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Il taccuino ritrovato
Di recente m’è capitato fra le mani un vecchio taccuino (che, se non avessi mai visto, direi risalente alla prima guerra d’indipendenza!) dove avevo annotato questa mia riflessione, datata 1 gennaio 2007, alle ore 18:55.
La trama è solo un pretesto
La trama è solo un pretesto per scrivere. Storia, intreccio, come vi pare. Ne ho avuto un’altra volta la conferma.
Ho da poco terminato la prima stesura di Ignara delle imputazioni e la parte migliore è risultata essere quella cui non avevo per nulla pensato. È nata così, nell’atto di scrivere. La fame vien mangiando!
Perché sforzarsi per scrivere storie avvincenti? Per quelle esiste il cinema! [omiss] Quindi che ci pensino loro ad accontentare la gente con belle storie (me compreso).
Perché dovrebbe essere giusto esser giudicati per la trama, quando è solo un veicolo, al pari del foglio di carta o della penna con cui scrivo? Nessuno m’ha mai criticato perché scrivo su fogli di riciclo. [omiss]
Sotto la trama… oggi?
Oggi non sento di condividere appieno quanto pensavo allora riguardo questo tema. Tuttavia, come nelle migliori leggende, anche qui mischiato al mito è possibile intravedere un velo di verità
Ho un quadernetto quasi identico! Con quelle mini-pagine chissà quanti fogli (riciclati!) son serviti per annotarti quel pensiero, e quanta fatica per tenere aperta quella cacchio di copertina che fa crik-crok-crak col gomito sinistro! Volevo scrivere qualcosa di profondo sulla tua riflessione, ma mi è venuta ‘sta roba.
Pensa che sul retro della prima pagina scrissi: “Chi ha progettato questo blocco ci scommetto che non ha mai provato a scrivere ANCHE sull’altro lato del foglio (questo)” 😀