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Macchine IA e robot è la nuova raccolta estiva Urania di racconti inediti fantascientifici italiani, che quest'anno offre un formato più grande, con 512 pagine al costo di 9,90 euro. Questa edizione annuale, giunta al sesto anno, presenta una novita: il cambio di collana: non più Millemondi ma Urania Speciale, scelta che permetterà una maggiore permanenza sugli scaffali e un formato diverso.
Dopo il Millemondi a tema viaggi spaziali, colonizzazione e primo contatto, questa volta protagoniste sono le macchine pensanti. Macchine, intelligenze artificiali e robot: alleati per migliorare la vita umana o minacce inquietanti per il nostro futuro?
A cura di Franco Forte, la copertina è di Franco Brambilla, con una postfazione di Mauro Gaffo.
Sono riuscito a recuperare il volume a luglio inoltrato, e oggi l'ho terminato. Ecco le mie impressioni a caldo sui racconti, introdotte dalla presentazione del curatore. Lungi da me l'idea di dare un voto, ma con il supporto grafico dell'inquietante pollice-robot, esprimo un giudizio di massima, soggettivo e discutibile.
So che sembra superfluo specificarlo ma, se pensi che la cosa possa offenderti, sei nel posto sbagliato: magari puoi andare a leggere un mio racconto.
Oro alieno, di Cyberscrivens


Barben Heimer, di Lorenzo Davia


La lunga notte di Domina, di Davide Del Popolo Riolo


Subway star, di Paolo Di Orazio


“Un giorno buono per morire”, di Irene Drago


Sete, di Simone Loconte


Hapi, di Ester Manzini


Il migliore amico, di Antonella Mecenero


Il grande salto, di Erica Tabacco


Madre dei vermi, di Flavio Torba


Un po’ più umani, di Selene Verri

