Un primo riscontro positivo del progetto di scrittura A mille mani ha generato dal proprio costato un racconto fantascientifico a struttura episodica. I primi capitoli sono già stati scritti ed è quasi terminata la base per i successivi episodi.
Sono impelagato in questo lavoro con il Rezzo (coaudiuvati dalla consulenza scientifica di Zorro): è interessante come per tutti e due questa sia la prima esperienza in chiave fantascientifica di stampo classico, perché i nostri background in questo filone sono diametralmente opposti.
La sua è una concezione più fantastico-avventurosa della sci-fi, molto meno rigida, più bendisposta a espedienti di vario genere, più libera ma forse un po’ ingenua, particolarmente adatta per idee interessanti sullo svolgersi degli eventi. Modelli di riferimento: Spazio 1999, Star Trek, 2001: Odissea nello spazio (poi gli chiedo conferma e semmai correggo).
La mia è invece una concezione sci-fi di stampo assolutamente scientifico-horror-claustrofobico, per certi versi più realista e pragmatico: magari la scienza me la invento dal nulla, ma mi infastidisce lasciare qualcosa di inspiegato perché non l’ho pensato bene. Lo spazio non è un parco giochi dove l’uomo-neonato muove i primi passi, è un luogo di morte ma anche la sua unica speranza di sopravvivenza, un contrasto continuo in cui mi trovo a perfetto agio nell’analisi dei personaggi piuttosto che nell’intreccio degli episodi. Modelli di riferimento: Philip K. Dick, Isaac Asimov, Go Nagai, Alien, Macross.
Così, fra disegnini di mappe e portaerei spaziali, procede la stesura, arrivata per ora al capitolo numero tre. Il protagonista e uno dei maggiori comprimari sono entrati in scena e anche il capitolo dedicato alle origini ha già visto la luce. Presto la nave-piattaforma Argèv (assolutamente suscettibile a rinominazioni di qualsivoglia tipo) e il suo equipaggio saranno attori in una serie di eventi che influiranno in maniera decisiva l’evoluzione umana nel sistema solare, in quello geoviale e forse verso altri nuovi inventatissimi mondi.
Come iniziare quest’avventura?
Noia completa. Messaggio a Ryo. Ti va di scrivere una storia a due mani dove inizia uno, poi l’altro continua e così via? CertoH! guarda anche “A mille mani” nel mio sito. Che genere? Fantascienza. Chi inizia? Inizia tu.
Ed io ho iniziato. Il compito importante era dare l’impronta a tutta la vicenda a venire. Tuttavia dovevo scrivere qualche cosa di mio, ma che non vincolasse troppo rigidamente Ryo nella successiva parte. E Ryo così avrebbe dovuto fare lo stesso.
E’ un casino, difficile, ma non impossibile. Bastano motivazione, coerenza e un certo grado di flessibilità a ridiscutere ciò che si è scritto in funzione del dettaglio che man mano si crea.
La cosa interessante è che forse si riusciranno ad unire i due “opposti”, di cui Ryo parlava, in un senso compiuto.
A me piace più l’aspetto prettamente umano della questione fantascientifica. A Ryo pure, ma si sbizzarrisce più su un aspetto “tecnico”. L’unione dei due punti di vista può essere (e sembra che funzioni in tal senso) vulcanica, oltre che piacevole e interessante.
Scriviamo a tempo perso, ma lo finiremo a breve. E se ci riesce sarà solamente un piccolo, ma significativo inizio di una grande saga…vabbè, torno con i piedi per terra e intanto terminerò la mia parte.
Rezzo.
> Scriviamo a tempo perso
Io ho imparato a sfruttare le ore di sonno per cose più divertenti.
> ma lo finiremo a breve
Ecco, dire sta cosa porta una sfiga… 😀
Non solo i tester sono benvenuti ma una volta terminato l’episodio pilota sarà possibile per chi vuole scrivere un nuovo capitolo. La struttura sarà di stampo episodico per cui sarà possibile farlo.
Anche Zorro s’è già prenotato per scriverne uno!
Questa iniziativa mi incuriosisce parecchio, se possibile mi prenoto fin d’ora per il beta test dei racconti B-)
mitico!