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Incompreso mi è stato regalato quando probabilmente frequentavo le scuole medie (forse prima ancora?) da una persona che ritenevo saggia e dalla cultura vastissima. Avevo molto apprezzato il regalo perché – da vero incompreso – forse una volta tanto ero stato realmente… compreso.
Ma non fino in fondo: nonostante il titolo rivelatore, purtroppo allora un libro non faceva parte dei regali che avrei preso seriamente in considerazione… come i vestiti o come qualsiasi cosa che non fosse un giocattolo o che non potesse esser usata come tale.
Tutte le persone sagge, però, hanno una caratteristica importante in comune: sono sagge.
E quindi lo sanno che il momento giusto, prima o poi, arriva.
Incompreso: quarta di copertina (spoiler)
La dolorosa vicenda di Humprey, di Miles e del loro papà, da oltre un secolo commuove i lettori di tutto il mondo. Una triste storia di amore famigliare e di incomprensione con un finale tragico indimenticabile. La forza di questo libro sta nella semplicità dei sentimenti che racconta: un bambino esuberante e ribelle che nasconde nel cuore il bisogno di carezze materne. Tutto è gioco agli occhi di Humphrey, tutto è avventura, la sua è un’infanzia piena di guai come quella di ogni bambino con una fantasia inesauribile. Sarà proprio la sua capacità di sognare a spingerlo inconsapevole e gioioso verso la tragedia. Arrampicato sul ramo di un albero alla ricerca di una nuova emozione finirà per cadere nel vuoto: è un’immagine che fa parte della nostra cultura letteraria.
Citazioni da Incompreso
Incompreso: giudizio finale
Dato che la quarta di copertina lascia davvero poco all’immaginazione, se l’avete letta già sapete come va a finire la storia di Incompreso. Tuttavia mi è piaciuto molto immedesimarmi nel piccolo Humprey, con cui condivido quest’infanzia un po’ selvaggia e spensierata, dove le giornate erano all’insegna sia del gioco fisico che dell’immaginazione, e ogni scoperta era una Scoperta.
Non voglio saperlo il finale… ho già capito che non finisce affatto bene…
Che bella l’idea di ritrovare un regalo dopo così tanti anni e saperlo apprezzare con occhi nuovi. Spero che capiterà lo stesso a mio nipote, a cui ho regalato un libro pensando di farlo contento invece avrebbe preferito una palla da basket (o dei soldi)… magari un giorno si ritroverà il libro tra le mani e scriverà un post sulla mia saggezza! 😀
Se hai tanti nipoti è più facile 😉
Nooo, mi hai fatto ricordare questo libro che mi ha fatto piangere al pari del film “Ultima neve di primavera”: l’hai mai visto?
Vabbè, da piccola ho pianto pure con “i ragazzi della via Pal”
Visto che parliamo di cose allegre, svolto un po’ augurandoti Buon Natale e serene feste! 🙂
No, non lo conosco… e a sto punto me ne terrò lontano!
Tanti auguri a tutti ^___^