Ero per l’ennesima volta in ozio da Feltrinelli, quando i miei occhietti indagatori hanno intercettato un espositore che m’ha lasciato decisamente perplesso.
Si trattava dello scaffale dell’iniziativa Libri al buio, ovvero una particolare selezione di titoli messa in vendita a scatola chiusa, senza che sia possibile conoscere titolo, autore o copertina del libro. Unici indizi: un tris di aggettivi e una mini recensione scritta dai commessi del punto vendita.
Spinto dalla curiosità, sono andato in cassa e ho fatto qualche domanda al Commesso Misterioso che, per non minare la sicurezza di suoi amici e famigliari, rimarrà anonimo e anacronistico:
Andrea Cabassi
Ciao. Vorrei chiederti qualche informazione sui Libri al buio: come funziona?
Commmesso Misterioso
Noi commessi scegliamo i titoli, dividendoci i libri necessari per riempire l’espositore. Una volta selezionati scegliamo per ognuno di essi tre aggettivi che secondo noi sono rappresentativi dell’opera, e poi scriviamo un breve commento oppure copiamo una citazione dal libro che ci ha particolarmente colpiti. La scelta è per lo più orientata dal gusto personale, oppure pensando a quello che potrebbe piacere alla clientela, e sono coinvolte tutte le case editrici, non solo i libri Feltrinelli.
Andrea Cabassi
Conosci gli Appuntamento al buio con un libro di Sperling & Kupfer?
Commmesso Misterioso
No, devo dire che li sento nominare per la prima volta. So bene che non abbiamo inventato niente, per esempio mi hanno raccontato che all’estero è una pratica diffusa da anni, quindi non abbiamo la pretesa di aver fatto la scoperta del secolo. Però non sapevo che qualcun altro in Italia lo avesse fatto… il nostro però è un lavoro manuale, non è una produzione automatizzata di alcuni titoli scelti, ogni pacchetto ha un contenuto diverso dall’altro… almeno una differenza importante c’è!
Andrea Cabassi
E le vendite come vanno?
Commmesso Misterioso
Ti dirò: all’inizio ero scettico, mi sembrava una trovata balzana. Da lettore, pensavo che difficilmente qualcuno potesse scegliere un libro senza sfogliarlo, leggerne l’incipit o qualche altra pagina, figurarsi senza conoscerne il titolo. Invece mi sbagliavo: i Libri al buio stanno avendo un buon successo, e giusto ieri una signora mi faceva i complimenti per il commento che ho scritto su un libro che ha acquistato e mi ha chiesto quando preparerò il prossimo… al momento i miei Libri al buio sono stati venduti tutti, eheheh!
Andrea Cabassi
Credi che la tua collega Anna Paola conosca la differenza fra aggettivi e sostantivi?
Commmesso Misterioso
(non risponde)
Ne ho fotografati alcuni, si vede proprio che si tratta di un lavoro artigianale. Ci ricordiamo bene dell’Appuntamento al buio con un libro di Sperling & Kupfer e ancora ci vengono i brividi ma, riassumendo, le differenze sono significative:
- Sono scelti dai commessi su tutto il catalogo della libreria, non si tratta dei fondi di magazzino di un singolo editore.
- Ogni pacchetto è unico, non c’è lo scatolone dei libri con la carta gialla che nascondono tutti il medesimo titolo.
- Si ha la sensazione di tornare a quando c’erano i librai al posto dei commessi, con cui fare due chiacchiere e ascoltarne i suggerimenti.
A questo punto lo ringrazio soddisfatto e vado a dare un’altra occhiata ai libri. Non prima però di aver captato il commento di una cliente che chiarisce definitivamente la questione, che più o meno recitava così:
Alcune di queste recensioni sono anche molto belle ma il rischio che ti capiti un libro di Fabio Volo è troppo alto. Mi avvalgo della facoltà di scegliere!
Avevo ceduto al fascino di quelli della Sperling & Kupfer. In realtà, avevo detto a tutti che adoravo l’idea e qualcuno ha finito per regalarmene un paio per il compleanno. Uno dei due non mi è piaciuto troppo, l’altro invece l’ho trovato molto bello e so che non l’avrei mai acquistato se avessi avuto la possibilità di sceglierlo. Insomma, a me con questo trucchetto mi hanno accalappiato. 😀
Diciamo che come regalo ha più senso: è buona norma fare un pacchetto per un libro in regalo 😉
Povera Anna Paola, l’hai messa in difficoltà! Vabbè, non ha usato i tre aggettivi, ma i concetti erano chiari! 🙂
No, l’idea è simpatica, ma io non sceglierei un libro in questo modo. Ho bisogno di vedere, toccare, sfogliare. Niente appuntamenti al buio per me!
Vero, prima dell’appuntamento è meglio dare una tastatina ^_^
Credo che questa iniziativa si basi proprio sulla fiducia che si ha nel libraio. Diciamo però che un libro che si presenta come “facile” già fa venir voglia di scagliarlo giù da una finestra… Sopratutto se “facile” vuole essere un complimento.
Purtroppo sono in tanti che vedono i libri solo come qualcosa di difficile… di certo nemmeno io prenderei mai a scatola chiusa un libro descritto come “facile” 😀
Nooo… io speravo che li avessi comprati e che alla fine ci dicessi che titoli erano! Così non vale!
PS: il commento della cliente è fantastico.
No, erano troppi. La prossima volta però vedo se riesco a farmi dire qualche titolo nascosto!
PS: fantastico e… molto saggio 😉
Ciao ragazzi sono un libraio che confeziona libri al buio,.ma per caso c’è pericolo che qualche catena Feltrinelli o altro mi chieda i diritti d’autore?
Credo sia molto improbabile. Tu li chiami proprio “Libri al buio”?
No io li chiamo APPUNTAMENTO AL BUIO
Allora dovresti guardarti più da Sperling & Kupfer che da Feltrinelli… ti suggerisco di leggere questo articolo.