Durante la funzione ho notato che il simpatico coro proponeva pezzi sacri con arrangiamenti dal sapore moderno. Qualche volta sull’onda della versione originale, spesso però ricordavano pezzi pop & easy listening, di quelli che tutti conoscono, ma mai nessuno ricorda il titolo.
Il top, secondo me, è stato raggiunto da Il Sanctus
Non vorrei risultare poco rispettoso, sarò solamente sincero e disinteressato come al solito, non lo faccio con intenti maliziosi, e nel dubbio siete invitati a fermarvi nella lettura. Se invece ve la prenderete a male, nonostante tutto, potete anche ervifott.
Ecco i versi fondamentali del Sanctus:
Dio dell’universo.
I cieli e la terra sono pieni
della tua gloria,
Osanna nell’alto dei cieli.
Benedetto colui che viene
nel nome del Signore.
Osanna nell’alto dei cieli.
L’arrangiamento! L’arrangiamento era il tipico da sigla dei cartoni con i robot giapponesi! Mazinga Z, Daltanious, ecc… VAI, DIO DELL’UNIVERSO! SWOSHHH!!! Saaanto saaaaanto saaaaaaantooo! Yèèè!!! Tu proteggi i cieli e la Terra da Vega! Taratattatà!!! Vola nell’alto nei cieli e spacca il culo ai Meganoidi!!!
Eccezionale.
OK, il momento blasfem-oriented è terminato. Il matrimonio è andato alla grande e tutti vissero felici e contenti.
(E qua parte la sigla di chiusura: scene della cerimonia e del ricevimento, e termina con tutti gli inviati che corrono verso il tramonto sul lago d’Iseo)
…volando su goldrake per tornare sulla stella fleed e ripopolare il pianeta figliando come ricci… SIII!!!
Ah, sì, e poi:
mioccuggino
mioccuggino
SI SPOSA COI RUTTI!
“SI’, LO VOGLIO”