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Un americano alla corte di re Artù o, a seconda delle traduzioni, un Yankee (o uno Yankee), è la storia di Hank Morgan (lo yankee, per l’appunto) che, dopo aver preso una brutta botta in testa XIX secolo, si risveglia all’ombra d’un albero del regno di Camelot, secolo VI, governato dal mitico re Artù con il consiglio di Mago Merlino e l’aiuto (?) dei prodi (?) cavalieri della tavola rotonda.
Un americano alla corte di re Artù: quarta di copertina
Un americano alla corte di re Artù racconta la storia di Hank Morgan – il più yankee degli yankees: nato ad Hartford, nello Stato del Connecticut – il quale si ritrova inspiegabilmente catapultato nella mitica Camelot, sotto il regno del leggendario re britannico Artù. Ma Hank, che è dotato di grande abilità manuale ed è costruttore di armi e macchinari di ogni genere, in qualità di cittadino democratico, pratico e diretto, non prova alcuna soggezione al cospetto di dame e cavalieri, aristocratici e presunti eroi. Infatti per lui Lancillotto, Tristano o Sagramor non sono che ridicoli cialtroni che si fanno strada a forza di menzogne e pregiudizi immotivati, e per quanto Hank possa provare una certa stima per il re, di certo si fa beffe del suo presunto diritto divino a governare. Tra peripezie e avventure di ogni tipo, il nostro simpatico americano riesce abilmente a farsi largo nell’arcaica società di Camelot creandosi la fama di mago potentissimo – attirandosi così l’ostilità di Merlino – prevedendo eclissi, costruendo linee telegrafiche e applicando la tecnologia del XIX secolo al VI secolo, lasciando in questo modo a bocca aperta gli insigni cavalieri di allora di fronte a un abisso di tredici secoli.
Citazioni da Un americano alla corte di re Artù
A un certo momento si volse verso di me e mi disse, così come uno potrebbe parlare del tempo o di qualsiasi altro argomento comune : « Voi siete a conoscenza della trasmigrazione delle anime; sapete qualche cosa della trasposizione delle epoche… e dei corpi? » Dissi che non ne avevo mai sentito parlare. Era così poco interessato, — proprio come quando la gente parla del tempo, che non si accorse nemmeno se gli avevo risposto o no.
Posizione 215
Il mio conoscente sorrise, — non con un sorriso moderno, ma con un sorriso che doveva esser caduto in disuso già da molti, molti secoli
Posizione 272
Gli offersi una pipa e una seggiola e gli feci buona accoglienza. Lo rianimai anche con un buon whisky caldo; poi gliene diedi un altro; e un altro ancora, — sempre sperando di sentire la sua storia. Dopo un quarto bicchierino persuasivo, egli entrò in argomento da solo, nel modo più semplice e naturale
Posizione 355
Levò le mani in alto e restò come impietrita; la sua bocca si apri, gli occhi fissarono spalancati e timorosi; pareva l’immagine della curiosità stupita sfiorata dalla paura.
Posizione 487
intorno ad essa era seduta una numerosa compagnia di uomini con vestiti dai colori così svariati e splendidi, da ferire l’occhio al guardarli.
Posizione 521
Pure c’era qualche cosa di molto avvincente in quelle grandi creature dal cuore semplice, qualche cosa di attraente e amabile. Pareva che in tutto quel giardino d’infanzia, per così dire, non ci fosse cervello abbastanza da fare esca per un amo; ma dopo un po’, non ci si faceva più caso, perché presto ci si accorgeva che i cervelli non occorrevano in una società come quella e che anzi l’avrebbero rovinata, impacciata, avrebbero tolto la sua simmetria —forse anche reso impossibile la sua esistenza.
Posizione 540
In due volte mille anni l’empia inventiva dell’uomo si travaglierà a gara per generare la compagna di questa maestosa bugia!
Posizione 557
Tutti lodavano il valore e la magnanimità di ser Lancillotto; e quanto a me, ero profondamente stupito che un uomo, da solo, fosse stato capace di sgominare e catturare tali battaglioni di esperti combattenti. Ne parlai a Clarence; ma quel beffardo farfallino disse soltanto: « Se ser Kay avesse avuto il tempo di ficcarsi in corpo un altro otre di vino acido, avreste visto il conto raddoppiato. »
Posizione 574
quegli uomini lo temono perché egli ha al suo cenno ed al suo comando le tempeste e le folgori e tutti i diavoli che sono all’inferno, altrimenti già da molti anni gli avrebbero tirato fuori le interiora per arrivare a quella storia e farla ammutolire!
Posizione 786
Capite, era l’eclissi. Mi venne in mente, nel momento più opportuno, come Colombo, o Cortez, o qualcun altro di quella gente li avesse una volta giocata un’eclissi a mo’di briscola con certi selvaggi, e vidi la mia buona occasione. Avrei potuto giocarla ora io stesso, e non vi sarebbe neppure stato alcun plagio, perché l’avrei fatto quasi mille anni prima di quegli individui.
Posizione 985
Non c’era gas, non c’erano candele; un piatto di bronzo a metà pieno di burro guasto, con un cencio ardente che vi galleggiava, era la cosa che produceva quel che era considerato come una luce. Una quantità di questi piatti pendevano lungo i muri e modificavano l’oscurità, attenuandola di quel tanto che bastava a renderla deprimente.
Posizione 1015
Poter recare alle loro case lontane il vanto di aver visto l’uomo che poteva comandare al sole che corre nei cieli, ed esserne ubbidito, li avrebbe fatti grandi agli occhi dei loro vicini ed invidiati da tutti; ma poter anche dire di averlo visto compiere un miracolo coi loro propri occhi —ebbene, la gente sarebbe venuta da lontano solo per veder loro.
Posizione 1123
Era dunque un curioso paese, e pieno d’interesse. E la gente! Era la razza più strana, più semplice e più fiduciosa —ma non erano che dei conigli. Era pietoso per una persona nata in una libera e sana atmosfera ascoltare le loro umili e schiette effusioni di lealtà verso il loro Re, la loro Chiesa e la loro nobiltà; come se avessero avuto maggior motivo di amare ed onorare il Re, la Chiesa e i nobili di quanto ne abbia uno schiavo di amare ed onorare la sferza, o il cane di amare ed onorare l’estraneo che lo prende a calci! Ma, mio Dio, qualsiasi forma di regalità per quanto modificata, qualsiasi forma di aristocrazia per quanto sfrondata, è proprio un insulto; ma chi è nato ed educato sotto questa specie di ordinamento, probabilmente, da solo, non se ne accorge mai, e non lo crede quando qualcun’altro glielo dice. Affinché un essere si vergogni della propria razza, basta che pensi alla schiuma di furfanti che ha sempre occupato i troni senz’ombra di diritto o ragione, ed alla gente di infimo ordine che sempre si è trovata ad essere la sua aristocrazia —una banda di monarchi e di nobili che, di regola, non sarebbero giunti che alla povertà e all’oscurità se lasciati, come quelli che valevano più di loro, alla propria iniziativa.
Posizione 1143
Le idee ereditate sono una cosa curiosa, ed è interessante osservarle ed esaminarle. Io avevo le mie, il Re e il suo popolo avevano le loro. E tanto le une che le altre scorrevano in solchi scavati profondamente dal tempo e dalle abitudini, e chi si fosse proposto di mutarne il corso col ragionamento e con argomenti, si sarebbe trovato fra le mani un contratto a lunga scadenza.
Posizione 1162
Qui potete vedere la mano di quel tremendo potere che è la Chiesa Cattolica Romana. In due o tre secolini, essa aveva convertito una nazione di uomini in una nazione di vermi. Prima dell’avvento della supremazia della Chiesa nel mondo, gli uomini erano uomini, e tenevano alta la testa, e avevano l’orgoglio, lo spirito, l’indipendenza dell’uomo; e la grandezza e la posizione che una persona raggiungeva le venivano soprattutto dall’opera e non dalla nascita. Ma poi la Chiesa si fece avanti con un interesse privato da servire; ed era saggia ed astuta, e conosceva più di un mezzo per scorticare un gatto —o una nazione; inventò il « diritto divino dei Re », e lo puntellò tutt’intorno, mattone su mattone, con le Beatitudini —strappandole dal loro buon fine per usarle a rafforzarne uno cattivo; predicò, (al plebeo), l’umiltà, l’ubbidienza ai superiori, la bellezza del sacrificio di sé stesso; predicò, (al plebeo), la rassegnazione sotto l’insulto; predicò, (ancora al plebeo, sempre al plebeo), pazienza, povertà di spirito, non-resistenza all’oppressione; ed introdusse caste ereditarie ed aristocrazie e insegnò a tutti i popoli cristiani della terra a prostrarsi davanti a loro e venerarle.
Posizione 1210
essi mi guardavano dall’alto in basso e nemmeno in modo particolarmente nascosto. Io non facevo pagare nulla per la mia opinione su di loro, ed essi non facevano pagar nulla per la loro opinione su di me
Posizione 1232
solo qualche volta una di esse avrebbe affondato il volto nel fazzoletto e sarebbe apparsa ostentatamente abbattuta dal dolore, e allora si sarebbe potuto scommettere due a uno che c’era uno scandalo in qualche luogo e ch’ella aveva paura che il pubblico non lo scoprisse.
Posizione 1291
Lancillotto e lo pregò di scontrarsi con quel cavaliere. Sire, disse Lancillotto, sarei ben disposto a risparmiarlo ora, perché egli ha avuto abbastanza travaglio in questo giorno, e quando un buon cavaliere agisce così bene in un giorno, non è degna parte di cavaliere privarlo del suo merito, e cioè quando vede un cavaliere che ha fatto tanto lavoro; poiché solo per caso, disse ser Lancillotto, la sua contesa avviene forse qui quest’oggi, e forse egli è il bene amato di una dama fra tutte quelle che sono qui, poiché io vedo bene che egli si dà pena e si sforza per fare grandi imprese, e quindi, disse ser Lancillotto, quanto a me, in questo giorno, egli avrà l’onore; e sebbene sia in mio potere di toglierglielo, io nol vorrei.
Posizione 1333
Vedete, egli stava partendo alla ricerca del Santo Graal. Tutti i ragazzi di tanto in tanto facevano una volata verso il Santo Graal. Era una crociera di parecchi anni. Impiegavano la lunga assenza ficcanasando intorno nel modo più coscienzioso, sebbene nessuno di loro sapesse menomamente dove in realtà si trovasse il Santo Graal, e non credo che nessuno di loro si aspettasse veramente di trovarlo oppure sapesse che farne se vi si fosse imbattuto. Vedete, era una specie di Passaggio a nord-ovest di quei tempi, se così si può dire; questo era tutto. Ogni anno delle spedizioni se n’andavano a sangraallare, e l’anno seguente delle spedizioni di soccorso se n’andavano alla loro ricerca. Era una cosa che procacciava un mondo di fama, ma niente denaro.
Posizione 1367
avevo paura di una Chiesa unita; essa costituisce una potenza straordinaria, la più straordinaria concepibile, e allora quando essa poco dopo finisce in mani egoiste, come sempre è pronta a fare, ciò significa morte per la libertà umana, e paralisi per il pensiero umano.
Posizione 1378
Un dispotismo terreno sarebbe il governo terreno assolutamente perfetto se le condizioni fossero le stesse, e cioè se il despota fosse l’individuo più perfetto della razza umana, e se il suo periodo di vita fosse perpetuo. Ma siccome un uomo perfetto e perituro deve morire e lasciare il suo dispotismo nelle mani di un successore imperfetto, un dispotismo terreno è non solo una cattiva forma di governo, ma è anche la peggior forma possibile.
Posizione 1453
Dal canto mio avrei potuto maledire la benevolenza che conferiva a me quest’opera buona, ma per ragioni di prudenza tenni celata la mia contrarietà e feci del mio meglio per far capire che ero contento. Infatti, io dissi che ero contento. Ed era vero in un certo senso; ero contento com’è una persona quando viene sbudellata. Bisogna sempre saper trarre il partito migliore dalle cose e non sprecar tempo in inutili tormenti, ma mettersi al lavoro e vedere quel che si può fare.
Posizione 1771
I preti avevano detto ai loro padri e a loro stessi che quell’ironico stato di cose era stato predisposto da Dio; e così, non considerando quanto fosse inverosimile che Dio si divertisse con sarcasmi, specialmente se erano così meschinamente evidenti come questo, essi avevano finito per lasciar cadere la questione ed erano diventati rispettosamente pacifici. Il linguaggio di quella gente mite aveva un suono abbastanza strano per un orecchio che era stato americano. Erano uomini liberi, ma non potevano lasciare i possedimenti del loro signore o del loro vescovo senza permesso; non potevano prepararsi il proprio pane, ma dovevano far macinare il loro grano al suo mulino e cuocere il loro pane al suo forno pagando profumatamente queste prestazioni; non potevano vendere un solo pezzo delle proprie terre senza pagargli una bella percentuale sui ricavati, né potevano comprare un appezzamento di terreno altrui senza ricordarglielo in contanti per il privilegio; dovevano mietere gratis il suo grano per lui ed essere pronti a farlo da un momento all’altro, esponendo le proprie messi al pericolo della distruzione ad opera d’un temporale incombente; dovevano lasciargli piantare alberi da frutta nei loro campi, e poi soffocare la loro indignazione quando i suoi incaricati per la raccolta dei frutti calpestavano incuranti il grano attorno agli alberi; dovevano reprimere la loro ira quando le sue brigate di cacciatori galoppavano per i campi rovinando il frutto delle loro pazienti fatiche; non avevano il permesso di tenere dei colombi; e quando gli stormi della colombaia del signore si posavano sulle loro messi, non dovevano né irritarsi né uccidere un uccello, perché tremenda sarebbe stata la punizione; quando alla fine il raccolto era ammassato, allora cominciava la processione dei ladroni ad imporre tributi ricattatori sulle messi : dapprima la Chiesa si portava via una pingue decima, poi il commissario del Re si prendeva la ventesima parte, quindi le genti del padrone facevano una vigorosa irruzione su quanto rimaneva; dopo di che lo scorticato uomo libero aveva la facoltà di riporre i resti nel granaio, ammesso che ne valesse la pena; c’erano tasse, e tasse, e tasse, e poi tasse, e poi ancora tasse e ancora delle altre tasse —su quel poveraccio libero e indipendente, ma non ve ne era alcuna sul suo signore, barone o vescovo, nessuna sulla nobiltà scialacquatrice o sulla Chiesa onnivora; se il barone voleva dormire indisturbato, l’uomo libero doveva restare alzato tutta la notte dopo una giornata di lavoro, e battere gli stagni perché le rane rimanessero quiete; se la figlia dell’uomo libero —ma no, quest’ultima infamia del governo monarchico non la si può stampare; e infine, se l’uomo libero, ridotto alla disperazione per le angosce, trovava la vita insopportabile in tali condizioni, e la sacrificava e cercava nella morte misericordia e rifugio, la Chiesa benevola lo condannava al fuoco eterno, la legge benevola lo seppelliva a mezzanotte ad un crocicchio con un paletto conficcato nella schiena, e il suo signore, barone o vescovo, confiscava tutti i suoi beni e cacciava di casa la vedova e gli orfani. Ed erano là, quegli uomini liberi, riuniti di buon mattino a lavorare sulla strada del loro signore il vescovo per tre giorni ciascuno —gratis; ogni capo-famiglia ed ogni figlio di famiglia, tre giorni ciascuno, gratis, e un giorno in più, circa, i loro servi. Insomma, pareva di leggere i fatti di Francia e dei Francesi prima della loro eternamente memorabile e benedetta Rivoluzione che spazzò via un migliaio d’anni di tali brutture in una sola rapida marea di sangue —una sola; un pagamento di quell’annoso debito in proporzione di mezza goccia di sangue per ogni botte di sangue che era stato spremuto con lente torture da quella gente, in un faticato periodo di dieci secoli di torti e vergogne e miserie, del quale solo all’inferno si sarebbe potuto trovare l’uguale.
Posizione 2184
Poi, l’istruzione pubblica — poi, la libertà — e quindi la Chiesa avrebbe cominciato a sgretolarsi. Essendo convinto che qualsiasi Chiesa Costituita è uh delitto, una prigione di schiavi costituita
Posizione 2215
”Re” e ’’Reami” erano tanto fitti in Britannia come lo erano stati nella piccola Palestina al tempo di Giosuè, quando la gente era obbligata a dormire con le ginocchia ripiegate perché non poteva distendersi senza un passaporto.
Posizione 2289
Feci questo piccolo giuoco con la speranza di sorprendervi in qualche sfoggio della vostra arte, non dubitando che voi avreste arso le guardie con fuochi occulti, riducendole in cenere sul posto, meraviglia, questa, molto di là dalla mia abilità, e che perciò da lungo tempo sono infantilmente curiosa di vedere. » Le guardie erano meno curiose, ed uscirono non appena ne ottennero il permesso.
Posizione 2306
Sebbene non fossi amico di questa Chiesa cattolica, ero obbligato ad ammetterlo. E spesso, mio malgrado, mi sono trovato a domandarmi: ’’Che sarebbe questo paese senza la Chiesa?”
Posizione 2402
Ma come mai Vostra Altezza ha fatto mettere il prigioniero alla tortura? Altrimenti non confesserà; e allora la sua anima sarebbe dannata. Deve pagare il suo delitto con la vita, secondo la legge, — e certamente farò in modo che egli lo paghi, — ma sarebbe un pericolo per la mia anima lasciarlo morire senza confessione e senza assoluzione. No, sarei una pazza a scaraventarmi nell’inferno per la sua comodità.
Posizione 2514
Oh, era inutile sprecare argomenti con lei. L’educazione — l’educazione è tutto; l’educazione è tutto in una persona. Si parla di natura; è una follia; non c’è quella cosa che noi chiamiamo natura; quello che noi indichiamo con questo ingannevole nome non è che ereditarietà ed educazione. Non abbiamo pensieri nostri, opinioni nostre; esse ci vengono trasmesse, ci vengono inculcate. Tutto quello che è originale in noi, e che quindi torna completamente a nostro credito, può essere coperto e nascosto dalla punta di un ago da ricamo, perché tutto il resto non è che un composto di atomi tributatici e tramandatici da una processione di antenati che risalgono per bilioni di anni fino ad Adamo — mollusco, cavalletta, o scimmia che sia, da cui la nostra razza si è sviluppata in modo così tedioso, ostentato e senza profitto. Quanto a me, tutto ciò che penso al riguardo, in questo faticoso triste pellegrinaggio, in questo patetico andare alla deriva fra le eternità, è di badare a condurre umilmente una vita pura e nobile e irreprensibile, a salvare quell’unico atomo microscopico in me che è il mio vero io : il resto può andare al diavolo e tanti saluti, per quel che m’importa.
Posizione 2564
apprezziamo tutto quello che è nostro;
Posizione 2583
In una d’esse c’era una donna coperta di luridi stracci, seduta a terra, che non volle rispondere ad una sola domanda né proferire una sola parola, ma ci lanciò soltanto alcune occhiate attraverso una ragnatela di capelli arruffati, come per vedere quale fortuito latto venisse a disturbare con suoni e luci lo scialbo e monotono sogno che era diventata la sua vita;
Posizione 2670
La successione dei preti, il cui compito era stato di pregare ogni giorno coi prigionieri, e ricordar loro che Dio li aveva messi là per questo o quel saggio scopo, e di insegnar loro che la pazienza, l’umiltà e la sottomissione all’oppressione era ciò che Egli amava vedere nei componenti di una classe subordinata
Posizione 2845
Non si può ragionare col proprio cuore; ha le sue leggi e sobbalza per cose che l’intelletto disprezza.
Posizione 2889
Uno degli uomini aveva dieci figli; e mi disse che l’anno prima, quando un prete era venuto e aveva portato via il maiale più grasso dei dieci che aveva, per la decima, la moglie gli si era scagliata contro e gli aveva offerto uno dei figli, dicendo: « O tu, bestia senza viscere di pietà, perché mi lasci il figlio se mi derubi di quanto occorre per nutrirlo? »
Posizione 2931
Se anch’io volevo sembrare sano di mente, —per Sandina, —dovevo tenere per me le mie superstizioni sulle locomotive, palloni, telefoni, né magici né miracolosi. Inoltre io credevo che il mondo non fosse piatto e che non avesse sotto di sé pilastri a sostenerlo né una cupola sopra di sé per trattenere un universo d’acqua che riempiva tutto lo spazio su in alto; ma siccome ero la sola persona del regno afflitta da tali empie e criminali opinioni, riconoscevo che sarebbe stato saggio da parte mia starmene zitto anche su questa faccenda, se non volevo essere di colpo scansato e abbandonato da tutti come un pazzo.
Posizione 2961
manifestarlo con grate parole e con la dovuta umiltà; altrimenti sarebbe un cane, e l’erede e progenitore di cani. »
Posizione 2967
Ma guarda, sentitelo! Esse sono di tutte le regioni della terra! Ognuna deve affrettarsi verso la sua casa; immaginate voi che si possano fare tutti questi viaggi in una vita così breve come quella che ci ha destinato Colui che creò la vita e, in aggiunta a questa, similmente la morte con l’aiuto di Adamo, il quale, per peccato commesso per effetto della persuasione della sua compagna, essendovi questa indotta e sospinta inconsciamente dalle lusinghe del grande nemico dell’uomo, quel serpente chiamato Satana, un tempo consacrato e prescelto per quell’opera malvagia da travolgente livore ed invidia, generata nel suo cuore da fiere ambizioni che offuscarono e guastarono una natura prima così bianca e pura ai giorni in cui, con le splendenti moltitudini dei suoi affini, si librava nella radura e nel folto di quel bel paradiso ove tutti coloro che sono nativi di quella ricca proprietà terriera…
Posizione 3165
Non si possono spiegare gli esseri umani.
Posizione 3207
egli era un vero mago del suo tempo : il che significa che i grandi miracoli, quelli che gli avevano procurato la fama, avevano sempre la fortuna di essere eseguiti quando nessun altro era presente
Posizione 3231
Il pozzo si trovava in una camera buia che stava al centro di una cappella di pietra squadrata, i cui muri erano ricoperti di pie immagini, di una fattura che avrebbe fatto apparire bella un’oleografia, immagini storicamente commemorative di miracoli curativi operati dalle acque quando nessuno era li a guardare. Cioè, nessuno se non gli angeli; essi sono sempre sulla tolda quando c’è un miracolo in vista —forse per entrare nel dipinto.
Posizione 3298
Vorrei poter compiacerti, messere, ed è per me dolore e affanno il non riuscirci, ancorché io non sia che semplice damigella e da nessuno istruita, essendo sin. dalla culla non battezzata in quelle acque profonde del sapere che consacrano di sovranità colui che è partecipe di tale nobilissimo sacramento investendolo di reverendo stato agli occhi mentali dell’umile mortale che, per l’ostacolo e la mancanza di tale grande consacrazione, vede nella sua propria condizione di ignoranza soltanto il simbolo di quell’altra sorta di mancanza e perdita che gli uomini rendono pubblica allo sguardo pietoso con bardature di cilicio su cui le ceneri del dolore stanno sparse e sparpagliate, e così, quando costui nell’oscurità della sua mente incontra queste frasi dorate d’alto mistero, questi chiuder-bottega e smettere-il-giuoco e spegnere- i-fuochi, solo per grazia di Dio non scoppia per l’invidia della mente che può generare e della lingua che può enunciare cosi grandi miracoli di linguaggio e tanto melodiosi, e se in quella mente più umile ne segue confusione e incapacità di divinare i significati di queste meraviglie, allora se avviene che questo fraintendimento non è vano, ma reale e vero, sappi bene che ciò è la sostanza stessa del venerabile, prezioso omaggio e non può essere leggermente dispregiata, né lo sarebbe stata, se voi aveste notato questo aspetto del mio umore e della mia mente, e compreso che ciò che volevo non potevo, e che ciò che potevo concesso non mi era, e che tuttavia né l’esser concesso né il poter né il non essere concesso né il non poter poteva esser volto vantaggiosamente nel desiderato volere, e così supplico mercé per la mia colpa e che tu voglia nella tua gentilezza e nella tua carità perdonarla, mio buon padrone e carissimo signore.
Posizione 3322
Aveva esattamente il modo di fare tedesco : qualunque cosa avesse in mente di sciorinare, fosse una semplice osservazione, o un sermone, o un’intera enciclopedia, o magari la storia di una guerra, ella voleva mettere tutto in una sola frase, o morire. Ogni volta che un letterato tedesco si tuffa in una frase, voi non lo vedrete più fino a quando emergerà dall’altra parte del suo Atlantico col suo verbo in bocca.
Posizione 3382
Non respira né mai respirerà quel mortale che può penetrare il segreto di questo incantesimo
Posizione 3506
Il vecchio abate non poteva proferir parola a causa delle lacrime e del nodo che gli stringeva la gola; senza dir nulla mi strinse fra le braccia, stritolandomi. Fu un gesto più eloquente di un discorso. E dal quale era anche assai difficile rimettersi, in un pase dove non c’erano assolutamente dottori che valessero un centesimo falso.
Posizione 3529
Secondo la storia, i monaci di questo luogo, due secoli prima, erano stati abbastanza mondani da desiderare di lavarsi.
Posizione 3772
Quando il re si spostava per cambiar aria, oppure faceva un viaggio ufficiale, o visitava un nobile lontano che egli desiderava ridurre al fallimento col costo del suo mantenimento, una parte della sua amministrazione si moveva con lui.
Posizione 3784
una classe privilegiata, un’aristocrazia, non è altro che una banda di proprietari di schiavi sotto altro nome.
Posizione 3866
aveva preparato un piano di esami che valeva quello che la sua testa poteva inventare.
Posizione 3939
In verità, nella incommensurabilmente saggia e imperscrutabile provvidenza di Dio, che porta a compimento per vie misteriose le sue meraviglie, mai ho udito io domanda compagna a questa per confusione della mente e per costipazione dei condotti del pensiero. Ragione per cui, io ve ne supplico, lasciate il cane e le cipolle e questa gente dai nomi strani ed empi a conseguire le loro salvezze individuali dalle loro pietose e straordinarie difficoltà senza aiuto alcuno da parte mia, perché davvero la loro tribolazione è sufficiente così com’è, e cercassi io di aiutarli, non farei altro che peggiorare la loro causa, ed anzi potrebbe accadere che io non vivessi fino a vedere compiuta la desolazione.
Posizione 4252
avevo una bagattella d’affarino senza schienale, simile a un mezzo tubo rovesciato, ed era comodo come il mal di denti.
Posizione 4270
Intanto si era alzato, ma una fattoria si sarebbe alzata più alla svelta, se ci fosse una minima facoltà di reazione nei beni immobili
Posizione 4304
Lo persuasi a gettar via il pugnale; e mi fu altrettanto facile quanto persuadere un bambino a rinunciare a qualche geniale nuovo modo di uccidersi.
Posizione 4473
Il re appariva perplesso — non era esattamente un peso massimo, intellettualmente. La sua testa era una clessidra; poteva racchiudere un’idea, ma doveva farlo un grano alla volta, non tutta l’idea di colpo.
Posizione 4501
Ci sono delle persone sagge che parlano sempre con tanta consapevolezza e compiacimento delle ’’classi lavoratrici”, persuase che un giorno di duro lavoro intellettuale sia infinitamente più. arduo di un giorno di duro lavoro manuale, e debba giustamente essere rimunerato con una paga molto più alta. Ma certo, lo pensano sinceramente, capite, perché sanno tutto del primo e non hanno provato il secondo. Ma io so tutto di tutt’e due; e per quel che mi riguarda, non c’è denaro abbastanza nell’universo che possa indurmi a brandire un piccone per trenta giorni; ma farei il più duro lavoro intellettuale per la cifra esattamente più vicina allo zero che possiate calcolare, e ne sarò anche soddisfatto.
Posizione 4581
Egli è in cielo, ora, e felice, o, se non è in cielo, sta all’inferno ed è contento; perché in quel luogo non troverà né abati e neppure vescovi.
Posizione 4713
Dovetti faticare più di mezz’ora prima di riuscire a fargli cambiare argomento — e anche allora fu un fatto estraneo che lo fece per me.
Posizione 4718
I preti si opponevano tanto alla mia assicurazione sulla vita, quanto a quella contro gli incendi, col pretesto che era un insolente tentativo di opporsi ai decreti di Dio; e se si faceva loro osservare che esse non ostacolavano minimamente tali decreti, ma solo ne modificavano le dure conseguenze col rilascio di polizze e con un po’di fortuna, essi replicavano che questo era giocare d’azzardo contro i decreti di Dio, e che era altrettanto male. In tal modo riuscivano a danneggiare più o meno queste industrie
Posizione 4736
Fu una visione spaventosa. In quell’istante ci fu l’esplosione lacerante di un tuono, e il fondo del cielo precipitò; la pioggia si rovesciò a diluvio. Ciò nonostante dovevamo o no cercare di tirar giù quell’uomo, nella probabilità che ci fosse ancora un po’di vita in lui? I lampi si susseguivano rapidi e intensi ora, e sembrava di essere alternativamente a mezzogiorno e a mezzanotte. Per un attimo l’uomo pendeva dinanzi a me in piena luce, l’attimo seguente era nuovamente cancellato nelle tenebre.
Posizione 5906
il re era di gran lunga più di un re — era un uomo;
Posizione 6414
Indiscutibilmente la cosa più popolare in questo mondo è la novità.
Posizione 6535
In un modo o nell’altro, tutte le volte che la magia della fandonia si misurava con la magia della scienza, la magia della fandonia faceva una figuraccia.
Posizione 7058
Coloro che sono stati sotto il nostro ammaestramento dai sette ai dieci anni non sanno nulla dei terrori della Chiesa, e proprio fra questi ho trovato i miei cinquantadue.
Posizione 7152
— Avete collaudato le mine? — Ecco, stavo per farlo, ma… — Ma che cosa? ma è una trascuratezza enorme non fare un… — Collaudo? Si, lo so; ma vanno benissimo; ne avevo messe alcune sulla pubblica via oltre le nostre linee e sono state collaudate. — Oh! La cosa cambia aspetto. Chi le ha collaudate? — Una commissione della Chiesa. — Davvero gentili! — Si. Vennero ad ordinarci di fare atto di sottomissione. Vedete, veramente non erano venuti per collaudare le mine; è stato solo un incidente.
Posizione 7333
La dinamite aveva scavato un fosso largo più di un centinaio di piedi tutt’intorno a noi e aveva ammucchiato, su entrambi gli orli, un argine di circa venticinque piedi di altezza. Quanto a distruzione di vite umane, essa era stupefacente. Per di più, era di là da ogni possibilità di stima. Non potevamo davvero contare i morti, perché non esistevano come individui, ma semplicemente come protoplasma omogeneo, con leghe di ferro e di bottoni.
Posizione 7408
Come si svuota la teoria davanti ai fatti!
Posizione 7420
Quanto a suoni, non se ne udiva alcuno. Il silenzio era mortale. C’erano, è vero, i soliti ’rumori notturni della campagna —il fruscio degli uccelli notturni, il ronzio degli insetti, l’abbaiare lontano dei cani, il remoto e ampio muggito di mucche; ma questi suoni non parevano turbare la quiete: la intensificavano, anzi, vi aggiungevano per di più un’orribile malinconia.
Posizione 7560
Poi lo colse un tale delirio di stolte risate, che si mise a barcollare intorno come un ubriaco e, di li a poco, andò ad urtare contro uno dei nostri fili. La sua bocca è ancora spalancata; apparentemente egli sta ancora ridendo. Suppongo che il viso conserverà questa risata petrificata fino a che il cadavere non sarà ridotto in polvere.
Un americano alla corte di re Artù: giudizio finale
È stata una lettura inattesa, alcune scelte mi hanno davvero lasciato a bocca aperta e, nonstante il tema dei viaggi del tempo si sia molto evoluto nella letteratura dell’ultimo secolo, Un americano alla corte di re Artù è una lettura piacevolissima.
Piacevolissima e caustica, specie quando Twain decide di attaccare religione, clero e nobiltà, sempre con ottime argomentazioni e in più occasioni con una sottigliezza veramente preziosa.
Adoro Mark Twain per averlo letto con gusto e piacere da ragazzino. Hai fatto bene a proporlo.
Ho in serbo un suo altro volume (cioè, non scritto in lingua serba) che non vedo l’ora di leggere, ma con sto caldo l’unica cosa che vorrei fare è ibernarmi XD
😀