Andrew Wylie sul futuro dell’editoria

da | 3 Dic 2013

Chi è Andrew Wylie

Andrew Wylie

Andrew Wylie è un agente letterario statunitense old school con il pallino della scrittura di alto livello. Soprannominato Lo Sciacallo per il bracconaggio d’autori che pratica nelle riserve di altre agenzie, è famoso per la sua avversione nei confronti della narrativa commerciale (dover leggere bestseller tutto l’anno è la mia definizione d’inferno).

L’intervista ad Andrew Wylie

Su New Republic, una rivista USA di politica e arti, Andrew Wylie ha recentemente rilasciato un’intervista con alcuni interessanti spunti inerenti il mondo editoriale.
Vi ripropongo quindi due passaggi: il primo è un’analisi a tutto tondo del mercato editoriale, il secondo è una riflessione sulle condizioni imposte oggi dai colossi dell’editoria digitale.

L’industria editoriale secondo Andrew Wylie

Il vero problema è che a partire dagli anni ’80 l’industria editoriale s’è fatta guidare dal reparto vendite. E oggi ogni strategia viene impostata come se si dovessero vendere detersivi. Ma non è così. I libri sono un prodotto particolare. Un po’ come la moda. Sono rivolti a persone che hanno un certo livello di educazione e che leggono. Non ci sono molte persone che leggono. La maggior parte della gente se ne va in giro e litiga e cerca di fare dei soldi. Noi vendiamo libri. È un settore che ha dei limiti naturali. L’editoria non deve essere necessariamente supermarkettizzata.

Andrew Wylie sul futuro dell’editoria

Tutto passa. Amazon passerà. E Apple¹ passerà. E tutto passerà. Io penso che le cose continuerebbero ad andare bene anche se le case editrici ritirassero i loro prodotti da Amazon. Se le condizioni che vengono loro imposte non sono soddisfacenti, perché continuano ad accettarle? Pensi che facendo così perderai il 30% del tuo fatturato? Non c’è problema. Vuol dire che avrai il 30% di margine in più sul restante 70%. Avrai meno sciocchi che leggono i tuoi libri e verrai pagato di più da quelli continuano a farlo. Non vedo dove stia il problema.

¹ Apple è stata giudicata colpevole, insieme ad altri cinque colossi editoriali, di aver perseguito politiche anticoncorrenziali stringendo accordi per fissare i prezzi

Conclusioni

Voi che ne dite? Trovate condivisibile la posizione di Andrew Wylie sul futuro dell’editoria, e in particolare sul ruolo di nomi nuovi come Amazon e Apple? Oppure pensate che, essendo Andrew Wylie dichiaratamente di parte (con l’aggravante di non essere esattamente un agnellino… lo Sciacallo, ricordate?), le sue parole potrebbero essere guidate da opportunismo e interessi personali?
Prima di chiudere, però, vi lascio con un’ultima sua citazione:

Quando ho iniziato, mi sono chiesto: bene, che cosa vuoi fare per vivere? Voglio vivere leggendo bei libri.

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alice nember
alice nember
11 anni fa

Io da grande voglio fare la stessa cosa che ha deciso di fare lui…

Ciò detto io sono abbastanza estremista e poco conciliante nella vita, quindi mi ci rivedo un pochino, poi purtroppo bisogna essere oggettivi, ed oggettivamente io non ho i suoi “numeri” per parlare…

Andrea Cabassi
11 anni fa
Rispondi  alice nember

Per fortuna per parlare sono più utili le lettere dei numeri 😉