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31 dicembre di Marina Guarneri è uno dei libri dei blogger che mi ero ripromesso di leggere da più tempo. Seguo con molto interesse il blog dell’autrice apprezzandone gli articoli e gli spunti proposti, così non mi sono lasciato intimorire dal tema sentimentale, facendo anzi una scoperta inattesa. Ne parlerò durante l’intervista che ho fatto all’autrice Marina (in cui la mia testa affiora dal Mediterraneo).
31 dicembre: quarta di copertina
Un giovane fumettista, ex tossicodipendente, con una storia complessa alle spalle ed un passato difficile da dimenticare; un’assistente universitaria improvvisamente catapultata dentro la sua vita; un’ex fidanzata con dei rimpianti irrisolti ed un’amica che conosce tutta la verità sui fatti taciuti. I destini di questi protagonisti sono già scritti, perché si intrecciano dentro una storia irreale contenuta nella più grande biblioteca virtuale di tutti i tempi, la N.O.M – Nuovi Orizzonti della Mente – Corporation. È lì che Sara si reca alle soglie del nuovo anno per vivere un’esperienza straordinaria. Ma non tutto va come previsto.
Citazioni da 31 dicembre
Ho un lavoro che mi soddisfa e un superiore che non mi sopporta: un infelice connubio di presupposti per realizzare le mie ambizioni.
Pos. 97-99
A tradire una realtà così perfetta, tuttavia, erano gli odori spesso troppo marcati e improbabili per risultare “autentici”. Così, non era strano sentire nell’aria un intenso profumo di mare, sebbene fossimo chiusi dentro un ampio salone ben distanti dagli effluvi liberati dalle onde marine.
Pos. 360-62
Ricordo perfettamente le sue parole: “tu non sai cosa significa perdere una persona che si ama e rimanere attaccati alla sua vita come se la morte si fosse verificata soltanto in un brutto sogno!”.
Pos. 251-54
Le sirene dell’ambulanza cessarono di urlare nella notte appena varcato il cancello della villa; due infermieri corsero spingendo una barella, seguiti dal medico che fissò Nagel disteso sul pavimento senza guardarsi attorno. – Hai salvato tu questo ragazzo ? – Sì! – È un’esperienza che non dimenticherai. Perché ciò che era accaduto stava per cambiare la mia vita.
Pos. 385-87
Ma la spontaneità di Silde e la sua fiducia in me in parte mi gratificarono, così tenni ben strette le verità di cui ero venuta a conoscenza ripromettendomi di non servirmene per costruire di Nagel un’immagine negativa.
Pos. 520-23
– Non c’è sempre un perché per ogni cosa; si invecchierebbe solo al pensiero di dovere dare una spiegazione a tutto quello che capita. Esiste anche la fatalità… che è una scheggia impazzita di quello che tu chiami destino. – Una scheggia impazzita? Interessante! Non sai mai che nome dare a una disavventura: destino, fatalità, pensavo fossero sinonimi. Tu, invece, cambi la prospettiva: una scheggia impazzita…
Pos. 595-96
– Ho sognato un angelo e quell’angelo eri tu! – Una percezione, soltanto quella: mi hai sognato, forse sì, ma… ti prego, non vestirmi di eternità!
Pos. 618-19
Talvolta la solitudine diventa un rifugio ideale per stanare dalla mente un ricordo accantonato
Pos. 681-82
Non potevo dire di no, primo perché sicuramente avrei ricacciato dentro la depressione maturata nelle ultime ore; secondo… semplicemente perché non volevo dire di no.
Pos. 688
le luci avevano un palese richiamo dark.
Pos. 1098-1100
– Non riesci proprio a dimenticare?! – Ogni tanto rispolvero la memoria, tu puoi capirmi Nuela. – Già, non è più amore, non può essere passione, è un tarlo sottile che indisturbato corrode la tua mente, un’impercettibile ferita che ogni tanto torna a bruciarti.
Pos. 1264-66
Mi rincresce dovere ammettere di avere sbagliato ancora, quasi non sapessi fare altro; non ho mai voluto imparare dagli errori o, forse, non li ho mai considerati tali.
Pos. 1278-79
Se il tuo linguaggio è il silenzio, lo ascolterò e ti risponderò allo stesso modo
Pos. 2163-65
Sulla punta estrema di questa roccia ho fissato il mare e dal mare ho visto emergere una creatura: si confondeva con le onde, trasparente come l’acqua ed eterea come la sfumatura di un’ombra che prende forma…La fissai a lungo, poi mi resi conto che in realtà stavo regalando un’anima a uno scoglio che si intravedeva dalla superficie dell’acqua e sembrava muoversi sotto il lento fluttuare delle onde.
Pos. 2534
– Ti sentivi solo? – Mi sentivo diverso: mio fratello era l’alternativa al mio modo di essere.
Pos. 2621
curiosità e insoddisfazione, un binomio perfetto per fare le scoperte migliori.
Pos. 3737-38
Quando l’ansia è l’unico modo per misurare la paura e il panico è il naturale sfogo di fronte a ciò che è incomprensibile, gridi con tutte le tue forze, gridi affinché qualcuno ti senta, in preda alla disperazione, immobile nel vuoto dell’atemporalità.
Intervista all’autrice Marina Guarneri
Scopriamo qualcosa dell’autrice con la seguente scheda introduttiva:
Dati anagrafici | Marina Guarneri, nata a Caltanissetta il 9 maggio. Dal 2013 vivo a Roma |
Esordio | 31 dicembre (Edigiò, 2010), romanzo. |
Autore di riferimento | N.A. |
Romanzo svolta | Tokyo blues di Haruki Murakami, Neve di primavera di Yukio Mishima, Cent’anni di solitudine di Gabriel García Márquez, La casa degli spiriti di Isabel Allende. |
Letture preferite: classici o contemporanei? | Contemporanei, ma continuo a dedicare ai classici buona parte del mio tempo. |
Strumenti di scrittura | Qualche anno fa avrei risposto certamente la penna (la primissima stesura di 31 dicembre è tutta scritta a mano), adesso scrivo solo al PC; fogli e penna mi servono solo per prendere appunti o per gli spunti veloci. |
Ti identifichi in | Jo March, la sorella ribelle, forte nel temperamento, un po’ “maschiaccio” di Piccole donne. Voleva pure diventare scrittrice! |
Miglior antagonista | Attingo a un altro classico, I miserabili di Victor Hugo. Non ho mai dimenticato il suo antieroe Javert, ispettore di polizia ossessionato dal desiderio di assicurare alla giustizia il protagonista. |
Se fossi un fantasy/sf | Ho sempre masticato poca letteratura fantascientifica o fantasy. Non potrei essere nessun romanzo di fantascienza… o forse sì: Pelicula di un promettente autore, Andrea Cabassi. |
Se fossi un giallo/noir | Ut supra! Ne ho letti diversi, ma sempre troppo pochi per potermi identificare con uno di essi. |
Andrea Cabassi
Buongiorno Marina e grazie per la tua partecipazione. Ho da poco letto il tuo romanzo 31 dicembre, credi che commetterei un errore definendolo appartenente a un nuovo romanticismo che da qualche tempo si sta affermando nel panorama italiano? Ti sei ispirata a qualche opera, o ne hai goduto l’influenza, durante la lavorazione del romanzo?
Marina Guarneri
Ciao Andrea, ti ringrazio per avere letto 31 dicembre e per avermi proposto questa intervista. Ancora una volta sono lieta di potere parlare del mio romanzo. Dici che nel panorama italiano si sta affermando un nuovo romanticismo? Davvero? E che caratteristiche ha? Perché (quasi mi fa impressione) ho concepito e scritto questa storia più di venti anni fa e allora non la immaginavo piazzabile in un determinato filone letterario. Ero ancora nella fase del mi scappa da scrivere, infatti l’ispirazione nasceva da un episodio autobiografico che poi ho romanzato.
Per questo ti rispondo che no, non ho preso a esempio opere del genere né penso di essermi fatta influenzare in qualche modo dalle mie letture di allora.
Ho solo scritto una storia secondo i miei gusti da ventenne, che poi ho tenuto chiusa in un cassetto per anni (lo dico in senso letterale e non metaforico), prima di decidermi di farne qualcosa.
Andrea Cabassi
Allora sei stata una pioniera! Come dicevo all’inizio, il tuo blog è ricco di spunti e molto seguito; io m’ero fatto l’idea che i tuoi rapporti con la fantascienza fossero meno che occasionali. Invece nel romanzo trovo un’importante cornice fantascientifica, il cui contrasto con quello che prima ho chiamato nuovo romanticismo (in breve: storie d’amore in cui l’emotività assume un valore predominante. Stanno ottenendo un vero successo sul fronte delle vendite) crea un effetto destabilizzante. Ce ne parli?
Marina Guarneri
Sono spiazzata da questo felice accostamento al genere fantascientifico, perché… accidenti, è vero! C’è della fantascienza in 31 dicembre! Assolutamente occasionale!
L’idea di una biblioteca virtuale era forse impensabile negli anni ’90, anche se il realismo nella finzione esisteva già, ma non avevo intenzione di scrivere un romanzo di fantascienza, no. L’invenzione tecnologica è stata solo strumentale, mi è servita per dare un tocco di originalità alla storia, per non appiattirla sulla linea della semplice vicenda romantica di un lui e una lei che si innamorano. Poi, in realtà, mi era piaciuta l’idea dell’esistenza di un posto straordinario in grado di materializzare i desideri delle persone. Vivere come se fosse reale una vita che non lo è, quali conseguenze potrebbe avere? Un’eventualità simile mi ha fatto riflettere sulle nostre potenziali reazioni di fronte a ciò che nella vita vorremmo diverso: affidarsi a un congegno tecnologico che cura le insoddisfazioni, avverando un desiderio in modo effimero, appaga sul momento, ma potrebbe non essere così remunerativo dopo, e lasciare un vuoto anche più grande.
Era questo il messaggio che volevo far passare, la storia d’amore era un pretesto, la fantascienza un mezzo. Però, e aggiungo una nota frivola, mi sono divertita un mondo a inventare meccanismi di funzionamento e vocaboli fantascientifici assolutamente inesistenti.
Andrea Cabassi
Ti capisco, anche quello fa parte del gioco! Quanto sono importanti invece le emozioni nel mondo virtuale di 31 dicembre in relazione alla vita nel mondo reale della protagonista? Credi che il tuo romanzo sia anticipatore di uno scenario futuro?
Marina Guarneri
Questa domanda si riallaccia a quello che dicevo prima: Sara – la protagonista nella vita reale del romanzo, che assume le vesti di Dhea in quella virtuale – è una donna insoddisfatta, soprattutto sola, ed è per non pensare ai propri numerosi fallimenti che decide di regalarsi un’avventura diversa, in grado di allontanarla per qualche ora dai problemi. Dunque si affida alle cure della biblioteca virtuale con questo unico scopo. E quando la disfunzione del sistema elettronico mette in pericolo la sua vita, lei decide comunque di rischiare, perché in quel momento la storia virtuale sta sublimando un momento della sua esistenza purtroppo finta, ma che lei percepisce come vera. Prevalgono cioè le emozioni che la finzione garantisce. In realtà resta solo un inganno della mente. Le vie di fuga e i palliativi ritardano soltanto la soluzione dei problemi, non li risolvono.
Quello che vivono oggi le nuove generazioni è già uno scenario futuro rispetto ai tempi in cui ho scritto il libro. Il progresso tecnologico è inarrestabile. Pensaci: i videogiochi con grafiche perfette e sistemi incredibili di interazione, la realtà aumentata che diventa sempre più sofisticata… e se un giorno dovessero davvero concepire una biblioteca virtuale come l’ho immaginata io? Chissà, magari verrebbero a ripescare questo vecchio romanzo dimenticato, definendolo come antesignano di un progetto rivoluzionario! (Mi guadagnerei la fama post-mortem, che dici?)
Andrea Cabassi
Ma no, speriamo che la gloria ti trovi in salute! Ora però facciamo un gioco crudele: io ho letto la recentissima edizione di 31 dicembre riveduta e corretta. Secondo te quanti errori ho trovato? Da 0 a 5, da 6 al 10, o più di 10? (ora per favore immaginati la mia risata mefistofelica!)
Marina Guarneri
Uhm, da 0 a 5? Incrocio le dita: se sono più di dieci mi autoinfliggo una punizione.
Quello degli errori che continuano a spuntare dal cappello del mago è uno dei miei incubi più ricorrenti. È davvero incredibile: la versione cartacea era un coacervo di refusi (e qui ci sarebbe tanto da dire, visto che la pubblicazione è avvenuta per mano di una Casa Editrice) e quella digitale è alla sua terza revisione postuma (grazie anche all’intervento prezioso di un lettore che mi ha segnalato alcuni errori). Devo provvedere a una quarta riedizione? Forse, a sto giro, me ne frego!
Andrea Cabassi
Ahi ahi ahi, la risposta è… vediamo la soluzione:
al ritmo della musica tecno che trapanava i nostri cervelli
Pos. 293, probabile forma dialettale:
Senti, vorrei parlarne di presenza, ti va?
Pos. 2500-2501, apostrofo mancante:
fu un interminabile attesa
Pos. 2787-88, apostrofo mancante:
A un tratto un auto si fermò alle mie spalle
Pos. 3796, probabile forma dialettale:
sei l’unico, in questo momento, in grado di collaborarmi e io ho piena fiducia in te.
Andrea Cabassi
Cinque errori cinque, e nemmeno troppo gravi… ti eri spaventata? Su, su, riprendiamo: vuoi raccontarci per favore su che cosa stai lavorando in questo periodo?
Marina Guarneri
Il progetto principale resta un nuovo romanzo che avanza lentamente, ma non ho fretta. Poi, ogni tanto, mi viene qualche buona idea e approfitto del guizzo creativo per scrivere storie brevi: sto meditando di fare una raccolta di racconti, magari anche non pubblicabile, chissà. Il concetto è che, per ora, sto scrivendo per il piacere di scrivere e non ho altri obiettivi più ambiziosi.
Andrea Cabassi
Certo, magari puoi confezionare un eBook o pubblicarlo a puntate sul tuo blog. Ora però hai la possibilità di vendicarti per prima: fai tu una domanda all’intervistatore!
Marina Guarneri
Quanto tempo passa dal momento in cui concepisci l’idea per un romanzo a quello in cui lo realizzi? Saresti in grado di scrivere una storia lontana dai tuoi gusti narrativi?
(Ops, ma sono due!)
Andrea Cabassi
Quanto tempo passa? Finora i miei romanzi (editi e inediti) sono sempre nati come progetti brevi che proseguendo nella realizzazione hanno richiesto sempre più spazio, finendo poi per fagocitare tutto il resto e trasformarsi in mostri-succhia-tempo-e-energie, quindi fatico a rispondere alla tua domanda… diciamo tanto. Sullo scrivere una storia lontana dai miei gusti narrativi: sì, è un esperimento che ho già provato. Non ho particolari preclusioni da questo punto di vista, certo preferisco lavorare su ciò che più mi piace, tuttavia sento di poter mettere sempre il mio tocco in quel che faccio, rendendolo così in qualche modo mio. Se poi mi vuoi chiedere se scriverò mai una storia d’amore fra giovani rampolli della società bene ambientata in un quartiere alla moda di una grande città, beh probabilmente la risposta è no. Ma non si sa mai.
Siamo ora alla fine dell’intervista. Spiegaci bene come seguirti per rimanere aggiornati sulle tue attività letterarie.
Marina Guarneri
Ho due profili social: uno su Twitter, uno su Facebook, ma soprattutto ho un blog, il vero punto di riferimento della mia passione per la scrittura: Il Taccuino dello Scrittore, dove mi piace raccontare, raccontarmi e incontrare persone con cui condividere i miei interessi letterari.
Allora andiamo tutti sul blog di Marina fingendo di aver trovato altri errori in 31 dicembre, ma non dite che vi mando io! Scherzi a parte, ringrazio Marina per la disponibilità e le mando un grosso in bocca al lupo per i suoi lavori futuri.
31 dicembre: giudizio finale
31 dicembre è un romanzo molto intenso, una storia d’amore in cui i personaggi vivono grandi dubbi, introspezioni, dove spesso gli eventi lasciano la scena a profondi svisceramenti. Avendo un cuore di pietra, però, queste non sono state le mie parti preferite; ho apprezzato maggiormente il contrasto fra la vita reale e quella virtuale, i dubbi della protagonista sull’opportunità della propria presenza nell’ambiente artificiale e lo sdoppiamento della sua coscienza.
Noooo, l’apostrofo! #$*+_~
Facciamo che è una versione ebook naïf!
Grazie, Andrea, sembra quasi interessante il mio libro, attraverso le citazioni che hai selezionato e le tue domande!
Sono contenta che ti sia piaciuto (non pensavo: dal tuo cuore di pietra mi ha salvato la doppia lettura del romanzo, cioè l’altra chiave non sentimentale!) 🙂
Le citazioni sono le parti che più mi colpiscono, se non fossero più che interessanti quelle sarebbe un problema 😀
Però ho letto libri interessantissimi dove mi è capitato di sottolineare davvero poco… o forse avrei dovuto sottolineare tutto ^_^
Ancora complimenti!
Ma che bello! Un bel modo per scoprire qualcosa in più di una scrittrice e blogger che amo molto. Questo lei lo sa. Bravo Andrea e brava marina.
Lo so, però sentirselo dire fa sempre piacere! Grazie, Max, amore ricambiato! 🙂
Che bella Marina intervistata! 🙂
Io non ho mai avuto il coraggio di dirle che lei, che si professa non amante della fantascienza, ha scritto un romanzo con elementi… di fantascienza. 😀 Grande Andrea.
E la cosa bella è che io l’ho sempre saputo, ma non ne ho fatto mai parola! 🙂
Ci voleva Andrea per farmi ammettere di avere sfiorato l’impossibile per me, eheh!
Grande Andrea, sì! 🙂
Non mi merito una bella medaglia?
Assolutamente! Adesso non può più nascondersi!
Grande Marina! Ma che succede oggi? Piovono interviste.
E voglio anch’io segnalare un refuso… ma nel post.
Nella frase:
Marina Guarneri, nata a Caltanissetta il 9 maggio.
Dopo “maggio” mancano quattro numeri. Evidente lacuna nel testo.
Una coincidenza fantastica, quella dell’intervista anche a Giulia nel blog Anima di Carta. E beccatevi ste interviste, va! 😀
Per quanto riguarda quella piccola macchia a quattro cifre, in un tuo vecchio post, caro Ivano, ho commentato che fra noi c’è una differenza di età di… oddio, di quanti anni?… Non me ne ricordo! Ma l’ho scritto, eh, giuro! 😛
E’ stato un approfondimento interessante per me che ho letto (e apprezzato il libro). Ma confesso che ho un po’ sudato freddo in empatia con Marina sulla faccenda degli errori 🙂 Complimenti a entrambi, un’intervista molto articolata!
Poi dimmi che non ho ragione, M.Teresa! Vedi, sbucano dappertutto, sanno nascondersi bene, sono terribili, questi errori maledetti! 🙂
Grazie sempre per il tuo apprezzamento. 🙂