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Giosuè succede a Mosè alla guida degli israeliti e, dopo l’esodo dall’Egitto, guida le dodici tribù ebraiche nell’invasione della Palestina.
Come già per il libro dei Numeri e il Deuteronomio, è opinione accreditata che la redazione definitiva del libro di Giosuè sia collocata fra il VI e il V secolo AC, ovvero che si tratti di racconti scritti almeno 600 anni dopo i fatti narrati.
Come spiegavo nell’articolo sul libro dei Numeri, penso non si debba ignorare che nella Bibbia si narri di sacrifici, ingiustizie, massacri, conquiste e usurpazioni compiute con la benedizione dello stesso Dio che spesso sentiamo chiamare Dio d’amore, padre misericordioso, buon pastore e altri epiteti che ne sottolineano la bontà, ignorando che – stando a quanto scritto nella Bibbia – il più grande assassino nella storia dell’umanità… è proprio questo Dio.
La verifica dei due evidenziatori
Ho sentito alla nausea che la Bibbia narra spesso per allegorie, ma allora – mi chiedo – perché qualcuno non prende due evidenziatori e segna con un colore le allegorie e con un altro le parti da prendere per buone?
Nell’attesa che qualcuno si faccia carico di quest’immane impresa (cavoli, si rischia un tunnel carpale!) io baso il mio pensiero sull’unico modo interpretativo che mi sembra logico: ovvero prendere tutto per buono.
Citazioni dal libro di Giosuè,
Quelli che seguono sono una serie di estratti dal libro di Giosuè particolarmente crudeli e truculenti. Qualcuno potrà dire che sono fuori dal contesto… ma se ha mai assistito a una messa saprà che i brani della Bibbia sono sempre letti fuori dal contesto, quindi non se la prenda con me.
Libro di Giosuè: giudizio finale
Il libro di Giosuè è la degna continuazione del Duteronomio: guerre, odio, invasioni, stermini, leggi barbare, e tutto è giustificato da un Dio violento e iracondo. Che però vi ama.
Un sentito ringraziamento a George Carlin per l’ispirazione 😀
L’Antico Testamento è la più grande operazione di marketing della storia dell’uomo. Poi è arrivato il vangelo che ha ricordato a tutti che al di là del prodotto esiste l’uomo. Purtroppo gli affaristi senza scrupoli se ne sono riappropriati e ne hanno fatto un oggetto da mettere in vendita per bilanciare le gambe dei tavoli.
Una volta ne ho parlato con un prete, è stato convincente, ma adesso non saprei dirti perché, è passato molto tempo. Anch’io, che sono credente, non riuscivo ad accettare questa figura di Dio vendicativo e guerrafondaio e leggere l’A.T. mi disturbava parecchio (per la verità, ancora adesso). Ciò che ricordo della discussione è la capacità di quel prete (era un frate, per la precisione) di avermi fatto immedesimare in un epoca storica in cui la gente viveva di forti suggestioni legate all’immagine di Dio. La Bibbia è pur sempre un libro scritto da uomini e mentre il N.T. è una testimonianza scritta resa dagli apostoli che hanno vissuto insieme a Gesù, uomo vero, uomo concreto, l’A.T. raccoglie le interpretazioni di persone che vedevano in questo Dio, che li aveva liberati dalla schiavitù, una sorta di guerriero del Cielo pronto a combattere al loro fianco e a esortarli alla vittoria. Chi può dire veramente cosa volesse intendere Dio quando provava a interagire con gli uomini sulla terra? Erano pur sempre libere reinterpretazioni di uomini, di Mosè, dei profeti, dei re, che si dicevano “ispirati” da Lui.
Resto convinta che certi messaggi siano soltanto il risultato di ciò che in determinate epoche gli uomini volevano sentirsi dire per condurre le loro guerre, una sorta di conforto alla loro libera volontà di agire in certi modi.
È venuto infatti Gesù, sulla terra, a spiegare a tutti cosa chiedesse realmente il Signore: il Dio che amiamo è quello che Lui ci mostra nel Nuovo Testamento.
Ne sono convinto anche io Marina, il messaggio di Gesù è potente. Come al solito è l’uomo a utilizzare come meglio crede ciò che di bello e di buono c’è nella Sua Parola.