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Ho letto Le avventure di Tom Sawyer solo per un motivo, e cioè che ancora non avevo letto Le avventure di Tom Sawyer.
Questo è uno dei classici classici di cui tutti conoscono tutto anche senza aver letto il romanzo, vuoi per sentito dire, vuoi perché ci hanno fatto il film (l’hanno fatto davvero?), vuoi perché da bambino vedevi il suo cartone animato (questo sì!), fatto sta che davvero non puoi non sapere chi sia Tom Sawyer.
Le avventure di Tom Sawyer: quarta di copertina
Come lo stesso autore scrisse, il racconto raccoglie molte vicende veramente accadute, esperienze personali e altre di ragazzi che furono compagni discuola di Mark Twain. La storia s’impernia sulla vicenda capitata ai due amici Huck Finn e Tom Sawyer, andati a seppellire un gatto a mezzanotte nel cimitero del villaggio. Nel cimitero i nostri eroi, quella notte, sono gli invisibili testimoni d’un assassinio. Twain dedicava il libro ad un vasto pubblico di lettori giovani per ricordar loro quelli che essi erano un tempo e come sentivano e pensavano e parlavano e in quali strane avventure talvolta andassero a cacciarsi.
Citazioni da Le avventure di Tom Sawyer
Le avventure di Tom Sawyer: giudizio finale
All’inizio Twain ci presenta un romanzo molto episodico, una serie di marachelle/punizioni che delineano molto bene il personaggio di Tom, fra cui l’arcinoto episodio dello steccato da verniciare (sapevo già come sarebbe andato a finire, ma è stato comunque bello leggerlo!). Successivamente, invece, la storia prende una direzione più precisa, e si avverte un netto miglioramento della narrazione. Non che la prima parte fosse noiosa, ma la mancanza di un filo conduttore non aiutava a rendere la lettura coinvolgente; non c’era la curiosità di sapere come continuasse.
Beh, invece continua molto bene fino alla fine, mantenendosi sempre su ottimi livelli
É uno dei tanti classici per ragazzi che non ho mai letto. Diciamo che i libri per ragazzi non mi hanno mai preso granché… neppure da ragazzo 😀
Esattamente quello che dicevo anch’io, fino a poco fa 😉
Qui non posso aggiungere nulla se non ricordare me stesso a 9 anni che leggevo, divoravo, questo libro bellissimo.
Nove anni? Eri precoce! ^_^
Il primo libro l’ho letto a sette anni ed era una versione per ragazzi dei tre moschettieri. Non che tutta questa precocità mi abbia portato fortuna, però… bah, a qualcosa sarà servita.
Beh, direi di sì! ^___^
Lo sai che tramite i frammenti che hai citato mi sono tornati in mente momenti di infanzia bellissimi, come quando leggevo seduta sul divano e mia madre mi portava la fetta di pane con il ciao crem doppio gusto?
Però, forse, leggevo Huckleberry Finn, le sue avventure, sempre di Twain. Era il seguito di Tom Sawyer.
Che effetto fa leggere la narrativa per ragazzi da adulto? Sai che non ho mai provato a rileggere i libri della mia infanzia/adolescenza? Dev’essere un’esperienza strana.
Sai Mari, penso che ai ragazzi di oggi mancherà sempre qualcosa per il fatto di non aver letto quel tipo di narrativa?
Mi hai fatto ricordare che una volta la testa mi disse che dovevo regalare a un compagno di mio figlio, che aveva fatto la Prima Comunione, un libro e io scelsi un classico. Era proprio “le avventure di Tom Sayer”. Mio figlio è tornato a casa morto di imbarazzo per avere assistito alla reazione del ragazzo con quel libro in mano: quando me l’ha mimata ho riso come una pazza, ma in effetti mi sono strapentita di quel regalo: in quell’occasione sono stata decisamente anacronistica! Una cosa l’ho ottenuta, però: dopo tanti anni, l’ex compagno di mio figlio si ricorda ancora di me! 🙂
😀 in questa cosa ci cadevo anche io anni fa, facce disgustate quando regalavo un libro, poi dopo un bel po’ di mortificazioni sono passato a doni più “moderni”, però, belin, che tristezza 😀
io non demordo e regalo ancora libri 😉
Magari non i classiconi, ma anche fra cose più moderne c’è una bella scelta, specie per l’infanzia.
La magia delle citazioni 😉
Che effetto fa leggere la narrativa per ragazzi da adulto? Un buon libro è sempre un buon libro.