Cuore di tenebra – Joseph Conrad (citazioni)

da | 27 Nov 2015

Cuore di tenebra non è stato il mio primo libro di Joseph Conrad, anni fa lessi Tifone… che non apprezzai per niente. Cuore di tenebra invece m’è piaciuto moltissimo sin da subito, soprattutto per l’eleganza e l’accuratezza del linguaggio. La storia mi ha quasi immediatamente ricordato quella di Apocalisse Now, allora ho fatto qualche ricerca e ho scoperto che nei crediti del film Cuore di tenebra non è mai citato, quasi sicuramente perché era talmente ovvio che hanno pensato fosse inutile metterlo nero su bianco.

La quarta di copertina

Cuore di tenebra fu scritto da Conrad in due mesi, nel 1898, sotto l’influsso della biografia e del mito di Rimbaud. È anzitutto un libro sul viaggio, sulla passione della scoperta di luoghi nuovi. In seguito, la vicenda di Marlow diventa una discesa agli inferi, nel cuore dell’Africa. L’incontro con Kurtz – agente dei mercanti d’avorio, che ha reso brutalmente schiavi gli indigeni – mette il protagonista, e il lettore, a contatto con il cuore di tenebra: il Male, reso grottesco da quegli uomini che credono Kurtz una sorta di divinità. Ma anche lui è, a suo modo, una vittima della solitudine, della follia della cultura occidentale che va in mille pezzi quando entra in contatto con l’Altro. La morale del polacco-inglese Conrad è una risposta polemica al russo Dostoevskij: dato che Dio non c’è, difendiamoci da soli contro noi stessi.

Citazioni da Cuore di tenebra

Pagina 1 | Pos. 7-9

Al largo, cielo e mare erano saldati senza una giuntura e nello spazio luminoso le vele conciate delle barche che salivano con la marea sembravano immobili fastelli rossi di tele appuntite tra luccicori di aste verniciate.

Pagina 1 | Pos. 14-16

Ci legava, come ho già detto altrove, il vincolo del mare. Oltre a tenere uniti i nostri cuori durante i lunghi periodi di separazione, ci rendeva tolleranti delle storie e perfino delle convinzioni degli altri.

Pagina 3 | Pos. 37-41

Erano partiti da Deptford, da Greenwich, da Erith – avventurieri e coloni; navi di re e di banchieri; capitani, ammiragli, gli oscuri “contrabbandieri” dei traffici orientali e i “generali” delle flotte delle Indie Orientali di nomina ufficiale. Cacciatori d’oro o inseguitori di gloria, erano tutti partiti da quel fiume, portando la spada e spesso la fiaccola, messaggeri della potenza racchiusa in quella terra, portatori di una scintilla del sacro fuoco. Quale grandezza non era salpata col riflusso di quel fiume verso il mistero di una terra sconosciuta!… Sogni di uomini, semi di confederazioni, germi d’imperi.

Pagina 4 | Pos. 49-51

Le navi si assomigliano tutte e il mare è sempre lo stesso. Nell’immutabilità del loro ambiente le spiagge straniere, i volti stranieri, la mutevole immensità della vita, scivolano via, velati non da un senso di mistero ma da un’ignoranza un poco sdegnosa; poiché nulla è misterioso per l’uomo di mare se non il mare stesso, che è per lui l’amante di tutta una vita, imperscrutabile come il Destino.

Pagina 6 | Pos. 81

la forza dell’uno è solo un accidente che nasce dalla debolezza degli altri.

Pagina 6 | Pos. 83-86

La conquista della terra, che più che altro significa toglierla a chi ha un diverso colore di pelle o il naso un po’ più schiacciato del nostro, non è una bella cosa a guardarla bene. C’è solo l’idea che la può riscattare. L’idea che le sta dietro: non una finzione sentimentale, ma un’idea; e una fede disinteressata nell’idea – qualcosa che si possa innalzare, davanti a cui ci si possa inchinare e offrire sacrifici…»

Pagina 6 | Pos. 91-93

«Non voglio annoiarvi troppo con quello che mi accadde personalmente» esordì, mostrando con quell’affermazione la debolezza di tanti narratori che sembrano molto spesso ignari di ciò che il loro pubblico preferirebbe ascoltare;

Pagina 9 | Pos. 126-35

Sì, due galline nere. Fresleven – così si chiamava quel tale, un danese – convinto che l’avessero imbrogliato nell’affare, era sceso a terra e si era messo a bastonare il capo del villaggio. Oh, tutto questo non mi sorprese affatto, anche se al tempo stesso mi si garantiva che Fresleven era la persona più cortese e tranquilla che avesse mai messo piede sulla terra. Lo era senza dubbio; ma da più di due anni si trovava laggiù, impegnato nella nobile causa, sapete, e probabilmente aveva infine sentito il bisogno di rivendicare in qualche modo la sua dignità. Perciò bastonò spietatamente il povero negro, davanti alla sua gente che lo stava a guardare impietrita, finché un uomo – il figlio del capo, mi dissero – angosciato dalle grida del vecchio, tentò una stoccata al bianco con la lancia – che ovviamente penetrò con facilità tra le scapole. Al che tutta la popolazione fuggì nella foresta in attesa di chissà quali calamità, mentre, per parte sua, pure il battello di Fresleven si allontanava in preda al panico, agli ordini del macchinista, credo. In seguito nessuno sembrò darsi gran pena per i resti mortali di Fresleven, finché non saltai fuori io a prenderne il posto. Io, però, non riuscivo a non pensarci; ma quando finalmente ebbi l’opportunità di incontrare il mio predecessore, l’erba che gli cresceva tra le costole era alta abbastanza da nasconderne le ossa.

Pagina 14 | Pos. 203-6

È strano quanto alle donne manchi il contatto con la realtà. Vivono in un mondo tutto loro, e non c’è mai stato nulla che gli somigli, né mai ci potrà essere. È troppo bello e se mai riuscissero a realizzarlo, andrebbe in frantumi prima del tramonto. Qualche dannato fatto con cui noi uomini abbiamo felicemente convissuto fin dal giorno della creazione salterebbe fuori a mandare tutto all’aria.

Pagina 16 | Pos. 240-41

Facemmo scalo in altri posti dal nome farsesco, dove l’allegra danza della morte e del commercio procede nell’atmosfera immobile e terrosa di una catacomba surriscaldata;

Pagina 22 | Pos. 332-33

Anche lì faceva caldo; dei mosconi ronzavano diabolicamente e non pungevano: pugnalavano.

Pagina 24 | Pos. 357-60

La popolazione se n’era andata molto tempo prima. Be’, se un mucchio di negri misteriosi con terribili armi di ogni tipo si mettesse all’improvviso a scorrazzare sulla strada tra Deal e Gravesend, costringendo i bifolchi a destra e a manca a portare i loro carichi pesanti, immagino che ogni fattoria e casupola dei dintorni si svuoterebbe molto in fretta. Solo che lì se n’erano andate anche le abitazioni.

Pagina 24 | Pos. 367-68

Non posso dire di aver notato una strada o qualsiasi forma di manutenzione, a meno che il cadavere di un negro di mezza età, con un proiettile in mezzo agli occhi, su cui letteralmente inciampai tre miglia più in là non possa essere considerato una miglioria permanente.

Pagina 24 | Pos. 368-71

Avevo anche un compagno bianco, tutt’altro che spiacevole, a parte il fatto che era un po’ troppo in carne e aveva l’esasperante abitudine di svenire sui pendii infuocati a miglia di distanza dalla minima traccia d’acqua e di ombra. È seccante, sapete, tenere la propria giacca a mo’ di parasole sulla testa di un uomo aspettando che rinvenga.

Pagina 27 | Pos. 406

Era grande per via di una cosa da nulla: era impossibile capire che cosa potesse esercitare un controllo su un uomo simile.

Pagina 29 | Pos. 435-37

Una sera una capanna d’erba piena di calicò, cotoni stampati, perline e non so che altro, andò in fiamme con una rapidità tale che pareva la terra si fosse spalancata perché un fuoco vendicatore consumasse tutte quelle cianfrusaglie.

Pagina 30 | Pos. 454-56

Pareva che non potesse fare i mattoni perché gli mancava qualcosa, non so che cosa – paglia forse. Comunque da quelle parti non se ne trovava, ed essendo piuttosto improbabile che gliela spedissero dall’Europa, non mi era chiaro che cosa stesse aspettando. Forse un atto straordinario della creazione.

Pagina 33 | Pos. 500-501

mi pareva che se ci avessi provato avrei potuto attraversarlo con un dito senza trovare nulla fuorché un po’ di sudiciume, forse.

Pagina 39 | Pos. 590-91

Era una confusione inestricabile di cose di per sé oneste, ma a cui l’umana follia aveva dato l’aspetto delle spoglie di un saccheggio.

Pagina 39 | Pos. 593-94

I loro discorsi, comunque, erano i discorsi di sordidi pirati: avventati senza ardimento, avidi senza audacia e crudeli senza coraggio;

Pagina 45 | Pos. 684

Brava gente – i cannibali – a casa loro.

Pagina 45 | Pos. 684-86

Erano tipi con cui si poteva lavorare; gliene rendo merito. E dopo tutto non si sono mai mangiati in mia presenza: si erano portati una provvista di carne di ippopotamo che, marcendo, legò il mistero di quella terra selvaggia al fetore nelle mie narici.

Pagina 47 | Pos. 721

Ovviamente uno sciocco è sempre al sicuro, tra la paura dichiarata e i buoni sentimenti.

Pagina 50 | Pos. 760-61

Mi infilai il libro in tasca. Vi garantisco che smettere di leggere fu come strapparmi al rifugio sicuro di una vecchia e solida amicizia.

Pagina 51 | Pos. 768-69

Fissare lo sguardo tanto a lungo sulla stessa cosa era troppo per la pazienza umana.

Pagina 52 | Pos. 783-85

Non si udiva il minimo suono, di alcun genere. Si osservava attoniti e nasceva il sospetto di essere diventati sordi – finché, di colpo, scese la notte, a rendere anche ciechi.

Pagina 54 | Pos. 818-19

Non si può respirare carne marcia di ippopotamo da svegli, dormendo, mangiando, e intanto mantenere una precaria presa sull’esistenza.

Pagina 54 | Pos. 819-21

ogni settimana gli era stata data una paga pari a tre pezzi di filo di ottone, lunghi più o meno venti centimetri ciascuno; in teoria, con quelli avrebbero dovuto procurarsi le provviste nei villaggi lungo il fiume. Potete immaginare quanto funzionasse una cosa del genere.

Pagina 54 | Pos. 825-27

l’unica cosa che avevano da mangiare – benché all’aspetto non apparisse affatto commestibile – che io vidi in loro possesso erano dei pezzi di una specie di pasta mezza cruda, color lavanda sporco, che tenevano ravvolta in foglie e di cui ogni tanto ingoiavano un pezzetto ma tanto piccolo che sembrava più un gesto fatto per salvare le apparenze che non l’autentica intenzione di tenersi in vita.

Pagina 55 | Pos. 840-43

Non conoscete l’inferno di una lunga inedia, il suo tormento esasperante, i suoi neri pensieri, quella lugubre ferocia che vi cova? Be’, io sì. Un uomo ha bisogno di tutta la forza innata per combattere la fame come si deve. È davvero più facile far fronte a un lutto, al disonore, alla perdizione della propria anima – che a quel genere di fame senza tregua.

Pagina 64 | Pos. 979-81

Cosa? Ho nominato una ragazza? No, lei è fuori da questa storia – assolutamente. Loro – voglio dire le donne – ne sono fuori – dovrebbero esserne fuori. Dobbiamo aiutarle a restare in quel loro mondo meraviglioso, se non vogliamo peggiorare il nostro.

Pagina 71 | Pos. 1089-90

Senza riprendere fiato mi consigliò di tenere in caldaia abbastanza vapore da azionare la sirena in caso sorgessero dei problemi. “Un buon fischio può fare più di tutti i vostri fucili. È gente semplice” ripeté.

Pagina 72 | Pos. 1095-96

E dove lo trova un marinaio che non fuma?

Pagina 73 | Pos. 1111-12

Fece col capo un gesto di assenso carico di mistero e saggezza.

Pagina 74 | Pos. 1130-31

“Abbiamo parlato di tutto” disse, affatto estasiato al ricordo. “Dimenticai che esisteva il sonno. La notte sembrò durare meno di un’ora. Tutto! Tutto!…

Pagina 79 | Pos. 1209-10

nel paesaggio vuoto si alzò un grido acuto che trafisse l’aria immobile come una freccia aguzza diretta al cuore stesso della terra;

Pagina 84 | Pos. 1276

era già qualcosa avere almeno la possibilità di scegliere i propri incubi.

Pagina 87 | Pos. 1328-29

ricordo che confusi il pulsare del tamburo con il battito del cuore, e mi rallegrai per la sua calma regolarità.

Pagina 101 | Pos. 1547

E la ragazza parlava, sfogando il suo dolore nella certezza della mia simpatia; parlava come bevono gli assetati.

Pagina 102 | Pos. 1550-51

“Attirava gli uomini per quello che di meglio avevano in loro.” Mi fissò intensamente. “È il dono dei grandi”

Cuore di tenebra: giudizio finale

In realtà non ho molto altro da aggiungere; il romanzo m’è piaciuto, nonostante la seconda metà mi sia sembrata un po’ più ingarbugliata, confusa. Questo però non toglie che Cuore di tenebra si merita sette cuori tenebrosi che, nella mia rinomata classifica ad accesso casuale e risultato incoerente, è un punteggio di tutto rispetto.

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Obiettivi di lettura 2015: parziale

30 librix x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x93,33%
Libri di 10 autori mai lettix x x x x x x x x x x x x x x x x170,00%
5 titoli non italiani o anglofonix x x x x100,00%
3 libri di cui non so nullax x x x133,33%
5 titoli non SF consecutivix x x x x100,00%
Rileggere 2 librix50,00%
5 libri di autori italianix x x x x x x x160,00%
3 titoli di autori esordientix x x100,00%
Libro in sospeso da un annox100,00%
Libro in un giornox x200,00%
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Ariano Geta
8 anni fa

Lo lessi anni fa con grande curiosità dopo aver ammirato “Apocalypse now” di Coppola, che a esso si ispira.

CogitoErgoLeggo
8 anni fa

L’ho letto tre o quattro anni fa in lingua originale e non mi è piaciuto.
L’ho trovato confuso, poco scorrevole, troppe cose appena accennate e poi lasciate all’immaginazione del lettore.
Anche la comparsa in scena di Kurtz mi ha lasciata indifferente e non ha appagato le aspettative che mi ero creata leggendo le recensioni in internet.
Forse il mio sbaglio è stato questo: un’aspettativa troppo elevata che non poteva essere soddisfatta da un romanzo così breve in cui, secondo me, almeno una cinquantina di pagine in più non avrebbero guastato.
Se poi invece devo valutare le tematiche di fondo e le analisi che ne possono scaturire, allora non mi sorprende che sia considerato un classico della letteratura…

Marina
8 anni fa

Sai, c’è tutto un tipo di narrativa cui non mi accosterei mai, vuoi per gusti soggettivi (prevalentemente), vuoi per partito preso (perché non mi ispira la storia, anche se poi la storia è bella). Alla fine mi dico che la lettura non è una medicina che il medico prescrive, dunque mi tengo i pregiudizi fermi su qualche autore di letteratura, i miei entusiasmi anche ingiustificati, talvolta, su altri scrittori e via!
Tutta sta manfrina per dire che ne sento parlare spesso, ma non conosco Conrad nè le sue produzioni letterarie.
(Però c’è una cosa che faccio sempre con piacere: sentire le opinioni altrui su qualunque libro, anche quelli che non vorrei leggere)

Tenar
8 anni fa

Io lo trovo imprescindibile.

Lisa
8 anni fa

So di averlo preso più volte perché il titolo mi ispira moltissimo e “La sottile linea d’ombra” è uno dei miei libri preferiti, ma non credo di essere mai riuscita a finirlo.

Lisa
8 anni fa

haha… no, non l’ho mai comprato, sono un topo da biblioteca io!

“La sottile linea d’ombra” è famoso per via dell’omonima canzone di Jovanotti (ma non dirlo agli intellettualoidi che poi mi levano il saluto) 😀

massimiliano riccardi

Cuore di tenebra è il libro della mia giovinezza, l’ho amato e lo amo ancora oggi come si ama con tenerezza e malinconia chi ti ricorda i palpiti e i tormenti della gioventù. In merito ad Apocalypse Now, tutto il film è un omaggio a Conrad a partire dal personaggio di Kurtz.

massimiliano riccardi
Rispondi  Andrea Cabassi

Ti sconsiglio la versione redux, guardati il film così come è uscito al cinema. Resta un capolavoro.