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Ho scoperto Joshua frequentando il blog del suo autore Massimiliano Riccardi e subito mi ha incuriosito. Se è vero che raramente mi faccio fregare dagli incipit, questa volta mi hanno catturato le prime tre parole della quarta di copertina: il male esiste.
Joshua: quarta di copertina
Il male esiste. Esistono gli uomini che lo commettono come ci sono coloro che cercano di fermarlo.
Ma tutto ciò che è malvagità è davvero definito e facile da riconoscere?
Chi agisce nella zona d’ombra commettendo atti miserabili è sempre e soltanto lui a essere un mostro? Forse pensare al singolo atto di cattiveria distrae da quello che è il vero problema.
“La fabbrica dei mostri”. Esseri spregevoli, insospettabili.
Con le loro azioni lasciano in eredità un fardello di marciume e squallore che alimenta l’infinita e tragica “catena di montaggio” produttrice di dolore e sofferenza.
A causa di una serie di efferati delitti che sconvolgono una tranquilla cittadina di provincia, gli investigatori si troveranno a ripercorrere, ognuno secondo le proprie inclinazioni e livello di sensibilità, il sentiero dell’oscura memoria.
Un serial killer spietato e la sua macabra follia, saranno lo spunto per porsi domande fondamentali sulla vita, sull’amore, sull’infanzia rubata e tradita.
Citazioni da Joshua
Intervista all’autore Massimiliano Riccardi
Ho pensato che potesse interessare a molti approfondire l’argomento Joshua, così he pensato bene di intervistare il suo autore. Ma prima di passare all’intervista vera e propria, scopriamo qualcosa dell’autore leggendo questa breve scheda introduttiva:
Dati anagrafici | Massimiliano Riccardi, classe 1968, genovese. |
Esordio | Joshua (Edizioni Cinquemarzo, 2015), romanzo. |
Autore di riferimento | Non ho autori di riferimento, sono vittima di innamoramenti che coltivo sin che durano. Una costante, però, c’è da sempre: mi rifugio in Yeats quando voglio staccare la spina. |
Romanzo svolta | Un romanzo in particolare no, mi ha cambiato come essere umano tutta la cosiddetta narrativa per ragazzi, credo che aver incominciato a leggere sin da bambino abbia influito molto. Devo però aggiungere che Memorie di Adriano, di Marguerite Yourcenar, ha contribuito moltissimo a limare certe asperità della mia visione di vita. |
Letture preferite: classici o contemporanei? | Sarebbe bello e facile partirsene con una dissertazione sui grandi temi della letteratura e fare una splendida figura. Facile, no? Ma visto il tenore delle tue domande, che sono oneste e dirette, ti risponderò altrettanto onestamente: personalmente non faccio questo tipo di distinzioni. Credo che la letteratura, la buona letteratura, sia una sola. |
Strumenti di scrittura | Oggi uso il PC, da giovanissimo la penna, da ragazzo mi piaceva scrivere racconti con una vecchia Olivetti Lettera 32 (caro ricordo). |
Ti identifichi in | Querry, il protagonista di Un caso bruciato di Graham Greene. |
Miglior antagonista | Bill Sikes nel bellissimo Oliver Twist. Insuperabile Dickens! |
Se fossi un fantasy/sf | Ventimila leghe sotto i mari… Nemo, assolutamente Nemo, grande lotta la sua. Grazie Giulio Verne! |
Se fossi un giallo/noir | Tutto ciò che muore di John Connolly |
Andrea Cabassi
Buongiorno Massimiliano, grazie di aver deciso di partecipare a quest’intervista. Leggendo il tuo Joshua ho trovato un thriller psicologico, un’analisi al microscopio della mente umana. Se – come emerge dal tuo romanzo – ogni uomo è un’isola, quanto è importante costruire ponti?
Massimiliano Riccardi
Ciao Andrea, intanto grazie, sono contento che il romanzo ti sia piaciuto. Rispondo alla tua domanda dicendo che sì, i ponti sono fondamentali, hanno però bisogno di manutenzione e di sorveglianza. Gettare un ponte prevede l’abbandono di certi egoismi, è un prezzo da pagare che non tutti possono permettersi, purtroppo.
Andrea Cabassi
Riporto un estratto da pagina 98, me lo puoi commentare?
Massimiliano Riccardi
Credo che sia un errore che capita spesso, l’amore, così come i grandi valori morali, non bastano a se stessi, senza la presenza, gli atti quotidiani, nello specifico del rapporto con i figli, c’è bisogno di dialogo, confronto, anche scontro. L’amore è un progetto in costruzione.
Andrea Cabassi
Ho letto Joshua appassionandomi davvero molto e – come credo spesso accada – nella mia mente ho provato a dare un volto ai personaggi. Se potessi scegliere, chi faresti recitare nei panni dei tuoi personaggi?
Massimiliano Riccardi
Aaah, qui scendiamo nella sfera del sogno segreto di molti autori: veder rappresentata al cinema la propria opera. Accetto con divertimento il gioco.
Joshua potrebbe essere Christian Bale.
Tom invece Tim Roth.
Sceriffo Dumpsey lo vedo come Kevin Costner in sovrappeso e anziano come ora ma con il look di balla coi lupi, baffoni e tutto il corollario dell’uomo della frontiera.
Carlaile potrebbe essere Matt Damon.
Andrea Cabassi
Ottimi abbinamenti, e buona fortuna per il budget (non fare il genovese, eh!). Ti va ora di raccontarci la storia editoriale di Joshua? Ti ritieni soddisfatto di come l’editore ha curato il tuo lavoro?
Massimiliano Riccardi
Scritto di getto qualche anno fa, dopo le confidenze di una persona cara, mia moglie lo ha letto e ha voluto fortemente che lo proponessi. Joshua, come altri progetti che ho nel cassetto, era destinato a rimanere un romanzo da godermi per letture private. L’ho proposto a quattordici case editrici, solo tre mi hanno risposto con proposte di contratto. Ho accettato di trattare con l’unico editore che invece di limitarsi alle mail ha preso il telefono e mi ha chiamato personalmente. In merito al resto… bè, io non sono mai soddisfatto. Mai. Joshua è solo l’inizio di un percorso. La strada per diventare uno scrittore è ancora lunga. Spero che le inesperienze da scribacchino mi verranno perdonate.
Andrea Cabassi
Certo, infatti ricordiamo che Joshua è proprio il tuo romanzo d’esordio. Hai in programma qualche nuovo lavoro? Come funziona il tuo momento creativo? C’è qualcosa del tuo essere scrittore che cambieresti?
Massimiliano Riccardi
Un thriller è in fase di completamento, parallelamente mi sto cimentando nella stesura di un altro romanzo ad ambientazione storica. È una sfida, devo solo decidere se accettarla o meno, l’alternativa è sfruttare l’onda del piccolissimo successo di Joshua e continuare con i thriller. Momento creativo? Scrivo sull’onda dell’emozione, di getto, prevalentemente di notte. Mi sveglio e vengo colto da una sorta di furore. Non hai idea di quello che succede quando mi capita in pieno giorno e magari sono con altre persone impegnato in una qualunque attività. Divento irascibile, mi viene la smania di tornare a casa, un delirio. Alle volte basta uno sguardo, una scritta sui muri, un colore, un odore, mi si disegna nel cervello una trama, un periodo… ripeto, un delirio. Sono indisciplinato e non pianifico questa è una cosa che vorrei cambiare. Sono una frana.
Andrea Cabassi
Ora fai tu una domanda all’intervistatore!
Massimiliano Riccardi
Quanto pesano nella tua scrittura gli autori che ami? Quanto influiscono i legami affettivi nella costruzione del tuo immaginario? Eh, lo so, sono due domande, sorry!
Andrea Cabassi
Gli autori che amo hanno un grande peso, specialmente quando mi mostrano come superare i limiti che io stesso mi creo. Il mio immaginario, invece, è del tutto… immaginario.
Anch’io faccio domande multiple, quindi siamo pari! E ora, come ultima domanda, ti chiedo di spiegarci come fare a seguirti per rimanere aggiornati sulle tue attività letterarie.
Massimiliano Riccardi
Non ho nessuno che si occupa di pubblicità e marketing, come tutti noi esordienti e sconosciuti. L’unico mezzo che utilizzo sono i social, il punto di partenza è il mio blogghetto: Infinitesimale.
Allora tutti a visitare il blog di Massimiliano, che ringrazio per la disponibilità e a cui va il mio in bocca al lupo per i suoi lavori futuri.
Commento all’edizione
Joshua è stato pubblicato dalle Edizioni Cinquemarzo e, oltre a qualche errore di stampa e qualche problema di formato del volume (di cui certo nessuno può scandalizzarsi), ho trovato alcuni periodi un po’ ostici, come se l’editing fosse stato fatto con poca attenzione. Diamo un’occhiata:
Errori di stampa
Formato volume
Incertezze
Joshua: giudizio finale
La lettura di Joshua mi ha appassionato dalla prima all’ultima pagina: è stata una lettura adrenalitica e, nonostante le incertezze di poco sopra, il giudizio complessivo è positivo, Massimiliano Riccardi ha scritto un thriller moderno che però non ha tagliato i ponti con la tradizione. Consigliato.
E bravo il nostro Massimiliano 🙂
Ma complimenti anche all’intervistatore 😉
Grazie Ariano, bravo Andrea che ha voluto farmi questo regalo. Posso solo dire grazie.
Applausi anche ai lettori che lasciano un commento! ^_____^
Vero Andrea.
Ciao Andrea, il libro di Max è bello, forte, potente. Pur parlando di un serial killer non è mai greve o stomachevole.
Io direi che la prima prova l’ha superata alla grande. Adesso aspetto il prossimo
Bella l’intervista e a parte l’eventale costo,ottima scelta per il cast.
Anche Jack Nicholson nei panni di Joshua non sarebbe stato male.
Ciao a te e a Max
Patricia
Ciao Patricia, scusa per l’attesa ma il tuo commento era (incredibilmente!) finito fra lo spam. Per il costo dello staff ha detto che ci pensa Max (Kevin Costner viene per un tozzo di pane 😉 ), Jack Nicholson ormai non ha più le physique du rôle però non l’avrei visto molto bene in quel ruolo, è troppo psicopatico 😀
Anch’io aspetto il suo prossimo lavoro; dai, stressiamolo tutto insieme! 😉
Ma che bella intervista! ‘sta cosa di fare una domanda all’intervistatore mi sa che te la rubo, Andrea, non c’è copyright, vero? 😉 Sottoscrivo la conclusione: Joshua è un thriller moderno con radici nella tradizione.
Grazie Roberto. Grazie. Anche tu sei tra coloro che non ha problemi a regalare chicche agli altri. Scrittore e blogger generoso.
Ruba pure, sono lieto di ispirare! ;-D
I miei complimenti! Non avevo mai visto un’intervista/recensione realizzata in questa maniera, davvero originale e curata. E obiettiva, aggiungerei anche.
Inoltre direi che invoglia davvero un potenziale lettore a recuperare il libro e leggerlo, cosa che all’autore non guasta di certo. 🙂
E’ vero Marco. Andrea è stato molto bravo. Devo dire che mi ha un po’ spiazzato, per il tipo di approccio e poi perché mi sembra ancora oggi, dopo un anno dall’uscita, inspiegabile l’interesse di tanti autori e blogger. Ovviamente sono contento, eccome. Grazie.
L’interesse è giustificato dal fatto che… non l’avevo ancora letto XD
Grazie Marco, magari ti possono interessare anche le altre interviste in questo stile 🙂
Se poi mi dici che invoglia il lettore all’approfondimento, direi che l’articolo ha fatto egregiamente il suo sporco lavoro! 😀
Diffondo un po’ in giro… Come dice anche il Tao The Ching, al nobel si arriva a piccoli passi 🙂
Naturalmente è “Te” non “The”. Mi è partito l’inglese automatico…
Hahahaha grande Ivano, il Nobel… se si riunisce una commissione di esaminatori con la colite spastica, il mio libro come unica candidatura unitamente alla fretta degli esimi di andare al bagno, bè, il Nobel è mio.
Aspiro a ben altro 😀 😀 😀
Chi colma ciò che possiede
meglio farebbe a desistere,
chi batte a fino ciò che è appuntito
non lo mantiene a lungo intatto.
Un palazzo colmo d’oro e di gemme
non si può conservare,
chi si fa arrogante perché ricco e nobile
procura da sé la sua rovina.
Ad opera compiuta ritrarsi
è la Via del Cielo.
Bella intervista, bravo Andrea.
E poi di recente ci sono passata anch’io e mi sono trovata davvero bene nella veste di intervistata. 🙂
Joshua, confermo, è tutto quello che hai detto tu, Andrea: un libro assolutamente da consigliare.
Baci, Max!
Grazie Marina. Grazie davvero.
INTERVISTE STRABILIANTI A PREZZI MODICI!
Una intervista meritata con un grande intervistato e un grandissimo intervistatore.
Beh, che dire? Grazie per le belle parole ^___^
Grazie Nick. Ma che grande e grande, sono solo uno scribacchino alto, 1,95.