Storie di cronopios e di famas è una raccolta di racconti e frammenti surreali dell’argentino Julio Cortázar, pubblicata originariamentre nel 1962. In questo libro Cortázar descrive le principali classi sociali del suo tempo: l’alta borghesia argentina è rappresentata dai famas, mentre la classe media dai cronopios.
Questo il commento di Italo Calvino all’edizione Einaudi di Storie di cronopios e di famas:
I cronopios e i famas, due genìe d’esseri che incarnano con movenze di balletto due opposte e complementari possibitità dell’essere, sono la creazione più felice e assoluta di Cortázar.
Dire che i cronopios sono l’intuizione, la poesia, il capovolgimento delle norme, e che i famas sono l’ordine, la razionalità, l’efficienza, sarebbe impoverire di molto, imprigionandole in definizioni teoriche, la ricchezza psicologica e l’autonomia morale del foro universo. Cronopios e famas possono essere definiti solo dall’insieme dei loro comportamenti. I famas sono quelli che imbalsamano ed etichettano i ricordi, che bevono la virtù a cucchiaiate col risultato di riconoscersi l’un l’altro carichi di vizi, che se hanno la tosse abbattono un eucalipto invece di comprare le pasticche Valda. l cronopios sono coloro che, se si lavano i denti alla finestra, spremono tutto il tubetto per veder volare al vento festoni di dentifricio rosa; se sono dirigenti della radio fanno tradurre tutte le trasmissioni in rumeno; se incontrano una tartaruga le disegnano una rondine sul guscio per darle l’illusione della velocità.
Del resto, osservando bene, si vedrà che è una determinazione degna dei famas che i cronopios mettono nell’essere cronopios, e che nell’agire da famas i famas sono pervasi da una follia non meno stralunata di quella cronopiesca.
Questo invece il mio commento a caldo (in cui riesco perfino a citare Calvino!), datato fine luglio 2011:
Originalsurreale: Il risultato di un Marcovaldo sotto acidi. Lettura piacevolissima, inclassificabile e inclassificabile.
Stringato, non v’è da obiettare, ma a volte le parole sono superflue e l’unica cosa sensata è convincervi a toccare con mano la genialità di Cortázar. Leggetelo.
Grazie per il suggerimento.
Prego!
Devo leggerlo Cortazar, da molto tempo me lo dico. Ha rinnovato il genere romanzo con Rayuela, Il gioco del mondo. Jean Luc Godard fece un film stupefacente dal suo racconto Autostrada del Sud. meno male che il suo nome torna fuori qui, ciao, Vincenzo
Non sapevo del film di Godard. Il titolo è lo stesso del racconto?
No, si chiama Weekend- è del 1967, ciao, Vincenzo