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Con La parola contraria, Erri De Luca espone in modo completo e impeccabile la propria posizione riguardo la querela nei suoi confronti da parte di LTF (Lyon Turin Ferroviaire, l’azienda costruttrice della TAV) per istigazione a delinquere a seguito delle sue dichiarazioni a Huffington Post e ANSA sul perché sia giusto sabotare la TAV.
Il web si è mobilitato indignato per quello che è sembrato a tutti una negazione del diritto di espressione e pensiero, purtroppo anche in una specie di sgradevole competizione per decidere chi fosse il più coinvolto. Molti gli hashtag di successo sui social, e anche La parola contraria riporta #iostoconerri sulla fascetta (finalmente hanno dato un senso a quello stupido pezzo di carta!).
A costo di scrivere qualcosa di banale #iostoconerri in difesa di tutto ciò che esiste di buono e di giusto
— アンドレア (@andreacabassi) 19 Ottobre 2015
È di questi giorni la sentenza:
Grida, slogan e urla di gioia hanno accolto al Palagiustizia di Torino, in un’esplosione di emozioni, la lettura della sentenza del giudice Immacolata Iadeluca, che ha dichiarato Erri De Luca “assolto perché il fatto non sussiste”. Nel dire che la “Tav va sabotata”, in un’intervista nel 2013, lo scrittore non ha quindi istigato a delinquere. Non ha commesso alcun reato, al contrario di quanto sosteneva la pubblica accusa, rappresentata dai pm Antoniuo Rinaudo e Andrea Padalino, che per l’imputato avevano chiesto otto mesi di reclusione.
Corriere della sera, 19 ottobre 2015
Citazioni da La parola contraria
Obiettivi di lettura 2015: parziale
30 libri | x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x | 83,33% |
Libri di 10 autori mai letti | x x x x x x x x x x x x x x x x | 160,00% |
5 titoli non italiani o anglofoni | x x x x x | 100,00% |
3 libri di cui non so nulla | x x x x | 133,33% |
5 titoli non SF consecutivi | x x x x x | 100,00% |
Rileggere 2 libri | x | 50,00% |
5 libri di autori italiani | x x x x x x x | 140,00% |
3 titoli di autori esordienti | x x x | 100,00% |
Libro in sospeso da un anno | x | 100,00% |
Libro in un giorno | x x | 200,00% |
Si potrà non essere sempre d’accordo con De Luca, però non si può non ammettere che a differenza di molti altri lui non si nasconda dietro ad un dito e che dica sempre quello che pensa.
Vero, si è sempre esposto in prima persona e ha mostrato molta determinazione, specie nella scelta di non contestare il giudizio di primo grado, qualunque fosse stato.
Se proprio vogliamo essere conseguenti, la parola contraria deve essere approfondita. Certamente, Erri De Luca non poteva essere condannato: eppure, dire #iostoconerri non basta, e nemmeno si può aderire alle sue posizioni. Infatti, se il progetto della Torino-Lione è stato troppe volte rimaneggiato ed è decisamente dubbio sui costi, la posizione dei Notav è ancora più vecchia e inefficace, ormai affollata di persone che non sanno nemmeno per cosa protestano.
Prendere posizione è necessario: uno scrittore deve intervenire nelle questioni politiche in piena libertà: aiutando a capire però, non facendo il tifoso. Questo limite nell’analisi dello scrittore napoletano probabilmente dipende tanto dall’essere ancorato ad un antagonismo ormai manierato, quanto da una scrittura apparentemente densa, ma vacua.
Dopo questa vicenda giudiziaria, se davvero si vuole giustizia, deve partire un serio dibattito sulla questione. Uno studio effettivo della questione deve ora essere essere svolto, nel rispetto dell’ambiente e dei bisogni. Basta però con le facilonerie.
Le parole pronunciate da De Luca al processo sono state ben misurate, ma può anche essere che come scrittore lui valga poco. Retorica e sabotaggi non risolvono affatto le questioni della Torino-Lione, che riguardano gli interessi di un’area più grande di una valle e di un industria, un’area storicamente e geograficamente coesa, come quella che comprende Piemonte e Provenza, ma rimasta inesorabilmente arretrata rispetto a trasporti e infrastrutture.
Tale aspetto è stato perlopiù trascurato, come se quanto riguarda l’Europa e le sue regioni non riguardi l’Italia e le sue province, e la questione della Torino-Lione è diventata terreno di scontro tra visioni limitate, perdendo di vista quello che, anche in una visione che non trascura l’innovazione, ancora possiamo chiamare comune.
Sarà inevitabile riformulare il progetto con riguardo all’ambiente e all’Europa, senza particolarismi, deliri e parole al vento Come quelle di chi affronta la politica come un “pesce che chiude le palpebre” che non ha, metafora non molto accorta che con altre simili, come quella dell’”acqua che lava li ombre”, va a comporre un campionario di immagini forzate, vicende inconsistenti, riferimenti biblici tagliati con l’accetta, che per qualche distorto meccanismo della psiche piace molto a borghesi ricchi di sensi di colpa.
In questo mondo, ovunque noi possiamo essere, tutto ciò che accade ci riguarda. Occorre però aprire gli occhi, più dei pesci, che comunque non li chiudono mai, cercando nelle ombre tracce di qualche luce, senza cercare di lavarle in modi incongrui. I molti che si sentono stanchi e feriti, possono ricavare qualche saggezza dall’osservare con serena lucidità, per effettuare le critica necessarie in modi che non cadano nella sterile polemica.
Il problema è però che, su tanti argomenti, ragionare sembra ormai un crimine: il conformismo colpisce soprattutto le posizioni che si credono di sinistra per qualche paradossale e inspiegabile dogma. Servono scrittori che aiutino a capire: dove non se ne vedono, vuol dire che bisogna guardare altrove: saranno loro a venire!
Ho seguito la vicenda di Erri De Luca a pezzi e bocconi, mi fa piacere sapere che sia stato assolto, non credo sia colpa sua se ci sono stati incidenti.
Non so bene i dettagli della protesta, ma temo non sarà sufficiente a fermare il progetto e la violenza non è la risposta, perché fa passare dalla parte del torto.
Se vuoi farti un’idea allora leggi il libro, sono una quarantina scarsa di pagine, ma è illuminante.