Sherlock Time

da | 20 Mag 2016

Sherlock Time è una graphic novel argentina, scritta e disegnata da Hector Oesterheld (noto per L’Eternauta) e Alberto Breccia, prima di una serie di collaborazioni artistiche. La pubblicazione è iniziate il 5 dicembre del 1958 sulla rivista Hora Cero Extra! e è terminata nel settembre dell’anno successivo, passando anche sulla rivista Hora Cero Semanal. In totale undici episodi, per lo più molto brevi, alcuni in formato verticale (quelli usciti sulla prima rivista), altri in formato orizzontale (quelli sulla seconda).

Presentazione

Historieta a firma di due geni del fumetto, Sherlock Time si situa a cavallo tra i generi della fantascienza e del mistery senza mai abbandonare la cifra di aspra critica politica. Pubblicato alla fine degli anni Cinquanta, oltre alla maestria del disegno di Alberto Breccia, alla nettezza dei testi di Oesterheld il libro è un grande testo sulla giustizia in un mondo, quello dell’Argentina dell’epoca, in cui una simile posizione era da considerare un forte attacco al regime.

Episodi

  1. La goccia (16 pagine)
  2. La statuetta (17 pagine)
  3. Il super ragno (8 pagine)
  4. L’Uko (7 pagine)
  5. La Vedova (6 pagine)
  6. La trappola (9 pagine)
  7. Un racconto (7 pagine)
  8. Il tram (9 pagine)
  9. Un delitto (9 pagine)
  10. Tre occhi (48 pagine)
  11. Il sacrificio (6 pagine)

La trama di Sherlock Time

La storia inizia presentandoci Julio Luna, da poco in pensione, che ha appena acquistato un terreno a buon prezzo. Il terreno è trascurato, ma lui decide di risistemarlo. Ben presto si rende conto che i precedenti proprietari sono misteriosamente scomparsi e che la casa non è altro che una trappola tesa da alcuni alieni per rapire esemplari umani. L’intervento di un sconosciuto – Sherlock Time – è provvidenziale per Luna, salvato proprio quando sta seguendo la sorte dei precedenti proprietari. Come ricompensa, a Sherlock Time è concesso di stabilirsi in una torre presente nel terreno di Luna. Già nel primo episodio, Sherlock Time rivela a Luna che la torre è in realtà un razzo spaziale, che intende usare per le sue ricerche nello spazio.

Sherlock Time

Al fortunato pensionato, fra amicizie e bollette da pagare, capiterà frequentemente di accompagnare il singolare compagno nelle sue indagini, come il caro vecchio Dr. John H. Watson di Arthur Conan Doyle per Sherlock Holmes.

Commento all’edizione

Sherlock Time è un volumone di 192 pagine 22×29 con copertina rigida, le tavole sono in bianco e nero ma purtroppo la stampa – seppur di buona qualità – non ha potuto avvalersi dei disegni originali, tranne che per il quarto episodio dove finalmente i disegni di Breccia possono essere ammirati in piena nitidezza.
Sono presenti alcuni articoli molto interessanti, fra cui la storia editoriale di Sherlock Time, e le biografie degli autori.
C’è qualche piccolo refuso, ma ve li presento soprattutto come pretesto per mostrarvi alcune tavole:

Sherlock Time

Naturalmente “È”, non “E”.

Sherlock Time

Luna e Sherlock Time si danno del lei, ma in questo momento Luna sta dicendo che il loro nemico sta continuando a sparare, dunque dovrebbe essere “continua”, non “continui”. (Questa vignetta deriva da un originale di Breccia).

Sherlock Time

“Finisca”, porca miseria!

Sherlock Time

Qua… trattino ci cova!

Sherlock Time

In questo riassunto del precedente episodio c’è uno spoiler. Fate attenzione!

Sherlock Time

Qualche problema con i tempi verbali…

Sherlock Time: giudizio finale

La storia è intrisa di fantascienza e mistero, trattata però senza alcun rigore (OK che hai un razzo, ma viaggiare nello spazio non è come uscire a prendere il latte) ma con spirito d’avventura. In definitiva un prodotto acerbo, interessantissimo però come reperto e testimonianza di un’epoca per tutti gli appassionati.

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Ariano Geta
7 anni fa

Lo stile d’antan si vede. Mi hai fatto scoprire che Enrique Breccia (che tra gli argentini è sempre stato uno dei miei preferiti insieme a Enrique Alcatena) è figlio d’arte. Con mia somma vergogna ammetto che non lo sapevo.

Nick Parisi
7 anni fa

Questa fu solo una delle prime tra le collaborazioni mitiche tra Oesterheld e Breccia, l’inizio di una fese d’oro dell’ historieta argentina.
Un bell’ antipasto rispetto a quanto sarebbe venuto poi.