Scrittura a mano VS tastiera

da | 8 Ott 2013

Secondo una ricerca condotta da neurofisiologi norvegesi e francesi pubblicata su Advances in Haptics, la scrittura a mano attiverebbe molte più aree cerebrali rispetto alla digitazione su tastiera.
In breve, nella scrittura a mano gli occhi e la mano partecipano durante il processo di creazione della lettera, cosa che invece non accade quando si preme semplicemente un tasto. Nel primo caso, dunque, sono attivate molte più aree sensoriali.

Scrittura a mano VS tastieraNon solo: per la scrittura a mano sono richieste capacità decisamente superiori al semplice pigiare tasti, ed è forse questo che rende la cosa più divertente. Personalmente ritengo di padroneggiare sia una tecnica che l’altra (questo non vuol dire che la mia grafia sia particolarmente gradevole, però è efficace) e non ho subito il minimo trauma nemmeno al passaggio dai tasti fisici a quelli touch.

In base a che cosa scelgo uno o l’altro metodo? Prima di tutto in base alla disponibilità degli strumenti ma, a parità, la scrittura per il web è solo via tastiera, mentre la narrativa nasce solo da inchiostro (o da matita).

Gli strumenti di scrittura a mano

Al momento i miei strumenti di scrittura a mano sono una penna stilografica, una matita/portamine e una biro. Usarli mi dà, ognuno in modo differente, grande soddisfazione (però forse è solo una malattia mentale) ma riconosco che hanno anche qualche pecca fastidiosa che a volte mi sconsola un po’.

  • La penna stilografica è lo strumento creato dal dio della scrittura proprio per noi homo scriptor: è maneggevole, leggera, scorre come pattini sul ghiaccio e, soprattutto, è bellissima: è la lightsaber del jedi che dimora nel cuore di tutti noi. Però, essendo quel dio un buontempone, l’ha resa anche dispettosa: a volte ci si sporca come minatori e, se l’inchiostro si secca, un unico dio da infamare può davvero essere troppo poco.
  • La matita ci riporta al passato, ancor più della stilografica. Il suo è un sapore antico che però resiste al tempo e alle mode, come un vecchio albero di canfora o un totem Sioux. Anche qua il rovescio della medaglia non è da poco: le pagine scritte a matita tendono a macchiarsi con la grafite, inoltre serve tener la punta sempre in ordine e ricordarsi che una caduta a terra può voler dire la scissione della mina a livelli subatomici (con il conseguente rilascio di energia bestemmiatomica).
  • La biro è il meno nobile fra gli strumenti citati, però è affidabile, resistente, non sporca e… in questa versione è anche a quattro colori! Di solito uso una semplicissima bic nera, questa è un lusso che mi sono concesso qualche giorno fa… non ho saputo resistere! Tutto sommato rappresenta un buon compromesso, e test clinici dimostrano che l’inchiostro non finisca mai. Oppure le perdo io (o me le ciulano) prima che possa finire? Anche in questo caso un ripasso dei santi del calendario è d’obbligo.

Conclusioni e effetti collaterali della scrittura a mano

Avrete forse notato che la scrittura a mano può facilmente essere origine di scurrilità, ma ciò non dev’essere freno al nostro naturale istinto di scarabocchiarci le mani. È anzi fonte di gioia ed effimera evasione verso la fanciullezza, in antitesi con l’inedia e la monotonia della scrittura con tastiera (tuttavia, nel caso in cui il gatto vi rovesci sopra la tazza del caffè, anche la tastiera sarà splendida fonte di blasfemie).

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Darsch
11 anni fa

Io praticamente non scrivo quasi più a mano… °_°
Avevo una pessima calligrafia già prima, figurati adesso che non la “alleno” più! 😀

Andrea Cabassi
11 anni fa
Rispondi  Darsch

La calligrafia è come la bicicletta: dopo un po’ si buca!

Alessandro Madeddu
Alessandro Madeddu
11 anni fa
Rispondi  Andrea Cabassi

Altroché se si buca: bastano una settimana o due senza esercitarla, e subito si scrive come bambini di prima elementare 🙂

Sono tornato anche io alla stilografica da qualche tempo. Scrivere con la stilografica è rilassante, il tratto che ne risulta è sempre perfetto e in più permette di fare i fighi vintage!

Andrea Cabassi
11 anni fa

Vero! Usi il classico inchiostro nero o quello colorato? Io mi sono procurato una boccettina di inchiostro seppia… è una meraviglia!

Alessandro Madeddu
Alessandro Madeddu
11 anni fa
Rispondi  Andrea Cabassi

Uso l’inchiostro nero, quello in ricariche piccole. Avevo una stilografica con lo stantuffo, ma ormai mi ha abbandonato: niente boccette 🙂

Andrea Cabassi
11 anni fa

Ho trovato una cartuccia (lunga quanto 2 usa e getta) che si ricarica a stantuffo e può essere usata anche sulle stilo moderne!

Andrea Cabassi
11 anni fa

Ovviamente anche questo è un giocattolo divertentissimo! 🙂

Truman
8 anni fa

Io le bic riesco a finirle, insomma di solito riesco a consumare l’inchiostro prima di perderle o prima che me le rubino. Ma ci faccio attenzione, anche perchè una Bic usata con continuità scrive proprio bene.