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Credo di non aver ancora trattato in modo esaustivo quello che io chiamo porno poesia.
Si tratta di poesie scritte con uno scopo… l’arte non ha uno scopo, è genuina, non è creata con un fine. Può avere degli utilizzi, certo, ma si tratta per lo più di effetti collaterali, coincidenze.
Porno poesia
Le porno poesie sono scritte con l’unico scopo di compiacere il lettore. Come si fa? Facilissimo! Basta scriverle simili ad altre collaudate.
Perché sprecare tempo a provare cose nuove quando sono secoli che amore rima benissimo con cuore?
I temi, poi, sono ancora più consolidati: l’amore per una donna, quanto gli occhi/seni/curve_generiche/mani di una donna siano meravigliosamente simili a elementi naturali quali mare, cielo, distese di fiori_generici, stelle… in diretta dal dolce tredicesimo secolo. Da non sottovalutare: Dio, la bontà, il perbenismo… comunque questo discorso l’ho già fatto in questo post: ne parlavo in relazione ai concorsi letterari, ed è proprio lì che voglio finire anche ora.
Porno concorso
Che cosa sarà successo? Ma facile: dovendo far partecipare a un concorso un mio racconto, ho voluto provare a fare la ruffianata: ho modificato alcune parti in modo da renderlo ipocritamente heavy politically correct.
Ecco dunque la soluzione al gioco trova le dieci piccole differenze alle due versioni de Il ladro queste cose le sa:
- Tanto per cominciare “la filo” è troppo informale, giovanile, meglio la modifica in un più cauto “l’autobus“.
- Segue “si sporse a destra e a sinistra, ma nulla, nonostante le estensioni delle vertebre cervicali della tecnica delle onde concentriche.” che diventa un più semplice, familiare e rassicurante “si sporse a destra e a sinistra, ma nulla.“, è preferibile non menzionare queste tecniche arcane, certamente di origine diabolica: potrebbero corrompere le menti pure dei lettori.
- Anche la successiva è una frase tagliata: l’ambigua “poté vederla in viso, e lo fece molto bene. E anche non solo in viso…” è purificata in “poté vederla in viso, e lo fece molto bene.“: allusioni sessuali così esplicite sono bandite, non c’è nemmeno da dirlo!
- La rettifica successiva è l’asportazione di un pezzo di quasi ottanta parole, dove si parlava degli abitanti dello stomaco del protagonista che vedono arrivare i boli, una metafora fin troppo equivocabile con la possessione demoniaca, meglio evitare, gli esorcisti non li fanno più come una volta!
- Segue un “risoluto ma non cretino.” migliorato in “risoluto ma non fesso.“, perché le cose belle sono sempre sterluccicanti, col fiocco, ma soprattutto fruibili per tutti. Compresi i più piccini. È un dovere mondare i nostri racconti da parole così forti. Va fatto!
- La mia preferita: “Abdul“, in qualche caso chiamato “Abù“, personaggio totalmente privo di rilevanza nella storia, è ribattezzato con il nome di “Giovanni“, il cui diminutivo “Giò” riesce perfino a mantenere l’accento sull’ultima. Il nuovo nome, di origine più apostolica, è sicuramente più rassicurante e adatto alle famiglie. Viene da chiedersi quale bisogno ci sia di introdurre queste stramberie esotiche, in fondo ognuno sta bene a casa propria, no?
- La prima di due piccolezze: “la tipa col giaccone” cambiato nel più raffinato “la ragazza col giaccone“. Non c’è motivo di essere ulteriormente rozzi: questo mondo, dove le tradizioni sono corrotte da giovinastri maleducati, lo è abbastanza di suo!
- Secondo piccolo ritocco: “Quale anello, vecchio?” è davvero troppo libertino, quello straniero sciagurato come si permette di apostrofare in questa maniera un uomo di razza bianca dalla pelle bianca? Gli è stato concesso un “Quale anello, amico?“, ma solo perché il personaggio parlante, nella versione migliorata, è stato battezzato (vedi sesta modifica).
- La frase “Lo afferrò dalla parte del manico e rigirò la lama a suo favore” sembra addirittura scritta in modo da risultare volutamente equivoca. La variazione è stata d’obbligo: “Afferrò la situazione dalla parte del manico e rigirò la lama a suo favore“.
- L’ultima, fra le più notevoli: “ogni risorsa messagli a disposizione da Madre Natura” è diventata “ogni risorsa messagli a disposizione dal Cielo“. Sebbene Madre Natura non sia propriamente un dio pagano o qualche altra forma di divinità eretica, è stato meglio evitare ogni possibile fraintendimento.
Bene. Ora che ho raccontato come ho stuprato il mio racconto, non resta che aspettare l’esito del concorso. Ovviamente, essendo stato organizzato da un gruppo di vecchi riccastri, i tempi sono lunghissimi e il premio cospicuo e in denaro. Se avrò la disgrazia (morale, non economica!) di vincere qualcosa proclamerò il discorso di ringraziamento ruttando.
— Porno Ryo
Puoi D rlo forte! 😉
Uao, grazie! Quanti complimenti stasera ^^
PS: Il Gobb non si conosce, lo si vive! 😉 (e dopo questa sparata mi faccio dare una tangente d’apaura! 😉 )
Ciao eccentrico bipede, grazie per la tua visita.
Magari i vecchi riccastri, dietro l’etichetta, cercano proprio una porno poesia.
Buoni rutti.
Ciao Ryo, grazie per la tua visita nel mio blog e dato che è da poco che mi ci sono messo e che quindi di visite ne vedo davvero poche mi ha fatto enormemente piacere. Poi sono andato a spulciare il tuo di blog e vedendo gli argomenti trattati e l’intelligenza usata sono ancora più contento del tuo commento, non a caso conosci Il Gobb!
Ciao
post davvero interessante… sono curiosa di conoscere l’esito, ora!
ai vecchi riccastri non piacciono i giovinastri libertini e pure un po’ pagani… XD
Fantastico articolo, l’ho trovato molto interessante, grazie mille di averlo condiviso!