Il mondo sommerso dal deserto d’acqua (J. G. Ballard)

da | 27 Apr 2013

Deserto d'acqua - J. G. BallardInizio subito sottolineando il fatto che questo è il libro dell’era eBook da cui inizia ufficialmente il risparmio post-ammortizzamento della spesa iniziale dell’eReader. Ho letto questo libro di James Graham Ballard (scrivo il nome per esteso per fà el figo) probabilmente nello stesso stato mentale del protagonista: rapito completamente dal caos onirico del paesaggio che mi circondava. Certe notti sono ancora molto lunghe.
Deserto d’acqua, alias Il mondo sommerso, a seconda dell’edizione, ci propone uno scenario post apocalittico dove i ghiacci polari si sono sciolti (e quando il romanzo uscì, nel 1962, il riscaldamento globale non era ancora un tema caldo!) e le città si sono trasformate in gigantesche lagune. Queste, nel corso degli anni sono state via via abbandonate, sia a causa dell’eccessivo calore che delle difficili condizioni di vita per gli umani. Il protagonista, Kerans, si trova di fronte a un mondo in regressione, che lo affascina e lo spaventa allo stesso tempo, e provoca in lui un regresso mentale, come volesse seguire il destino dell’ambiente che lo ospita.
Tutta la trama non è che cornice alle sue riflessioni, infatti non nascondo di averla apprezzata solo in parte, ma nel complesso il romanzo mi è molto piaciuto e mi ha affascinato tantissimo.
Ora spazio alle mie evidenziazioni:

Pos. 126-30

L’aumentata tendenza all’isolamento, manifestata dagli altri componenti della squadra, e a cui solo l’esuberante Riggs sembrava immune, ricordava a Kerans il fenomeno del metabolismo rallentato e del regresso biologico che si manifesta in tutte le forme di vita animale, nei periodi immediatamente precedenti a fondamentali metamorfosi. Talvolta si domandava in quale fase di trasformazione stesse entrando lui stesso, sicuro che il proprio regresso fosse l’indice non di una latente schizofrenia, ma di un preciso adattamento a un ambiente radicalmente nuovo, con una sua logica interna, dove le vecchie categorie di pensieri sarebbero state solo un peso.

Pos. 187-88

Come indicavano i nidi in quelle che una volta erano state camere da letto, i rettili erano padroni della città. Una volta ancora erano la forma di vita dominante.

Pos. 185-90

Senza i rettili, le lagune e i canali fra i grattacieli semisommersi avrebbero avuto una strana bellezza di sogno, ma le iguane e i basilischi riportavano la fantasia alla realtà. Come indicavano i nidi in quelle che una volta erano state camere da letto, i rettili erano padroni della città. Una volta ancora erano la forma di vita dominante. Guardando le impassibili teste antichissime, Kerans capiva la strana paura che esse suscitavano, risvegliando le memorie arcaiche delle giungle terrificanti del Paleocene, quando i rettili avevano dovuto cedere di fronte all’avanzata dei mammiferi, e sentiva l’odio implacabile che una classe zoologica sente verso un’altra che usurpa il suo posto.

Pos. 223-26

Forse era l’assenza di ricordi che rendeva Kerans indifferente allo spettacolo di quella civiltà semisommersa. Era nato e cresciuto entro quello che una volta era noto come il Circolo Polare Artico, ora trasformato in una zona subtropicale, con una temperatura media annua di venticinque gradi, ed era andato a sud, per la prima volta, al seguito di una spedizione di ricerca ecologica, quando aveva già più di trent’anni.

Pos. 265-67

La nascita di un bambino era diventata una rarità, e solo una coppia su dieci aveva un figlio. Come notava talvolta Kerans, l’albero genealogico della vita umana si stava sistematicamente potando da solo, spostandosi all’indietro nel tempo. Alla fine, sarebbe venuto il momento in cui un secondo Adamo e una seconda Eva si sarebbero trovati soli in un nuovo Paradiso Terrestre.

Pos. 353-54

Ricordati che non solo tu sei la più bella donna qui, ma anche l’unica. Nulla è più essenziale che un termine di paragone. Adamo non aveva senso estetico, altrimenti si sarebbe reso conto che Eva non era poi un capolavoro.»

Pos. 446-51

Per i primi due anni, Hardman aveva agito come cuscinetto fra Riggs e Kerans. Il resto dell’equipaggio prendeva esempio dal tenente, e ciò aveva avuto il vantaggio, secondo Kerans, di non permettere che nella squadra si determinasse quel senso di felice coesione che un secondo più estroverso avrebbe instillato, e che avrebbe reso insopportabile la vita in poco tempo. I rapporti elastici e frammentari a bordo della base, dove un sostituto veniva accettato come un vecchio membro della ciurma in due minuti, e nessuno si curava se avesse passato a bordo due giorni o due anni, erano lo specchio del temperamento di Hardman.

Pos. 578

Nulla dura più a lungo della paura.

Pos. 581-83

E come potresti spiegare altrimenti l’universale, ma completamente ingiustificato, orrore per i ragni, di cui si conosce solo una specie offensiva? E l’odio altrettanto sorprendente per i serpenti e per i rettili? Semplicemente perché tutti portiamo dentro di noi il ricordo del tempo in cui i ragni giganti erano mortali e i rettili erano la forma di vita dominante sul pianeta.»

Pos. 590-93

Non bisogna lasciarsi fuorviare dal pensiero della brevità della vita umana. Ognuno di noi è vecchio quanto l’intero regno animale, e le nostre correnti sanguigne sfociano nel grande mare della sua memoria. L’avventura uterina del feto ricapitola l’intera evoluzione biologica, e il sistema nervoso centrale è un registratore del tempo, nel quale ogni nucleo di neuroni e ogni livello spinale rappresenta una tappa simbolica, un’unità di tempo neuronico.»

Pos. 604

come se si viaggiasse sulla macchina del tempo di Wells.

Pos. 662-63

questo robinsonismo al contrario (naufragare deliberatamente senza la compagnia di un relitto convenientemente pieno di materiale, su un atollo perfetto)

Pos. 705

L’alcol uccide lentamentee, ma io non ho fretta.

Pos. 865-67

la posizione senza significato delle lancette dell’orologio rappresentava, meglio di qualsiasi altro simbolo, gli spettri confusi e minacciosi che proiettavano le loro ombre sempre più scure nella sua mente, la divinità delle mani infinite del tempo cosmico.

Pos. 909-10

Tombe decorate, spaccate e aperte, cadaveri che galleggiavano nei loro sudari scomposti: una tragica prova del Giudizio Universale.

Pos. 1012-13

Una visione invitante e proibita, come le spiagge perdute del paradiso amniotico. Erano irraggiungibili, ma il loro richiamo durava in eterno.

Pos. 1045-47

(Logico. Nessuna malattia ha una prognosi più squallida della vita stessa. Ogni mattina si dovrebbe dire agli amici: “Piango la tua morte irrevocabile”, come se si trattasse di persone colpite da un male incurabile. Forse l’universale omissione di questo minimo gesto di fratellanza era la ragione della riluttanza a parlare dei propri sogni?)

Pos. 1325-26

un enorme negro gobbo che indossava un paio di short di cotone verde. Grottesca parodia gigante di un essere umano, di tanto in tanto si levava la benda che gli copriva un occhio per insultarli, e il miscuglio di grugniti e imprecazioni si spargeva nell’aria bollente.

Pos. 1335-38

«Ma, mio caro amico» fece notare Strangman «la temperatura supererà presto gli ottanta gradi. L’intero pianeta sta rapidamente tornando al periodo Mesozoico.» «Esatto» lo interruppe il dottor Bodkin, svegliandosi per un attimo dalle sue riflessioni «e, dato che siamo parte del pianeta, anche noi stiamo ritornando a quell’era. Questa è la nostra zona di transito e qui stiamo riassimilando il nostro passato biologico.

Pos. 1527-29

«Vi sta bene, Kerans. Sembrate un uomo dello spazio interno.» Una risata gli contorse la faccia. «Ma non cercate di scendere nell’inconscio, Kerans, ricordate che lo scafandro non è adatto per immersioni così profonde.»

Pos. 1599-1600

Debolmente illuminata dalla piccola lampada dell’elmetto, la volta nera con le pareti tappezzate di sedimenti si innalzava sopra di lui come il gigantesco utero tappezzato di velluto di un incubo surrealista.

Pos. 1704-5

Le donne sono come i ragni, stanno a guardarti e intanto tessono le loro tele

Pos. 1768

«Come? Dopo trenta milioni di anni non siete capace di aspettare un minuto?

Pos. 1849-50

Guardava le strade, con le mani aggrappate alla ringhiera, come un vecchio davanti al banco di un negozio dove sono in vendita i ricordi della sua infanzia.

Pos. 1890-91

A Kerans sembrava che l’intera città fosse risorta dalle proprie fogne. Se il giorno del giudizio fosse arrivato, le armate dei morti sarebbero probabilmente risorte avvolte nello stesso fetido manto.

Pos. 1946-47

Il tempo qui non esiste, ora.»

Pos. 2054-55

Kerans galleggiava indifeso in un sogno semiconscio; il rum che gli avevano forzato in gola (evidentemente l’ultimo oltraggio, affogare Nettuno in un mare ancora più magico e potente) sopiva il dolore.

Pos. 2216-17

I marinai, con una bottiglia in una mano e il coltello nell’altra, barcollavano per la piazza.

Come dicevo, il libro mi è piaciuto tanto da guadagnarsi, nella mia graduatoria senza senso, ben sette coccodrilli e tre quarti di scimmietta (quel che manca l’ha mozzicato via uno dei coccodrilli!):

Un Coccodrillo Un Coccodrillo Un Coccodrillo Un Coccodrillo Un Coccodrillo Un Coccodrillo Un Coccodrillo Tre quarti di Scimmietta

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2 Commenti
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AliceB
AliceB
10 anni fa

A me è piaciuto tantissimo…
Libro davvero stupendo, soprattutto se si considera che è stato scritto negli anni ’60! Descrive uno scenario apocalittico assolutamente verosimile e quanto mai moderno!
Il sole gigantesco che invade gli occhi e la mente, i rettili che riprendono il sopravvento, l’acqua che ricopre e cancella i segni di ogni civiltà… un lento ritorno al punto di partenza, al liquido amniotico del brodo primordiale in cui la vita si è sviluppata e verso cui tornerà…
Geniale..