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Dune II: Battle for Arrakis è un famoso videogioco di inizio anni 90, infatti come già specificato nello scorso articolo di Racconti a 16 bit, il tema principe di questa serie a rigorosa cadenza aleatoria sono – surprise! – i videogiochi.
Avendo recuperato qualche vecchio titolo per rivivere alcuni momenti della fanciullezza, provo a presentare qui quelli in cui la cui componente narrativa era prevalente.
In Dune II la componente narrativa non è prevalente
Va bene, va bene, è vero. Dune II è un gioco strategico, ma che dico… è il gioco strategico per antonomasia!
La storia è relegata a ruolo di cornice fra un livello e l’altro, in cui il rappresentante della casata cui sei affiliato di dice l’obiettivo della prossima missione.
Ma allora che ci fa in Racconti a 16 bit se il racconto non c’è?
Il primo motivo è che il videogame è basato sul romanzo di fantascienza Dune, di Frank Herbert, che a pieno titolo è uno dei pilastri della narrativa fantascientifica mondiale vincitore dei premi Hugo e Nebula (ho visto anche il nuovo film, molto bello, mentre quello del 1984 è una fetecchia).
Però il motivo principale è che questo titolo ha fatto la storia, per lo meno la mia personale relativamente al mondo videoludico.
Ricordo le partite sul primitivo sistema DOS, senza conoscere nulla del romanzo – anzi, ignorando proprio che esistesse un romanzo, beata ignoranza – e senza capirci troppo nemmeno delle spiegazioni in inglese.
La trama… più o meno
L’imperatore spaziale Frederick IV è sempre più assetato della preziosa Spezia, che si può estrarre solo sul pianeta Arrakis – conosciuto anche come Dune, il pianeta di sabbia.
Per incrementare l’estrazione, offre l’esclusiva a chi, fra Casa Atreides, Casa Harkonnen e Casa Ordos riuscirà a consegnargli più Spezia; tu interpreti il comandante di una delle tre case a tua scelta.
Le scene introduttive, il briefing della missione e le scene finali sono diverse per ogni casata, in linea con i loro ideali, e anche le armi e le unità variano da casa a casa.
Nelle prime missioni gli obiettivi sono soprattutto di stabilire una base su un territorio non occupato, raccogliere la spezia e sconfiggere gli intrusi; poi devi conquistare territori nemici, battendoti contro le altre fazioni, che si possono anche alleare contro di te.
Lo scontro finale è la battaglia tra la tua Casa e gli schieramenti nemici, inclusi i Sardaukar (l’esercito speciale dell’Imperatore).
Chi controlla La Spezia controlla l’universo
Quello della ricerca della Spezia è il pretesto per un gioco in cui l’aspetto gestionale è di primaria importanza: più spezia estrai e raffini, e più disponi di risorse per nuove infrastrutture: centrali elettriche, industrie, centri militari, armi e mezzi di trasporto.
A volte non è il nemico a farti fallire una missione, o l’incontro inaspettato con un gigantesco verme delle sabbie, ma l’utilizzo sconsiderato delle tue risorse.
La mia partita a Dune II: Battle for Arrakis
Nel mio archivio non ho ancora messo Dune II fra i videogiochi terminati, la sua rigiocabilità è infatti sensazionale, se paragonato a altri giochi coevi.
Sì, perché in base al casato prescelto le missioni sono diverse, così una volta terminato il gioco per gli Atreides – come ho scelto io – potrò giocare ancora come Harkonnen o come Ordos… so che sembra banale, ma nel 1994 non lo era!
So che è di una tristezza profondissima, ma questo è il mio gameplay (sullo sfondo si può vedere il riflesso della mia poltrona sullo schermo).
Ho scattato la toto a una missione appena iniziata, mentre ci giocavo non avevo pensato a documentare adeguatamente la partita, ma pure i livelli più evoluti non è che siano tanto più belli di così!
Ho giocato alla versione per Sega Mega Drive, che pur essendo privo di mouse ha una discreta giocabilità (in alcuni punti ho fatto fatica, neh).
Per ora è tutto, ma nell’attesa del prossimo titolo… Game Over & Insert Coin!