Indice dei contenuti
Scrivo ancora immerso nell'atmosfera disturbante di Brazil, capolavoro cinematografico di Terry Gilliam del 1985, che vidi la prima volta almeno vent'anni fa e di cui avevo mantenuto solo un ricordo sbiadito. Brazil è uno dei (pochi?) film distopici con una sceneggiatura originale, ovvero non è la versione cinematografica di un romanzo distopico ma nasce proprio per il grande schermo.
Il film è un caleidoscopio, e ogni dettaglio contribuisce alla costruzione di un mondo surreale. Gilliam usa senza tmore colori intensi e tendenti al buio, accompagnati da vertiginosi movimenti di macchina che simulano un'esperienza quasi nauseante. Con il suo tocco bizzarro, ci racconta una società distopica, una rappresentazione esasperata della nostra realtà tutta documenti, timbri, richieste e concessioni.
Le strade sono grigie e caotiche, inondando lo spettatore di un senso claustrofobico e disorientante. Gli edifici sono labirinti di strutture metalliche e cavi, simboli di un mondo ipertecnologico ma allo stesso tempo in disfacimento.
In un mondo dove la burocrazia e il controllo sono ossessivi, il potere reprime qualsiasi desiderio di libertà, spontaneità o amore, come manifesta il protagonista nei suoi viaggi onirici.
La trama di Brazil
Sam Lowry, un tecnocrate immerso in una società futuristica caotica e inefficiente, sogna una vita liberata dalla morsa della tecnologia e dalla burocrazia oppressiva. Il suo desiderio è volare via da quel mondo contorto e trascorrere l'eternità con la donna dei suoi sogni, Jill Layton.
Mentre cerca di correggere l'ingiusto arresto di Harry Buttle, Lowry si imbatte in Jill nella realtà, incarnando finalmente la figura che perseguita nei suoi sogni. Nel frattempo, la macchina burocratica lo ha erroneamente designato come colpevole di atti terroristici, mettendo in pericolo le vite di Sam e Jill.
La lotta per la libertà individuale e l'amore proibito si intrecciano, poiché Sam deve sfuggire sia alle grinfie di una società disfunzionale che all'accusa ingiusta di essere un criminale. La trama si snoda tra i sogni e la realtà, creando un ambiente surreale in cui l'individuo lotta contro un sistema distorto e oppressivo.
Burocrazia rima con distopia
La burocrazia è uno dei temi centrali della distopia di Brazil. I cittadini sono schiacciati da regole e procedure assurde, con la macchina amministrativa che diventa una forza oppressiva. La ricerca di efficienza sfocia paradossalmente in un sistema inefficace e inutile. Le richieste di documenti e firme si moltiplicano, creando un'atmosfera di frustrazione e impotenza. Questo tema è incarnato nella figura del protagonista, un impiegato insignificante intrappolato in una spirale di errori burocratici.
In una tale società minuziosamente programmata per essere efficiente, puntuale e ordinata, tutto è inefficiente e difettoso: la tecnologia, seppur onnipresente, è fallace e contribuisce all'assurdità generale. Apparecchiature automatiche si rompono o funzionano in modo errato, portando a situazioni comiche e grotteschedai registri governativi automatizzati all'impianto di condizionamento dell'aria casalingo che danno il la alla storia del protagonista, che si vedrà al contempo protagonista e vittima degli eventi da lui scatenati/subiti.