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Kimagure Orange Road (La capricciosa via degli aranci), conosciuto anche come solo Orange Road o con l'abbreviazione KOR è uno dei pezzi più vecchi della mia collezione. Pubblicato dal 1992 al 1994, è la prima pubblicazione dell'allora nascente sezione giapponese della casa editrice Star Comics.
È stato a lungo uno dei miei preferiti, grazie anche alla serie animata guardata da bambino e alla vicinanza anagrafica con i tre protagonisti, tanto che avevo il rito della rilettura annuale di Orange Road... cosa che poi a un certo punto è cessata, ma ora l'ho ripreso in mano quasi per scherzo e prima che me n'accorgessi l'avevo riletto tutto un'altra volta!
Trama e influenze
Creato da Izumi Matsumoto, pseudonimo di Kazuya Terashima, Orange Road è una storia romantica, di formazione basata al 99+1% su equivoci, incomprensioni e la più totale incapacità di prendere una decisione del giovane protagonista, Kyosuke Kasuga, che è pure dotato di ESP, fonte inesauribile di guai.
Il manga racconta le avventure di Kyosuke, i suoi amici e le sue vicissitudini amorose. La trama si concentra principalmente sul complicato triangolo amoroso tra l'indeciso Kyosuke, la solare Hikaru Hiyama e la misteriosa Madoka Ayukawa.
Il manga ha ottenuto un notevole successo sia in Giappone che all'estero ed è considerato un classico del suo genere. È stato adattato anche in una popolare serie anime, e ha lasciato un'impronta significativa nel panorama dei manga e degli anime, tanto da essere ancora apprezzata dai fan dopo tutti questi anni.
Che cosa possiamo imparare dalla sceneggiatura di Matsumoto
Izumi Matsumoto è un furbacchione, e da lui possiamo imparare alcune cose... non per essere furbacchioni come lui, ma per aumentare la nostra consapevolezza.
La sua fortuna - o bravura che non è più stato in grado di esprimere - è stata quella di aver dato vita a un team di personaggi molto ben caratterizzati e particolarmente efficaci quando fatti interagire.
I protagonisti di KOR si muovono in un'ambientazione che sembra fatta apposta per scaturire un forte senso di nostalgia, e la combinazione di guai, incomprensioni e problemi di vita quotidiana genera episodi molto piacevoli e divertenti. Non importa quanto ripetitivi e sempre simili essi siano, Matsumoto sa che modificando minimi dettagli, anche insignificanti, la formula funziona sempre, e alla grande!
Per fare un esempio, perché i capitoli in cui Kyosuke e Kazuya si cambiano corpo dovrebbero continuare a essere interessanti anche dopo la prima volta? Perché vale lo stesso quando Hikaru equivoca un comportamento di Kyosuke con Madoka (i tre nomi possono essere messi in qualunque combinazione e il discorso è comunque valido), con seguente chiarimento e fine dell'episodio con Kyosuke che subisce qualche forma di punizione?
La risposta probabilmente è che, identificandoci con un personaggio, i momenti di difficoltà che vice ci fanno empatizzare con lui, e vedere la situazione che bene o male si risolve riportando tutto ai livelli iniziali ci rassicura e ci fa stare bene.
Izumi, buon'anima di furbacchione!
I personaggi
OK lo ammetto, dovrei vergognarmi. Ma invece no! Ecco infatti una bella scheda dei personaggi già fatta, pubblicata nel decimo volume che quindi coppincollo senza ulteriori patimenti!
Lossò, non si legge benissimo ma è stata davvero dura fotografare quelle pagine: i volumi scricciolano minacciosamente alla minima apertura oltre i 15° e sfasciarli è un attimo! Alcuni ormai non sono altro che raccoglitori di fogli sfusi (sigh! Me tapino!) quindi va bene così, yeee!
Ammiriamo l’evoluzione grafica di Orange Road
I disegni eccezionali della serie anime - il character design è di Akemi Takada - fanno letteralmente impallidire quelli dei primi volumi del manga... che erano davvero disegnati in modo approssimativo! Ho selezionato alcune vignette sparse qui e là per apprezzare l'evoluzione dei disegni, che per fortuna fanno presto a migliorare!
Grande concorso a premi (senza premi) vota la copertina!
Le copertine di Orange Road furono oggetto di molte discussioni, dalle pose osé di Madoka alla scritta Dalla serie TV È quasi magia Johnny, inoltre avendo i volumi italiani meno pagine degli originali, c'era necessità di copertine extra, e quindi alcune semplici illustrazioni sono state promosse al rango di copertina. Insomma, c'è da sbizzarrirsi!
Ma per te qual è la migliore? Sfogliale qui sotto, clicca la tua preferita e premi Invia per votare e scoprire la classifica generale!
Caspita! Mi hai riportato indietro nel tempo di – oddio – 30 anni!!!
Non ricordavo il nome del manga, ma sì, ho visto E’ quasi magia Johnny all’epoca. Ho votato la copertina n.2 perché è il disegno migliore. Alcuni sono proprio sbagliati, in proporzioni o tratti buttati là… poi negli anime, dovendo “movimentare” i corpi se ne rendono probabilmente conto. Della Star Comics io ho Occhi di gatto (stesso problema: i primi numeri sono inguardabili rispetto al cartone animato), City Hunter (l’altro giorno ho rivisto un episodio su Mediaset Italia 2 e mi sono chiesta: ma io impazzivo per questo?! boh, lo ricordavo migliore…) e Family Compo (poco conosciuta in Italia, per via del tema transessuale, ma con dei disegni magnifici), tutte di Tsukasa Hōjō. E poi Lady Oscar o Versailles no bar di Riyoko Ikeda. Li prendevo all’edicola della stazione di Padova e li nascondevo dentro i libri universitari… 😀 😀 😀
Hojo è un vero maestro e Family Compo è straordinario! City Hunter alla fine diventa molto ripetitivo, ma il difetto è compensato dalla bellezza dei disegni che aumenta capitolo dopo capitolo. Quante cose interessanti alla stazione di Padova! 😀