Cristalli Sognanti, Theodore Sturgeon

da | 7 Ago 2013

Cristalli Sognanti - Theodore Sturgeon - Horty e JunkyHo deciso di leggere qualcosa di questo autore dal cognome la cui pronuncia è un mistero irrisolto (l’ho sentito chiamare Sturghìon, Stùrgion, Stggg, Μουρουνα ecc.) perché nello stesso periodo tre miei amici stavano leggendo tre suoi diversi romanzi (senza essersi messi d’accordo) parlandone molto bene.
Solitamente, quando questo accade, la mia reazione è bollare l’autore/libro come commercialata immeritevole, e di passare il tempo ignorandolo totalmente (vedi codici vari, vampiretti mosci èn còmpani). Ora, siccome con i tre di poco sopra godo di una certa affinità in gusti di letture, dopo aver molto ironizzato sulla pronuncia del cognome di questo autore (Strònzon, Stùracess, Sturgeoff e altre bestialità di cui farei meglio a vergognarmi) pescai a caso in libreria estraendo dal sacco il suo romanzo Cristalli Sognanti.
Inizialmente pensavo mi sarei trovato per le mani un romanzo fantascientifico, durante la lettura ebbi il dubbio che non fosse così, nel finale non avrei saputo che dire, e ora che l’ho letto posso certamente affermare che forse si trattava di fantascienza. Chiariamoci: si tratta assolutamente di un romanzo di fantascienza… fantascienza intesa nella sua accezione più ampia, come per la maggior parte dei più grandi autori di questo genere (Dick, Orwell, Bradbury, Matheson ecc.).
Non ho trovato astronavi, viaggi nel tempo, civiltà del futuro e nemmeno carburanti ecologici o pillole per dimagrire, ma tante buone idee; il romanzo è del 1950: avere oltre Cristalli Sognanti - Theodore Sturgeon sessant’anni e non sentirli affatto! Se ignorassimo un paio di particolari (l’assenza di telefoni cellulari e di automobili volanti) potrebbe passare per una storia scritta l’altro ieri (ah no, le auto volanti non le hanno ancora inventate!).
Il romanzo è molto bello, anche se la parte finale mi è parsa più frutto di un cambio di rotta avanzato, che della naturale evoluzione di un’idea conduttrice. Comunque non lascia punti in sospeso e non delude certamente.

Nel finale, lo specchietto delle mie sottolineature:

Cristalli Sognanti: citazioni

Pagina 9 | Pos. 134-35

ostentava la consapevolezza della sua condizione sociale come può farlo solo una bambina di sette anni.

Pagina 11 | Pos. 159-61

Un lampo di capelli color caramello, un breve fluttuare di stoffa gialla e un bordo di merletto svolazzante furono sostituiti sotto i suoi occhi da un cancello chiuso, fissato allo steccato di recinzione, e dal suono di passi rapidi e leggeri in direzione della casa.

Pagina 21 | Pos. 313-14

«Un geek è un uomo che mangia ogni genere di cosa disgustosa, e che stacca a morsi la testa di conigli e polli vivi.»

Pagina 26 | Pos. 397

«Non aver paura. Il suo odio non ti farà male.»

Pagina 37 | Pos. 565-66

Ci sono due modi di affrontare l’alcolismo. Si può curare il disturbo che ne è la causa. Oppure, si può sostituire l’alcolismo con un altro sintomo. Pierre Monetre scelse la seconda strada.

Pagina 40 | Pos. 604-6

Quello che aveva sotto gli occhi era impossibile. La legge della probabilità ammette l’esistenza di due alberi perfettamente identici, ma le possibilità effettive che una cosa del genere non si verifichi mai raggiungono una cifra astronomica. In una statistica del genere, la parola chiave era: impossibile.

Pagina 43 | Pos. 654-56

Era come un selvaggio che ascolta un segnale radio e ne cerca la sorgente. Era come un cane che ascolta il suo padrone piangere perché la sua ragazza gli ha scritto per dirgli che non lo ama più. Monetre vedeva il risultato e con strumenti inadeguati, privo della capacità di comprendere la verità, perfino se qualcuno gliel’avesse messa sotto il naso, tentava di determinarne la causa.

Pagina 47 | Pos. 711

il potere consiste nella capacità di infliggere sofferenza.

Pagina 48 | Pos. 731-32

Nella carovana, la vita procedeva tranquilla, e ogni stagione si agganciava alla fine della stagione precedente.

Pagina 54 | Pos. 817-20

Le immagini e gli odori erano tesori preziosi; anche i libri che leggevano insieme erano un tesoro, per Horty: libri fantastici come Il verme Ouroboros, La spada nella roccia e Il vento tra i salici; libri strani, misteriosi e profondamente umani come Verdi dimore e le Cronache Marziane di Bradbury e La guerra delle Salamandre di Capek, e Il viaggio innocente.

Pagina 61 | Pos. 932-35

«Chi può arrivare a comprendere la realizzazione di un sogno?» urlò. Poi, con estrema calma, come se non covasse dentro nessun furore, continuò con voce tranquilla. «è come parlare con un uccello e chiedergli di capire che una torre di mille piedi è un sogno realizzato dell’uomo, e che il disegno di un artista è parte di un sogno. è come spiegare a un bruco la struttura di una sinfonia e il sogno su cui essa è basata.

Pagina 63 | Pos. 956-57

Dimostravo la possibilità di altre forme di vita aliene sulla terra, e descrivevo anche come avrebbero potuto vivere e crescere intorno a noi senza che ce ne rendessimo conto… purché non entrassero in competizione con noi.

Pagina 63 | Pos. 961-64

«Uno dei dissenzienti» continuò Monetre, con spaventosa dolcezza, «replicò con una piatta affermazione secondo la quale nella cintura di asteroidi tra Marte e Giove ci sarebbe un corpo della grandezza di una palla da pallacanestro, completamente fatto di cioccolato. Questo tizio sosteneva che l’affermazione doveva essere considerata vera perché non era possibile dimostrare scientificamente il contrario.

Pagina 64 | Pos. 967-68

l’atteggiamento insensato che ha indotto gli uomini ad accumulare masse di prove per dimostrare che gli aereoplani non potevano volare…

Pagina 65 | Pos. 983-85

La maledizione del genere umano, in tutta la sua storia, è sempre consistita nella convinzione che ciò che si conosce già deve essere giusto, e che ogni ipotesi diversa da ciò che si conosce già deve essere sbagliata.

Pagina 66 | Pos. 999-1001

i pensieri sono informi, come un linguaggio cifrato… impulsi senza forma né sostanza né direzione… finché non li si dirige verso qualcun altro. Allora precipitano, e diventano idee che si possono sistemare su un tavolo ed osservare. Non si può sapere cosa si pensa finché non lo si racconta a qualcun altro.

Pagina 74 | Pos. 1131

Si portava sulle spalle un pesante fardello, e le teneva diritte.

Pagina 82 | Pos. 1248-49

Kay ebbe la folle sensazione che, se i suoi occhi avessero continuato a sporgere ancora un po’, un uomo avrebbe potuto sedersi su uno di essi e far schizzare fuori l’altro.

Pagina 84 | Pos. 1287-89

Se lei non fa quello che le ho appena consigliato, quel vecchio porco le farà…» E con una mezza dozzina di parole semplici, chiare, le disse esattamente che cosa le avrebbe fatto il vecchio porco.

Pagina 102 | Pos. 1553-54

Tutto ciò che era umano poteva essere ricondotto a una spiegazione elementare chiedendo semplicemente: «Che cosa ci si guadagna?».

Pagina 148 | Pos. 2263-64

la musica è una delle più umane tra le cose umane…

Pagina 148 | Pos. 2264

si fidava completamente di me perché io non ho mai lasciato che pensasse per conto suo.»

Pagina 149 | Pos. 2281

L’umanità è un concetto molto vicino agli esseri anormali

Pagina 161 | Pos. 2460

aveva fiducia nel suo rifiuto di credere che qualunque risposta fosse l’unica risposta possibile.

Pagina 162 | Pos. 2478-80

era solita chiedersi quali pensieri si agitavano nella mente del gigante, dietro quella faccia orribile: una mente chiusa in un universo silenzioso e muto, con tutto il mondo che gli si rovesciava dentro attraverso occhi che osservavano tutto

Pagina 165 | Pos. 2525

Horty imparava in fretta, ma pensava lentamente; la memoria eidetica è nemica del pensiero metodico.

Pagina 167 | Pos. 2559

una vita così lunga che la morte non era un fattore rilevante

Pagina 189 | Pos. 2885-89

Implicita in tutto questo c’era la sua umanità. Con essa, emergeva la base della sopravvivenza, un’etica magnifica: il primo imperativo è nei termini della specie, il secondo è la sopravvivenza del gruppo. Il più basso dei tre gradini è la sopravvivenza dell’individuo. Tutto il bene e tutto il male, tutte le morali, tutto il progresso, dipendono dall’ordine di questi imperativi basilari. La sopravvivenza dell’individuo a prezzo del gruppo mette in pericolo la specie. Per un gruppo sopravvivere a prezzo della specie è un evidente suicidio. In questo c’è l’essenza dell’avidità e della generosità, e la sorgente della giustizia per tutti gli esseri umani.

Secondo la mia speciale Classificazione Senza Senso brevettata, Cristalli Sognanti di Theodore Sturgeon si merita la bellezza di 15 cristalli rotanti (è un record!):

15 cristalli rotanti

Iscriviti
Notificami
guest

6 Commenti
Più vecchi
Più nuovi Most Voted
Inline Feedbacks
Guarda tutti i commenti
Giovanni Capotorto
Giovanni Capotorto
11 anni fa

Ho letto questo libro più di trent’anni fa; uno dei pochi di fantascienza allora disponibili nella nostra Biblioteca Comunale (un altro si chiamava Il seme tra le stelle). Non ricordo gran che della storia, ma mi era rimasto impresso il titolo (e il nome impronunciabile dell’autore) e il tuo articolo mi ha fatto venir voglia di rileggerlo.

Ryo
Ryo
11 anni fa

Beh, che dire… fallo! 🙂
In fondo non è così lungo, io l’ho letto in 4-5 giorni ed è una lettura davvero piacevole

Darsch
11 anni fa

Amo Sturgeon.

Ti consiglio “Nascita del Superuomo” come prossimo suo romanzo. E poi “I Figli di Medusa”. E poi tutti gli altri. E poi gli facciamo anche un monumento, via.

PS: credo che si pronunci come il sostantivo inglese, quindi “stur-juh n”: http://dictionary.reference.com/browse/sturgeon

Ryo
Ryo
11 anni fa
Rispondi  Darsch

Ma mi sembra di aver letto proprio in un tuo post che “Nascita del superuomo” è un collage di racconti distinti… non so, questa cosa mi turba 😀

CMQ di recente ho sentito pronunciare il suo nome in un video, e confermo che la pronuncia corretta è “Stggg”!

Darsch
11 anni fa
Rispondi  Ryo

Nono non è un collage di racconti, semplicemente è stato in origine pubblicato in più parti come se fossero tre racconti separati, ma è tutto collegato. Leggilo! *_*

Ryo
Ryo
11 anni fa
Rispondi  Darsch

Allora avevo capito bene! Ehm… 😛
Adesso sono in pausa letture (anche se non sembra, è un buon segno), ma in effetti il libro ce l’ho e devo solo allungare la mano!