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Ho avuto modo di riflettere sul tema della lunghezza dei racconti brevi: non so se hai visitato di recente la pagina dei miei racconti brevi, o se l’hai mai visitata in assoluto. Io sì. È cambiata!
Nel lavoro di revisione mi sono chiesto se avesse senso inserire fra le informazioni il numero di pagine o di parole dell’opera, insomma sulla lunghezza del racconto.
Come si misura la lunghezza dei racconti brevi
L’unità di misura adottata dagli addetti ai lavori per la lunghezza dei testi di narrativa (quindi dal racconto breve al romanzo) è la cartella editoriale, ovvero un foglio immaginario composto da 1.800 battute suddivise in 30 righe da 60 caratteri.
Che è un po’ come misurare mattoni con un secchio: con gli spazi vuoti ci potresti conservare le provviste per l’inverno!
Ecco perché tante volte per i racconti si usa il numero di parole ma, pur essendo una misura più precisa, il fatto che alla resa dei conti una e equivalga a un pentadodecaedro mi fa capire quanto sia comunque una scelta iniqua.
E non solo per lunghezza, pensa allo sforzo di architettare un brano che contenga pentadodecaedro: è secondo solo a quello di costruirlo in 3D con la carta pieghettata in educazione tecnica alle medie (è un incubo ricorrente).
Come non si misura un racconto
Ecco una cosa di cui sono certo: la lunghezza dei racconti, brevi o lunghi che siano, non influisce sul loro valore.
Hemingway ce lo ricorda con la sua provocazione del racconto in sei parole (quante cartelle sono? 0,03?) ma anche il buon senso e la pratica.
- Il buon senso perché se è vero che la qualità ha più valore della quantità, che cosa impedirebbe a questo principio di essere applicato anche in questo caso?
- La pratica perché una volta terminata la bozza di un racconto, il primo lavoro da fare è quello di tagliare, limare, spuntare, e non aggiungere, approfondire e ricamare.
Infatti ho scelto che la lunghezza…
Ho scelto di non mostrare la lunghezza dei racconti brevi, punto e stop. Che sia composto da due pagine o da venti non fa differenza.
La classificazione dei testi di narrativa
Certo, esistono alcuni limiti accettati per la maggiore che ha senso tenere in considerazione, per esempio questa è una classificazione dei testi di narrativa utilizzata nel mondo anglosassone:
- I racconti brevi sono composti da meno di 7.500 parole.
- Poi ci sono i racconti lunghi, che arrivano fino a 17.500 parole.
- Dopo ci sono le novelle, fino a 40.000 parole.
- Per finire ci sono i romanzi, fino all’infinito.
Fanno sorridere quei settemila o diciassettemila e cinquecento, ma soprassediamo e prendiamoli come punti di riferimento spannometrici (ricordiamoci che questa gente misura i volumi in cucchiai da tè).
Ripeto spannometricamente, in Italia addirittura con novella si intende una breve narrazione senza ulteriori specifiche, ovvero dal punto di vista della lunghezza è del tutto sovrapponibile al racconto.
Quindi potremmo parlare di novella breve e novella lunga? Facciamo finta di non aver detto nulla.
La lunghezza dei racconti brevi di Andrea Cabassi
I miei racconti sono brevi, davvero.
Li devi poter leggere d’un fiato: per quanto si possa essere lenti, dieci minuti sono un tempo in cui è possibile mantenere l’attenzione a alti livelli, chiedere di più non ha nessun vantaggio.
Non mi piacciono i racconti lunghi: non mi piace leggerli e non mi piace scriverli.
Sono la cosa peggiore che possa leggere: una struttura complessa che si risolve troppo brevemente, ma che è troppo lunga per rimanere fresca e vivace.
Ovviamente ci sono tantissime eccezioni, ma perché complicarsi la vita cercando di snellire una struttura complessa quando esiste già qualcosa che per sua natura è dinamico, rapido e fresco?
I racconti brevi sono come l’aperitivo: qualche patatina, due olive e un pezzo di formaggio sono perfetti, il timballo di faraona no; quello ce lo teniamo per il pranzo della festa!
E ora m’è venuta fame! Fame di conoscenza? Ahm… sssssì!
Più che altro fame di volevo scrivere di come ho calibrato la lunghezza dei racconti brevi negli anni ma ora è il post a risultare troppo lungo, quindi… te lo racconto (in breve) la prossima volta!
Nasco scrittore con Manganelli. Centuria il mio libro feticcio (cento piccoli romanzi fiume). Una pagina e mezza. Stop.
Per me l’ideale del racconto breve. Anzi, del racconto.
Ho visto (forse vi ho anche anche partecipato?) gare di scrittura che prevedevano l’elaborazione di racconti composti da sei parole, quindi in una pagina e mezza puoi metterne di roba e avanzare anche spazio 😉
PS: Il nome piccoli romanzi fiume è un marchio registrato? 😀
Non è mica da questi particolari. Che si giudica un racconto breve. Un racconto lo vedi dal coraggio. Dall’altruismo e dalla fantasia. (cit.)
Grazie per la citazione, davvero azzeccata!
Io non amo la lunghezza e ne ho parlato spesso: non sono attratta dai romanzi lunghi (anche se ne ho letti e di bellissimi) e quando scrivo cerco di non allungare il brodo inutilmente. Nel blog mi sono autoimposta una lunghezza dei post che non superino le 1000 parole: sono talmente fissata che se arrivo a 1010, rileggo per eliminare le dieci parole in più. 😀
I racconti devono contenere il giusto: i tuoi miniracconti, che ho letto e apprezzato, sono quel mordi e fuggi che risponde esattamente alle tue esigenze, quindi diciamo che hai centrato l’obiettivo.
Ti confesso che a me piacerebbe tanto saper “allungare il brodo”, ho uno stile di scrittura piuttosto sintetico, e a volte un testo troppo denso può essere difficile da leggere.
Per quanto riguarda la mille parole dei post invece direi che è una lunghezza che ti permette di approfondire a dovere un argomento “da blog”, eventualmente puoi affiancare una seconda parte dove continuare se invece stai trattando qualcosa di più complesso.
Per esempio se vuoi commentare un mio racconto, con 1000 parole scrivi un articolo più lungo dl racconto stesso 😀