sanitaria (un ex manicomio) in qualche modo gli sono forniti i beni di prima necessità ma non c'è nessuno che li aiuti (è un casino se sei un cieco circondato da ciechi) non possono uscire (guardie armate hanno l'ordine di sparare su chi tentasse di farlo) ma soprattutto nessuno si interessa di quel che accade all'interno.
Ed è proprio quest'indifferenza che scatena il male diretto: senza nessun tipo di controllo, alcuni malati si organizzano per applicare una forma di tirannia sugli altri, deboli che non possono reagire.
La parte che però dovrebbe farci riflettere maggiormente riguarda il bene che possiamo trovare nel romanzo: una donna che decide spontaneamente di appartenere al gruppo degli ultimi, per amore del marito, per aiutare chi non è in grado di provvedere a se stesso. Perché è responsabilità di ognuno fare quello che va fatto, non solo aspettare che ci pensi qualcun altro.
Il romanzo distopico in Cecità
Cecità è un romanzo distopico? Saramago non racconta le vicissitudini di una società del futuro, anzi: non viene mai detto né quando né dove la storia ha luogo, e nemmeno i nomi dei personaggi sono mai citati.
Me lo chiedo perché per qualcuno sembra essere una cosa importante, e mi rispondo anche con estrema agilità: sì, Cecità di Saramago è un romanzo distopico. Con Cecità Saramago ci mette in guardia: e ci mette in guardia su quello che già siamo. La natura umana è ineluttabile, con tutte le sue brutture, ma non per questo dobbiamo dimenticarci di tutte le conquiste, tutti i piccoli passi che ci avvicinano all'ideale che - forse in modo ironico - abbiamo deciso di chiamare umanità.
Citazioni da Cecità di Saramago
Posizione 198-200
Per esperienza, il cieco sapeva che le scale erano illuminate solo finché si sentiva il meccanismo del contatore automatico, perciò continuava a premere il pulsante ogni qualvolta si faceva silenzio. La luce, questa luce, per lui si era trasformata in rumore.
Posizione 224-225
i ciechi non vanno dall’oculista.
Posizione 278-279
Gli scettici sulla natura umana, che sono molti e ostinati, sostengono che se è vero che l’occasione non sempre fa l’uomo ladro, è anche vero che lo aiuta molto.
Posizione 286-288
degli occhi abbiamo fatto una sorta di specchi rivolti all’interno, con il risultato che, spesso, ci mostrano senza riserva ciò che stavamo cercando di negare con la bocca.
Posizione 351-352
Con la chiarissima consapevolezza di ritrovarsi in un vicolo apparentemente privo di uscita, il medico scosse il capo avvilito e si guardò intorno.
Posizione 444-445
il medico emise un breve gemito, lasciò che due lacrime, Saranno bianche, pensò, gli inondassero gli occhi e gli scivolassero sulle tempie
Posizione 449-450
si limitò ad allungare le mani fino a toccare il vetro, sapeva che la sua immagine era lì a guardarlo, l’immagine vedeva lui, lui non vedeva l’immagine.
Posizione 487-490
Quando risposero, il medico si identificò e poi disse frettolosamente, Bene, grazie mille, senza dubbio la centralinista aveva domandato, Come sta, dottore, è ciò che diciamo quando non vogliamo fare la parte del debole, abbiamo detto, Bene, e stavamo morendo, ciò che normalmente si suole definire come prendere il coraggio a quattro mani, un fenomeno che solo nella specie umana è stato osservato.
Posizione 541-548
L’idea era uscita dalla testa del ministro in persona. Era, da qualsiasi lato la si esaminasse, un’idea felice, se non perfetta, sia per quanto riguardava gli aspetti meramente sanitari del caso sia per le implicazioni sociali e le conseguenze politiche. Finché non si fossero appurate le cause o, per usare un linguaggio adeguato, l’eziologia del mal bianco, come, grazie all’ispirazione di un assessore fantasioso, l’indecorosa cecità aveva cominciato a essere designata, finché non si fossero trovate la terapia e la cura e, chissà, magari un vaccino per prevenire l’insorgenza di casi futuri, tutte le persone che erano diventate cieche, nonché quelle che vi fossero state in contatto fisico o in vicinanza diretta, sarebbero state radunate e isolate, in modo da evitare ulteriori contagi, i quali, nel verificarsi, si sarebbero moltiplicati più o meno secondo ciò che matematicamente si suole denominare come progressione geometrica.
Posizione 713-714
Facciamo una fila, mia moglie andrà in testa, ciascuno metta la mano sulla spalla di chi gli sta davanti, così non ci sarà pericolo di perderci.
Posizione 752-753
Quella sorta di laccio emostatico lo infastidiva e la ferita gli pulsava talmente forte che era come se il cuore avesse cambiato posto e adesso si trovasse in fondo a quel foro.
Posizione 801-802
ben fragili mura gli saremmo, un semplice sasso in mezzo alla strada, con la sola speranza che il nemico inciampi
Posizione 803-807
siamo talmente lontani dal mondo che fra poco cominceremo a non saper più chi siamo, neanche abbiamo pensato a dirci come ci chiamiamo, e a che scopo, a cosa ci sarebbero serviti i nomi, nessun cane ne riconosce un altro, o si fa riconoscere, dal nome che gli hanno imposto, è dall’odore che identifica o si fa identificare, noi, qui, siamo come un’altra razza di cani, ci conosciamo dal modo di abbaiare, di parlare, il resto, lineamenti, colore degli occhi, della pelle, dei capelli, non conta, è come se non esistesse, io vedo ancora, ma fino a quando.
Posizione 974-977
Le proteste cessarono a poco a poco, comparve qualcuno proveniente dall’altra camerata a domandare se fosse avanzato un po’ di cibo, chi gli rispose fu l’autista di tassì, Neanche una briciola, mentre il commesso, per dimostrare un po’ di buona volontà, attenuò la perentoria negazione, Può darsi ne venga dell’altro. Non sarebbe venuto.
Posizione 1121-1124
Davanti alla morte, quel che ci si aspetta dalla natura è che i rancori perdano forza e veleno, certo, è vero, si dice anche che odio vecchio non si consuma, e prove non ne mancano nella letteratura e nella vita, ma in fondo questo, a ben dire, non era odio, e neanche vecchio, infatti cosa conta il furto di un’automobile davanti al morto che l’ha rubata, e tanto meno nel misero stato in cui si trova, mica c’è bisogno degli occhi per sapere che questa faccia non ha più naso né bocca.
Posizione 1135-1137
non sono mica come l’altra coppia, il primo cieco e sua moglie, che dopo quelle commoventi effusioni quando si sono ritrovati quasi non hanno più parlato, ma in loro, probabilmente, l’attuale tristezza ha prevalso sul precedente amore, con il tempo si abitueranno.
Posizione 1187-1191
Sono morti, non possono far niente, disse qualcuno, l’intenzione era di tranquillizzare se stesso e gli altri, ma fu peggio l’averlo detto, è vero, i ciechi erano lì morti, non potevano muoversi, notate, non si muovono e non respirano, ma chi ci dice che questa cecità bianca non sia proprio un male dello spirito, e se, mettiamo per ipotesi, lo è, gli spiriti di quei ciechi non saranno mai stati tanto liberi come adesso, fuori dai corpi, e quindi più liberi di fare ciò che vogliono, soprattutto il male, che, come tutti sanno, è sempre stato il più facile da compiere.
Posizione 1283-1283
si ritrovò a concludere che la luce e il biancore, lì, puzzavano.
Posizione 1292-1293
sapeva di essere sporco, sporco come non ricordava di esser mai stato in vita sua. Ci sono molti modi di diventare un animale, pensò, questo è solo il primo.
Posizione 1301-1302
Qualcuno protestò dal fondo, Porci, siete dei porci. Non lo erano, erano solo un uomo cieco e una donna cieca che probabilmente non avrebbero mai saputo l’uno dell’altro niente di più.
Posizione 1304-1304
Uno stomaco che gira a vuoto si sveglia presto.
Posizione 1331-1334
Quasi non le si nota più traccia della congiuntivite, peccato non poterglielo dire, ne sarebbe contenta. Sì, probabilmente lo sarebbe, anche se una tale contentezza sarebbe stata assurda, non tanto perché la ragazza era cieca, ma perché lo erano anche tutti gli altri, a cosa serve avere gli occhi limpidi, e belli come lo sono questi, se non c’è nessuno a vederli.
Posizione 1345-1350
In piedi, la moglie del medico guardava i due ciechi discutere, notò che non gesticolavano, quasi non muovevano il corpo, avevano imparato in fretta che solo la voce e l’udito erano adesso di qualche utilità, certo, le braccia ce le avevano, avrebbero potuto litigare, azzuffarsi, venire alle mani come si suol dire, ma un letto scambiato non valeva tanto, se tutti gli errori della vita fossero come questo, basterebbe mettersi d’accordo, Il due è mio, il tre è il suo, sia chiaro una volta per tutte, Se non fossimo ciechi, questo sbaglio non sarebbe avvenuto, Ha ragione, il guaio è che siamo ciechi. La moglie del medico disse al marito, Il mondo è tutto qui dentro.
Posizione 1602-1603
Si trovarono a metà strada, dita contro dita, come due formiche che avrebbero dovuto riconoscersi manovrando le antenne
Posizione 1762-1771
Ero andato al museo, era un campo di grano con corvi e cipressi e un sole che sembrava esser fatto con pezzi di altri soli, Ha tutto l’aspetto di essere di un olandese, Credo di sì, ma c’era anche un cane sul punto di sprofondare, era già mezzo sotterrato, poverino, In tal caso, può essere solo di uno spagnolo, prima di lui nessuno aveva dipinto così un cane, dopo di lui nessun altro ha osato farlo, Probabilmente, e c’era un carro carico di fieno, tirato da cavalli, che attraversava un ruscello, C’era una casa a sinistra, Sì, Allora è di un inglese, Potrebbe essere, ma non credo, perché c’era anche una donna con un bambino in braccio, Di bambini in braccio a donne se ne vedono dovunque in pittura, In effetti, l’ho notato, Quello che non capisco è come potrebbero trovarsi in un unico quadro dipinti così diversi e di così diversi pittori, E c’erano degli uomini che mangiavano, Sono talmente numerosi i pranzi, le merende e le cene nella storia dell’arte che, in base a questa sola indicazione, non è possibile sapere chi mangiava, Gli uomini erano tredici, Ah, allora è facile, vada avanti, C’era anche una donna nuda, con i capelli biondi, dentro una conchiglia fluttuante nel mare, e intorno a lei tanti fiori, Italiano, chiaro
Posizione 1799-1804
Una volta al giorno, sempre nel tardo pomeriggio, come una sveglia regolata sullo stesso orario, la voce dell’altoparlante ripeteva le note istruzioni e proibizioni, insisteva sui vantaggi di un uso regolare dei prodotti di pulizia, rammentava l’esistenza di un telefono in ogni camerata per richiedere i rifornimenti necessari, quando mancavano, ma quello di cui lì ci sarebbe stato veramente bisogno era un potente getto d’idrante che mandasse via tutta la merda, seguito da uno squadrone di idraulici che venissero a riparare gli sciacquoni, che li facessero funzionare, e poi acqua, tanta acqua, per mandare nelle fognature quello che ci sarebbe dovuto andare, e poi, per favore, un paio d’occhi, dei semplici occhi, una mano capace di condurci e guidarci, una voce che mi dica, Per di qua.
Posizione 1936-1939
Lentamente, il marito e il primo cieco procedevano in direzione della porta, si fermavano per raccogliere, da un lato e dall’altro, quel che ciascuno aveva da consegnare, alcuni protestavano che li stavano vergognosamente derubando, ed era la pura verità, altri si liberavano di quanto possedevano quasi con indifferenza, come se pensassero che, a ben vedere, non c’è al mondo niente che in senso assoluto ci appartenga, altra verità non meno trasparente.
Posizione 2001-2005
Infine si distribuì il cibo, ci fu chi non tralasciò di ricordare agli impazienti che il poco è sempre meglio del niente, e inoltre che, dall’ora che doveva essere, il pranzo non avrebbe tardato, Il guaio è se ci capita come al tradizionale cavallo, che morì quando finalmente aveva perso l’abitudine di mangiare, disse qualcuno. Gli altri sorrisero fiaccamente, e uno disse, Non sarebbe una cattiva idea, se è vero che il cavallo, quando muore, non sa che morirà.
Posizione 2048-2049
la moglie del medico si stava domandando, A cosa mi serve vedere. Le era servito per sapere dell’orrore più di quanto avesse mai potuto immaginare, le era servito per desiderare di essere cieca, nient’altro che a questo.
Posizione 2062-2063
Dove vai, che probabilmente è la domanda più spesso rivolta dagli uomini alle proprie mogli, l’altra è, Dove sei stata.
Posizione 2157-2161
Renderebbe noto che non si può circolare nel recinto interno senza imbattersi in ciechi che scolano in diarrea o si contorcono tormentati da tenesmi che, dopo tante promesse, in definitiva non risolvevano niente, ed essendo uno spirito osservatore, non tralascerebbe, in proposito, di annotare la palese contraddizione fra quel poco che si ingeriva e quel molto che si eliminava, di tal maniera lasciando dimostrato casualmente che il famoso rapporto di causa ed effetto, tante volte citato, non è, per lo meno da un punto di vista quantitativo, sempre affidabile.
Posizione 2175-2176
Di medici, fra tanta gente, così ha voluto la sfortuna, ce n’è soltanto uno, e per giunta oculista, quello di cui meno sentiremmo la mancanza.
Posizione 2186-2189
Ben presto, però, gli animi si calmavano, bastava che qualcuno, più prudente, con la semplice e obiettiva intenzione di ponderare i vantaggi e i rischi dell’azione proposta, ricordasse agli entusiasti gli effetti mortali che sono soliti avere le pistole, Chi andrà avanti, dicevano, sa cosa lo aspetta, e quanto a chi sta dietro, è meglio non immaginare neanche cosa succederebbe nel caso assai probabile di spaventarci al primo colpo, più morti schiacciati che bucherellati.
Posizione 2218-2220
Nessuna delle camerate, ovviamente, conosceva il valore di quanto era stato consegnato dalle altre, ma ciascuna pensava di aver motivi per continuare a mangiare ancora quando alle altre fosse già finito il credito.
Posizione 2286-2288
vi nutriremo noi, a tutti e due, voglio proprio vedere come si sentirà dopo la sua dignità, che sapore avrà il pane che le porteremo, Il problema non è questo, cominciò a rispondere il primo cieco, il problema è, ma rimase con la frase a metà, in realtà non sapeva quale fosse il problema
Posizione 2394-2395
Andiamo, solo chi dovrà morire morirà, la morte sceglie senza avvisare.
Posizione 2444-2446
Perché camminate tenendovi per mano, era capitato così, ci sono gesti per cui non sempre si può trovare una spiegazione facile, e talvolta neppure quella difficile può essere trovata.
Posizione 2458-2461
Com’è stato, domandò il medico, ma la donna non gli rispose, la sua domanda avrebbe potuto limitarsi a ciò che apparentemente significava, Com’è stato che è morta, ma avrebbe anche potuto essere, Che cosa vi hanno fatto, orbene, né all’una né all’altra avrebbe dovuto esserci risposta, è morta, semplicemente, non importa di che cosa, domandare di cosa sia morto qualcuno è stupido, col tempo la causa si dimentica, soltanto due parole restano, È morta
Posizione 2468-2469
Per trasportare il pane che mangio le forze mi bastano ancora, Quello che pesa di più è sempre il pane degli altri
Posizione 2512-2513
Sapevano cosa le aspettava, la notizia delle vessazioni non era un segreto per nessuno, e per la verità non c’era niente di nuovo, il mondo sarà sicuramente cominciato così.
Posizione 2684-2684
il sole non sorge contemporaneamente per tutti i ciechi
Posizione 2702-2704
Andiamo, ripeté il vecchio dalla benda nera, come si era deciso, o facciamo così o siamo condannati a una morte lenta, Qualcuno morirà più in fretta se andremo, disse il primo cieco, Chi morirà è già morto e non lo sa, Che dobbiamo morire, lo sappiamo fin da quando nasciamo, Perciò, in un certo senso, è come se già fossimo nati morti
Posizione 2757-2758
materassi imputriditi dal sudore e dall’urina, le coperte ridotte a stracci, non più grigie, ma di tutti quei colori che può assumere la ripugnanza
Posizione 2927-2927
tutte le vite si concludono anzitempo.
Posizione 3049-3050
Qui non ci busco niente, pensò, usando un termine che non rientrava nel suo vocabolario corrente, a ulteriore dimostrazione di come la forza e la natura delle circostanze influiscano profondamente sul lessico
Posizione 3061-3061
la fame ha sempre avuto un olfatto finissimo
Posizione 3153-3153
il destino deve fare tanti e tanti giri prima di giungere da qualche parte
Posizione 3158-3160
il cane delle lacrime non trovò strano di vedere tutte quelle persone distese per terra, talmente immobili da sembrare morte, c’era abituato, a volte lo lasciavano dormire fra di loro, e quando era il momento di alzarsi erano quasi sempre vive.
Posizione 3164-3165
la parola cibo possiede poteri magici, soprattutto quando l’appetito incalza, perfino il cane delle lacrime, che non conosce il linguaggio, si è messo a scodinzolare
Posizione 3221-3223
è pur vero che adesso è un po’ ridicolo, sembra che porti delle pantofole bianche, ma questi sono tipi di ridicolo che durano poco, in meno di dieci minuti le scarpe saranno già sporchissime, come del resto tutto nella vita, date tempo al tempo e ci pensa lui a risolverlo.
Posizione 3498-3498
le risposte non vengono ogniqualvolta sono necessarie
Posizione 3546-3548
L’autista è diventato cieco mentre il presidente stava per entrare nell’edificio, dalla porta principale, come piaceva a lui, ha lanciato un grido, stiamo parlando dell’autista, ma lui, stiamo parlando del presidente, non lo ha sentito.
Posizione 3558-3561
Non essendoci testimoni, e se ci sono stati non risulta siano stati interpellati per riferirci com’è andata, è comprensibile che qualcuno domandi come sia stato possibile sapere che le cose sono andate così e non altrimenti, la risposta da dare è che tutti i racconti sono come quelli della creazione dell’universo, nessuno c’era, nessuno vi ha assistito, ma tutti sanno cosa è accaduto.
Posizione 3649-3650
La ragazza dagli occhiali scuri si stava spogliando lentamente, in un modo per cui sembrava che, per quanto si scoprisse, le sarebbe sempre rimasto addosso un ultimo indumento a coprirla
Posizione 3699-3699
Dentro di noi c’è una cosa che non ha nome, e quella cosa è ciò che siamo.
Posizione 3760-3762
Dio solo ci vede, disse la moglie del primo cieco, che, malgrado le disillusioni e le contrarietà, è ancora fermamente convinta che Dio non sia cieco, al che la moglie del medico rispose, Neppure lui, il cielo è coperto, soltanto io posso vedervi
Posizione 3766-3767
la cecità è la provvidenza dei brutti
Posizione 3918-3919
Accontentarsi di quanto si possiede è la cosa più naturale quando si è ciechi
Posizione 3920-3924
Lei è uno scrittore, come ha detto poco fa ha l’obbligo di conoscere le parole, dunque sa che gli aggettivi non servono a niente, se una persona ne ammazza un’altra, per esempio, sarebbe meglio enunciarlo così, semplicemente, e confidare che l’orrore dell’atto, di per sé, fosse tanto scioccante da dispensarci dal dire che è stato orribile, Vuol dire che abbiamo parole in più, Voglio dire che abbiamo sentimenti in meno, Oppure ce li abbiamo, ma non usiamo più le parole che potrebbero esprimerli, E dunque li perdiamo
Posizione 4067-4068
Risorgerà, domandò la ragazza dagli occhiali scuri, Lei no, rispose la moglie del medico, ben più necessità avrebbero i vivi di risorgere da se stessi, e non lo fanno
Posizione 4087-4087
La maniglia della porta è la mano tesa di una casa
Posizione 4103-4104
Gli uomini sono tutti uguali, pensano che basti esser nati dalla pancia di una donna per sapere tutto delle donne
Posizione 4119-4120
due ciechi dovranno pur vedere più di uno
Posizione 4154-4154
la moglie del medico e il marito
Posizione 4239-4242
Il cane delle lacrime si fermò indeciso sulla soglia. è che, malgrado la libertà di movimenti di cui hanno goduto i cani negli ultimi mesi, nel loro cervello era ancora geneticamente incorporata la proibizione che un giorno, in tempi remoti, si era abbattuta sulla specie, la proibizione di entrare nelle chiese, probabilmente per colpa di quell’altro codice genetico che ordina loro di marcare il territorio dovunque arrivino.
Posizione 4279-4280
quel prete dev’essere stato il più grande sacrilego di tutti i tempi e di tutte le religioni, il più giusto, il più radicalmente umano, colui che è venuto finalmente ad affermare che Dio non merita di vedere.
Posizione 4296-4299
siccome il panico è molto più rapido delle gambe che lo devono portare, i piedi del fuggiasco finiscono per impappinarsi nella corsa, tanto più se lui è cieco, ed eccolo all’improvviso per terra, il panico gli dice, Alzati, corri, stanno venendo ad ammazzarti, figurarsi se lui non lo vorrebbe, ma ce ne sono altri che si son messi a correre e son caduti, bisogna proprio avere un gran buon cuore per non scoppiare a ridere davanti a questo grottesco garbuglio di corpi alla ricerca di braccia per liberarsi e di piedi per scappare.
Posizione 4300-4300
l’abitudine a cadere indurisce il corpo, l’esser giunti per terra è già, di per sé, un sollievo