Alle ultime sessioni del laboratorio di scrittura ricreativa – quello dei quaderni, le birre ecc. – si è nuovamente scritto sotto la tortura dei vincoli. Questa volta però abbiamo optato per un semplice filo conduttore, quindi abbiamo avuto vita abbastanza facile.
Il tema su cui ci siamo accordati era estate e sport ma, mentre vedevo le altre penne macinare righe su righe, io ero bloccato alle prime quattro parole: avevo un ottimo titolo e non sapevo come continuare.
Melancholic Blues Sporting Club: ecco il titolo scelto per il mio racconto.
Visto che il mondiale di calcio è materia ancora calda, ho sfruttato l’abbrivio pescando dai ricordi di quando da bambino sembrava non esserci altro di importante che calciare la palla ma, per un motivo o per l’altro, c’era sempre qualcosa che a ostacolarci (i guardiani dei parchi, le vecchie, il grest, le locuste ecc.) provava sempre un grande piacere.
Davvero interessante cercare di capire come l’aver scelto quattro parole quasi a caso riesca a influenzare in modo decisivo la stesura di un testo. Raramente mi sono trovato a tirare croci su intere pagine; quando scrivo un racconto, da un certo punto in poi, grosso modo so già dove voglio arrivare, questa volta invece ho letteralmente vagabondato alla ricerca di un sentiero e quando non sapevo come muovermi le quattro parole di cui sopra mi hanno mostrato l’oriente. Ecco come:
- Melancholic è il ricordo lontano di estati dell’infanzia.
- Blues è la musica che nel racconto diventa arma degli oppressi.
- Sporting è la cornice rappresentata dal giuoco del calcio.
- Club è il tema dell’amicizia su cui ruotano gli eventi.
Il racconto è concluso – una volta trovata la via il problema è solo quello di non macchiare il foglio di birra – resta solo da rimboccarsi le maniche e darci dentro con l’editing, perché un conto è tirare in porta, altra cosa è segnare un gol.