Il giorno del lupo, di Carlo Lucarelli #Coliandro #bestiale

da | 17 Ott 2017

Il giorno del lupo di Carlo Lucarelli è uno dei romanzi che narrano le avventure sfigate del personaggio della mia serie TV preferita: Marco Coliandro (ispettore #minchia).

Per chi non lo conoscesse, la quarta di copertina esordisce delineando il personaggio in maniera sì superficiale, tuttavia molto precisa:

Il giorno del lupo: quarta di copertina

Coliandro è un sovrintendente di polizia del tutto incapace di svolgere indagini giudiziarie, e sconta eterne punizioni per i propri errori. Al suo fianco, una giovane post-punk di nome Nikita è impegnata a difendersi più dalle sue goffe avance che dai malviventi. Nikita si rivolge a Coliandro per una grana: doveva consegnare un pacco e se n’è dimenticata. Il pacco contiene 200 milioni. Anche questa volta i due vengono investiti da un’avventura piena di rovesciamenti e colpi di scena, tra killer, giudici corrotti e sparatorie.

Grazie RAI Play 😎 #Coliandro

Un post condiviso da Andrea Cabassi (@andreacabassi) in data:

Mi sono talmente appassionato alle avventure televisive di Coglia… ehm, Coliandro, che ho iniziato a vedere i film della serie dell’Ispettore Callaghan interpretato da Clint Eastwood (suo eroe personale e modello di riferimento… mancato), che però non mi hanno fatto il suo stesso effetto (mfnnpccgà), inoltre ho scoperto di conoscere la musa ispiratrice a cui Lucarelli si è rivolto per il personaggio di Nikita (ciao Simona!) quindi come potevo non adorare ancora di più questo benedetto Il giorno del lupo? Non potevo: esatto!

Citazioni da Il giorno del lupo

Pagina 19

Via del Passero è sui colli e ci metto più di dieci minuti, anche se sotto il culo ho un G.T. turbo 16 valvole e modestamente con le macchine non sono Dio ma suo fratello più piccolo.

Pagina 38

Sto sudando freddo. Perché c’è una cosa sola che può rendere il trecento per cento dell’investimento: la cocaina. E c’è una sola attività che dopo aver reso tanto poi chiude in perdita: quella che ricicla i soldi della cocaina. E c’è solo un’organizzazione che ricicla i soldi della cocaina. La mafia. Merda.

Pagina 18

Faccio finta di tagliare la cotoletta, allora, tutto concentrato e intanto cerco di cambiare discorso, perché tutte le volte che si parla di scorte salta fuori la storia di quando al Palazzetto dello Sport c’è stato un po’ di casino dopo un concerto e io per sbaglio ho menato Lucio Dalla.

Pagina 43

Se vado dal magistrato, mi dico, i casi sono due o mi crede e mi affida il caso o non mi crede e mi manda a cagare. Oppure mi crede e affida il caso a qualcun altro, che sarebbe meglio. Oppure non mi crede e mi manda sotto inchiesta disciplinare. Oppure mi crede e… vaffanculo, i casi sono tanti.

Pagina 67

Non avevo notato il tizio che stava uscendo dalla villa, atletico e abbronzato, in magliettina polo, i capelli grigi tagliati a spazzola. Sembra più un amministratore delegato della Fininvest che un mafioso, ma don Masino, lo so bene, è il figlio di don Gaetano, che a sua volta è cugino di Totò Riina, così ecco che mi trovo davanti al referente dei corleonesi per l’Emilia Romagna.

Pagina 68

— Un film, sul terzo canale. “Il giorno della civetta”. Don Masino sorride, mentre fa un cenno al giovanotto che mi versa un caffè. — Non è vero, lei lo dice per provocarmi. C’era “Vacanze di Natale Due”, ieri sera, ero sveglio anch’io. Ma ha ragione lei, anch’io avrei preferito “Il giorno della civetta”. Gran film… ma superato, purtroppo. Se lo ricorda? Uomini, ominicchi, quaquaraquà… sono cose che non esistono. — Come la mafia? — No, per carità… questa è una cosa che non dicono più neanche i mafiosi. La mafia esiste, certo… solo, non è più quella di una volta. Adesso ci sono mafiosi diversi… — Che sembrano uomini d’affari.

Pagina 70

Se mi sveglio vuol dire che almeno cinque minuti li ho dormiti.

Pagina 72

Niente numero di matricola, solo una strisciata più chiara, segno che questa non è la pistola di un cittadino per bene amante dell’ordine e della difesa personale.

Pagina 73

Tocco la pistola e minchia, sarò in canottiera e senza calzini e con la faccia così unta che mi sembra una cotoletta impanata ma cazzo, ho una Grizzly alla cintura e porco zio, mi sento già meglio.

Pagina 89

— Sta’ zitto. Dove sono… i soldi… e… il dischetto? Clint Eastwood, bestiale, direbbe non… lo… so… con la stessa cadenza e si beccherebbe un altro cazzotto. Io non ne ho il coraggio, così sorrido e dico: — Mah…

Il giorno del lupo: giudizio finale

Il giorno del lupo è un libro breve, un’avventura rapida e ironica da godersi tutta d’un fiato. Mi piacerebbe recuperare le altre avventure di Coliandro, per cui credo che anche per me questo sarà l’inizio di una serie… di letture piacevoli.

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2 Commenti
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Marina
6 anni fa

Anch’io seguo le puntate di Coliandro in TV sin dalla prima serie, lo adoro (e anche l’attore, sembra tagliato apposta per questo ruolo).
Domani tutti davanti al televisore, allora.