Ciao a tutti, eccomi di nuovo fra voi! Negli ultimi tempi ho letto davvero parecchio e sono riuscita ad accumulare un tesoretto di ben tre nuovi romanzi fantasy meritevoli di essere presentati in questa rubrica.
Pur non trattandosi di capolavori eccelsi, li ritengo comunque più che degni della vostra attenzione, e oggi vi presento il primo di questi, nella speranza che qualcuno di voi – ben lungi dal farsi scoraggiare dalla lingua inglese – tenga in considerazione il mio suggerimento e si tuffi a bomba nel mondo alternativo di The Unbound Man!
Questo libro di Matt Karlov parte lento per poi decollare e, una volta decollati, non si scende più! Karlov è davvero bravo a mettere in piedi una storia intricata – ma senza esagerare – e a tenerla viva con la giusta dose di suspense.
Come tutti i fantasy che si rispettano, l’oggetto apparente del contendere è un artefatto antico, risalente all’impero scomparso dei potentissimi e misteriosi Valdori. L’artefatto cade casualmente nelle mani sbagliate, e chi lo bramava parte all’inseguimento (fisico solo nell’ultima parte del libro, altrimenti l’inseguimento è da intendersi come indagine per scoprire dove sia finita l’urna).
La particolarità dello scenario sta nel fatto che le mani sbagliate in realtà non sono poi così sbagliate, dal momento che nel libro non esiste un vero cattivo. I due personaggi principali infatti sono rivali accesi, ma nessuno dei due è davvero buono, così come nessuno dei due è asservito a ideali di predominio e male, come spesso è invece in altri fantasy più old-fashioned.
The Unbound Man ci racconta la storia di Arandras, diventato cacciatore di reliquie dopo aver abbandonato i compagni del potente gruppo di studiosi di cui faceva parte, responsabili – a suo modo di vedere – della morte della moglie, per mano di un assassino rimasto sconosciuto.
Quando gli capita tra le mani un nuovo indizio sull’identità dell’assassino, contestualmente alla comparsa di un’antica e preziosissima reliquia, Arandras si trova coinvolto in uno scontro dove dovrà scegliere tra i valori contrapposti di vendetta e amicizia, e per il rotto della cuffia dovrà anche… salvare il mondo.
Arandras non è il mio personaggio preferito, dal momento che mi risulta a tratti antipatico, ma è comunque molto realistico. Preferisco il suo antagonista, ugualmente controverso e dibattuto ma meno moraleggiante.
Davvero stupefacente la qualità del romanzo, soprattutto se teniamo in considerazione il fatto che il romanzo è autopubblicato! Era nato come stand-alone, e come tale ha una sua conclusione, ma si presta comunque ad avere un seguito, che l’autore ha già confermato di voler scrivere. Del resto il mondo descritto da Karlov merita un ulteriore approfondimento, a cui sarò felice di dedicarmi il prima possibile!
Brava Alice, ottimo articolo… e bentornata sul blog dopo un’attesa più lunga del solito! 😉