Può anche capitare che un racconto nasca quasi 20 anni prima di essere ideato. Può essere per via di una nota, uno schizzo, un'idea che resta nascosta quasi fino alla fine e poi... zac! Ecco che esce e il racconto si sviluppa sotto forma di parole scritte.
È quello che è successo a Verit Olulus 5, racconto di fantascienza scritto a febbraio in cui il personaggio che dà il la alla storia proviene da un disegnino risalente al 2007 (ho stimato questa data perché sul retro del foglio era stampato un racconto di Matilde danza sulla riva). Eccone la presentazione e il disegno in questione:
Fu questione di un paio di secondi, e dalla capsula apparve quello che doveva essere l’ologramma di un volto umano. O quasi. La pelle di quel viso era rugosa, di un colore innaturale tendente all’arancione scuro, come la corteccia di ciliegio, su cui un ciuffo impomatato, da nero, assumeva i riflessi del blu. Il suo sorriso era ampio e bianchissimo, circondato da labbra sottili e sovrastato da un naso a dir poco sfuggente, come fosse stato appiccicato lì alla bell’e meglio. Lo sguardo era celato da due piccole lenti scure, rettangolari, mentre del vestito era visibile solo il collo della camicia, che doveva essere ben abbondante, ma l’ologramma era tagliato e fuoriusciva dallo spazio visivo.
Verit Oculus 5, estratto
(Ammazza se disegno male!)
![Il Gands Il Gands](https://www.ryo.it/wp-content/uploads/2024/04/Il-Gands.jpg)
Chissà a che cosa pensavo mentre disegnavo il prototipo di G. Hand & 774, chissà come ha fatto quel foglietto a tornare da me dopo tanti anni, chissà se ho fatto altri disegnini che vale la pena recuperare, e chissà dove sono. Si tratta di un mucchio di quesiti che probabilmente rimarranno irrisolti, mentre l'unica certezza al momento è che i Verit Oculus 5 sono il 25% più accurati dei Verit Oculus 4!