A inizio 2016 scrissi un post sugli obiettivi che mi fissavo di raggiungere durante l’anno. Ammetto di non ricordare che cosa avevo in mente come obiettivo di scrittura, ma di certo non l’ho raggiunto.
Verso settembre o ottobre, dopo mesi di astensione alla narrativa, mi sono guardato negli occhi (metaforicamente) e mi sono posto un solo obiettivo riparatore: terminare la scrittura della storia nella storia (SNS).
All’inizio l’idea era nata per sopperire a alcune mancanze narrative senza ricorrere a una postfazione o comunque un elemento che dall’esterno spiegasse i perché e percome di certi fatti, ma già dall’inizio avevo colto le potenzialità di questa scelta: potevo sfruttare questa storia completamente diversa per arricchire la principale.
La SNS aveva così assunto una certa importanza nell’economia del romanzo, e riuscire a terminarla entro l’anno era diventata una sfida contro me stesso, anche sul piano psicologico. Non ricordo una pausa dalla scrittura così lunga (alla fine è durata quasi sette mesi!) e, nonostante in questo periodo abbia accelerato sulla lettura e scritto comunque tanto (anche se non narrativa), sentivo il bisogno di tornare fra le lande desolate della mia SNS.
Alla fine ce l’ho fatta. Ho sperimentato un nuovo metodo per organizzarmi il lavoro – e sta dando buoni risultati – così la SNS ha visto la sua conclusione, il morale s’è un po’ migliorato e la prospettiva di tornare finalmente alla carica con la storia principale è concreta e si chiama adesso.
Mi dico bravo da solo (anche se non lo merito ho bisogno di un po’ di autosupporto morale) e mi fingo a chiedermi come sarà tornare fra i miei personaggi: mi riconosceranno ancora? Si arrabbieranno per le modifiche che sicuramente introdurrò? Apprezzeranno la prosecuzione della storia? Spero di sì!
Rimettere mano ai propri personaggi a distanza di tempo è sempre una bella “avventura” per noi scribacchini. Io pure, neanche a dirlo, sto facendo una cosa simile (nel mio caso però è un sequel) con il mio unico personaggio seriale.
Interessante! Personalmente non mi sento “tipo da seguiti”, anche se in diversi mi hanno chiesto come mei non riprendessi in mano questo o quel personaggio. Però non si sa mai 😉
E te lo dico pure io, va!
Bravo! 🙂
Grazie 😉
Anch’io ti dico bravo!
E ti confido che i personaggi arrabbiati con l’autore sono spesso i più interessanti. Io ora devo tornare con uno con cui ho un rapporto assai conflittuale…
Se non ci fossero queste situazioni mancherebbe un po’ di gusto allo scrivere 😉
Ti direi bravo ma te l’han già detto tutti, non vorrei essere ripetitiva… allora ti dirò bello!
Ambè! Modestamently buttame away! 😉